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Originariamente inviata da supergippo
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il problema e' che se chiedi in giro... SEMBRA CHE NESSUNO LI ABBIA VOTATI...
come mai ? pensa che la gente e' arrivata al punto di vergognarsi per averli eletti...
RIFACCIAMOLE domattina le elezioni... -04 -04 -04
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Caro supergippo,
il problema è complesso.
Ciò che dici, e cioè che sembra che nessuno li abbia votati, non mi sembra corrisponda al vero. Mi viene da sorridere, perchè era proprio quanto si diceva, e molto più frequentemente, sotto la precedente Legislatura: nessuno sembrava aver votato Berlusconi. Un Berlusconi che, ricordiamolo, aveva vinto in modo netto le elezioni del 2001, ottenendo una maggioranza molto più solida di quella di cui dispone l'attuale Governo.
Fin qui cose note.
Il mio giudizio su questo Governo, che fino ad oggi ho tenuto in sospeso perchè l'azione politica non è cosa che si giudica dalla sera alla mattina, è oramai piuttosto definito.
E' estremamente negativo.
Per carità, hanno le loro giustificazioni.
Per carità, nulla a che vedere con il precedente Governo Berlusconi, dove l'azione politica non solo è stata fallimentare, ma ha avuto come principale finalità il consolidamento ed il mantenimento del potere personale, partendo dalle leggi ad personam per finire con l'autogol della legge elettorale.
Ciò non toglie che, al di là di giustificazioni e precedenti, il fallimento attuale appare tanto completo quanto particolarmente grave ed infamante.
Il perchè sia così infamante è presto detto: un conto è un Governo presieduto da un grande imprenditore pieno di guai, giudiziari e non, che una volta arrivato alla poltrona fa di tutto per sistemare le sue cosucce ed aiutare gli amici. Diciamo che te lo aspetti. Fa parte della storia del mondo, e dell'uomo.
Altro conto è un Governo che ottiene il consenso di un elettorato, quello di sinistra, che, al di là del fatto che si può non condividerne gli ideali, è certamente un elettorato moralmente sano. Almeno dal punto di vista politico.
Da un Governo del genere ti devi aspettare, e ti aspetti, una politica che rimetta a posto un po' di cose. Era scritto del resto nel Programma che, seppur all'acqua di rose, conteneva degli spunti interessanti.
Purtroppo le cose sono andate diversamente e, a giudicare dai lavori parlamentari e dall'andazzo generale, non sembrano destinate a mutare.
Questo Governo non solo non ha i numeri per fare una politica anche solo lontanamente di sinistra, ma non la vuole fare.
Il perchè è ovvio.
Basta guardare i suoi componenti per capire: Prodi, Letta, Mastella, Fioroni, Rutelli e via dicendo, sono tutto fuorchè esponenti che rappresentano quella parte d'Italia che mira e spera in una politica attenta alle esigenze della gente comune, degli operai ed impiegati, di chi attende riforme che li proteggano dallo strapotere del datore di lavoro, del "bravo" di turno.
Anche Rifondazione, va detto, non fa molto. Protesta, ma si sente con le mani legate. Non vuole la responsabilità di far cadere un Governo di cui non condivide nulla, per il timore di tornare a Berlusconi, e di essere perseguitato per anni, come accaduto per i fatti del primo Governo Prodi negli anni novanta, dalle contumelie di tutti, abilmente alimentate dai media.
Va anche detto che la cesura fra la società, ed in particolare la sua parte più povera, e la politica, affligge oramai anche Rifondazione. Forse sono ancora in buona fede, ma proprio non si rendono conto.
Chiunque abbia letto l'accordo sul Welfare, nella versione in cui sembra andare bene anche alla sinistra radicale (o sulla quale eccepisce dettagli, e non sostanza), ed abbia anche solo una vaga idea di come funziona il diritto ed il mercato del lavoro, non può non comprendere come questa "riforma" abbia il marchio dell'infamia, e puzzi a dir poco di liberismo, quando non di neofascismo.
Non a caso piace tanto a Confindustria...
Questo Governo, che non esito a definire un po' fascista e un po' Dc, non ha fatto nulla, o quasi, che possa giustificare i voti che ha preso, e soprattutto da chi li ha presi.
L'unico provvedimento, che però non passerà mai in Parlamento perchè mancano i numeri, che possa essere definito di "sinistra" , è il disegno di legge sui Dico. Un disegno di legge, appunto. Destinato a non trasformarsi mai in legge.
Per il resto qualche buon ritocco alle aliquote fiscali, solo leggermente a favore delle fasce meno abbienti.
Al di là di questo, il deserto: un decreto sulle liberalizzazioni che certamente non è di sinistra, a meno di voler considerare di sinistra chi vuole liberalizzare. Si arriva pure a questo, anche se appare incredibile. Va di moda...
Un tentativo presto abortito di ridare serietà ad un sistema scolastico fra i peggiori in Europa (ed era fra i migliori).
Un indulto vergognoso.
Niente politica per la casa, niente conflitto di interessi, niente riforma del processo penale, niente contro i crimini finanziari, niente riforma, vera, della legge "Biagi", niente ritiro dall'Afghanistan, niente di tante belle cosette scritte nel Programma, niente sforbiciate a chi si arricchisce in politica e nella Pubblica Amministrazione.
Stando così le cose, non c’è da stupirsi per il progetto di imbavagliare l’informazione con la legge Levi.
Emula del vero esperto in materia, il dittatorello di Arcore, anche questa pseudosinistra tenta la strada dell’autolegittimazione e della censura preventiva dell'informazione. Del controllo. Quando i vari Grillo, De magistris, Forleo, Santoro, cominciano a dare fastidio, ecco che spunta l’anticorpo della sopravvivenza, e si tenta di soffocare, delegittimare, trasferire, mettere a tacere.
Qualche risultato certamente c'è stato. In campo fiscale la lotta all'evasione ha fatto passi avanti. Tuttavia mi sembra più un effetto dovuto al timore che con il nuovo Governo fosse cambiato il vento, rispetto al precedente, che non il frutto di un vero contrasto e di una vera, dura, severa repressione dell'evasione.
Oggi purtroppo le cose non sono più come una volta. Le rivoluzioni, intese come stravolgimento dell'esistente, azzeramento e ripartenza, non sono possibili. Per questo sarà molto difficile che si possa migliorare. Anche chi è stato appoggiato da una parte di popolazione che da tempo aspetta un vero cambiamento, delle vere politiche di tutela per chi quotidianamente versa in difficoltà, non appare in grado di fare molto.
Appare invece scollato dalla realtà, intontito da stipendi da favola e da una vita lussuosa ed elitaria che tradisce le sue origini e alla quale non intende rinunciare.
Oggi un 1789 non è ipotizzabile, ma è ciò di cui a volte penso avremmo bisogno.
Se ci saranno elezioni e tornasse Berlusconi, le cose andrebbero ovviamente peggio, ma almeno ci si potrebbe lamentare apertamente, invece di masticare amaro nel vedere l'inettitudine e la pavidità di chi avrebbe dovuto fare qualcosa, e invece rema contro.
A presto