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che poi il problema maggiore sono gli aspetti burocratici
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Assolutamente, specie in Italia. Al rientro dall'Amazzonia (anno 2000, se non erro) arrivo a Fiumicino (aeroporto della capitale delle settima - ancora? - potenza economica mondiale).
Volo
Iquitos-Lima-Madrid-Roma dunque, includendo il jet-lag ed i cambi di velivolo, non esattamente una passeggiata ... anche per la preoccupazione di seguire i movimenti dei pesci (nei box).
Arrivo a Fiumicino (con tutti i miei bravi documenti BELLI PRONTI!!!), ma non ho considerato una cosa ... è
domencia pomeriggio: l'ufficio veterinario è chiuso (il che significa che in RIGOROSA LINEA TEORICA neppure il cane-guida di un cieco poteva passare) e non posso, quindi, sdoganare ...
I pesci sono nelle buste da (forse) 36 ore? Affar mio ...
"Pianto", sui due piedi, una rivoluzione ... tutto quello che ottengo è riscattare le due casse e "asserragliarmi" nei bagni (zona "pre-dogana") dove trascorro tuta la notte cambiando l'acqua (con quella dei rubinmetti, ovvio ...) ai pesci che sono ancora nelle buste ... -05 -05 -05
La mattina dopo (sono "sveglio" da, più o meno, 48 ore ...), arriva LA veterinario (quella che era "comandata" per il turno del lunedì mattina, lei non aveva colpa ...): capisce tutto, si scusa, mi timbra i documenti e mi offre un caffè! Durata del TUTTO? 15 minuti ... BENEDETTA BUROCRAZIA!!! -04 -04 -04 -04 -04
Detto per inciso una BUONA parte di quei pesci nuota TUTTORA nelle mie vasche ...
