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Ottimo, nel frattempo stò continuando a studiare (in questi giorni ho fatto altro ... in effetti non sono un tipo molto 'costante' ma, in compenso, difficilmente lascio le cose incomplete, magari ci passa un anno ma restano sempre in testa pronte per il prosieguo )
grazie per averci contattato, la sua domanda non è difficile ed è di pronta risposta.
La Luna, essendo il satellite della Terra, è un corpo opaco, nel senso che non emette luce propria, cosa che è invece caratteristica distintiva delle stelle.
La Luna brilla in cielo poiché esiste un “lampadario” acceso (il Sole) che illumina tutte le superfici dei corpi che gli orbitano intorno.
Dunque, la superficie lunare si comporta come uno specchio, riflettendo, in maniera nemmeno troppo elevata, la radiazione incidente proveniente dal Sole.
Se si analizza la natura della luce lunare, scomponendola per esempio mediante uno spettroscopio, si comprende immediatamente che si tratta della medesima radiazione che ci invia il Sole, in altre parole la qualità della luce lunare è la stessa di quella solare e non potrebbe essere diversamente, in quanto di origine solare.
Diverso è il discorso per quanto attiene alla quantità della radiazione lunare.
Sebbene la Luna splenda in modo evidente e consenta di leggere con la sua propria luce, scherzosamente possiamo dire che non sia possibile abbronzarsi esponendoci alla Luna, perché la sua radiazione è molto bassa. Pensate che per concentrare su di un metro quadro di superficie terrestre la stessa energia che il Sole vi fa giungere in un’ora servirebbero 100.000 notti di plenilunio ininterrotto.
Nondimeno, trattandosi di energia, essa muove i congegni di meccanismi biochimici di numerose specie animali e alimenta i processi vitali dei vegetali.
In sintesi: lo spettro lunare è esattamente quello solare, solamente molto diminuito di intensità.
Nella speranza di essere stati utili per dirimere la vostra questione, ringraziandovi vi porgiamo sincere cordialità.
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Alessandro
Those who risk nothing,do nothing,achieve nothing,become nothing. "Allan Davis Jefferies"
Molto interessante. Parrebbe una scontata ma in realtà non lo è. Io personalmente credevo che la superficie lunare assorbisse comunque parte della radiazione emessa e quindi nello spettro della luce lunare mancasse qualche lunghezza d'onda. Invece pare che non sia così. Sono un po' scettico in realtà.
... che sia identica allo spettro solare, sarò mal pensante, ma ci credo poco (riflessione della superficie lunare, di cosa è composta la superficie lunare ? perchè le cose le vediamo 'colorate' ? ... perchè riflettono la luce in maniera differente ! ... ok sarò paranoico)
Dovresti chiedergli di quantificarti minima e massima illuminazione (magari anche l'illuminazione media sarebbe utile), nel senso: se il sole illumina 100 a mezzogiorno all'equatore la luna illumina 0,1 - 0,01 - 0,001 ... quanto ?
ps. tralascio il fatto di vedere la luna rossa perchè quello dipende dall'atmosfera terreste, magari hanno anche in parte ragione dato che la luna non ha atmosfera
Scusa scriptors, ho letto solo ora le risposte.
Faccio il pignolo, ma c'è una leggera imprecisione.
Quote:
Comunque il discordo dove poi 'voglio andare a parare' riguarderà (nei limiti del possibile, non trovo dati tecnici scientifici ... diciamo studi scientifici) la fasi scotofila (buio). In alcune dispense si parla addirittura di secondi di illuminazione per interrompere la fase del buio (magari riguarda la pianta particolare) e successivamente la formazione del glucosio nella pianta che avviene proprio nel periodo buio ... magari butto prima qualcosa sul piatto (post di inizio topic) e poi ne parliamo in maniera più 'semplice'
La formazione del glucosio avviene nella cosidetta fase di buio che realmente consiste nel ciclo di calvin, però la dicitura "di buio" si riferisce al fatto che è una fare in cui non è necessaria la luce, però questa si svolge indipendentemente sia di giorno che di notte, inoltre non sempre il prodotto finale è il glucosio.
Cmq tutto questo che state cercando di analizzare passa attraverso gli equilibri ormonali delle piante, questo è però tutto un settore della fisiologia vegetale molto complesso e che anche i ricerctori hanno difficoltà ad affrontare in quanto difficile da studiare.
Molto spesso si leggono definizioni poco esatte proprio a causa di quanto dicevo prima.
A mio parere cmq l'influenza della interruzione della luce ha scarsa rilevanza soprattutto per la coltivazione che attuiamo in acquario, questo perchè nella maggiorparte dei casi la lunghezza dei fotoperiodi influenza più la fioritura che gli altri processi...
In effetti ho specificato in seguito quanto dici sul ciclo di Calvin, aggiungendo che (da quello che ho trovato/letto) per le longidiurne la fase scotofila può anche non esserci. Ovviamente ogni pianta (che abbiamo in vasca e che proviene da zone diverse del pianeta) ha le sue specifiche, quindi non si può fare 'di tutt'erba un fascio'
Nel prossimo edit, magari lo faccio adesso se ho tempo, aggiungo una mia esperienza riguardo la fioritura delle Anubias che ho in vasca da tre anni. Mi è capitato, per pigrizia nel regolare nuovamente i timer, che da un fotoperiodo di circa 10 - 12 ore ho lasciato la vasca con un fotoperiodo di 8 ore circa ... con il risultato che tre Anubias hanno fatto delle belle infiorescenze
Diciamo che più che dare delle certezze vorrei almeno stimolare delle curiosità