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Massimo Suardi, in effetti il ragionamento è giusto ma limitato dal fatto di non sapere quello che si ha in vasca (posso misurare NO3, PO4, SO4, Fe, Ca e comunque entro certi limiti dovuti ai test usati, il loro costo ecc. ... per esempio non riesco a misurare il Fe che ho in vasca, non so se per il test scaduto e/o per la tipologia dei chelanti e/o chissà perchè ... eppure le punte giovani della limnophilia mi si sono colorate di rosa ed ho ridotto un po la somministrazione )
Il discorso dell'estimative index sarebbe la soluzione perfetta per dosare il tutto in giuste proporzioni ma, vuoi per la scarsità d'acqua della mia regione (Puglia) e vuoi per il costo della stessa, cambiare 150 litri d'acqua a settimana mi sembra un vero spreco oltre che un bel costo, senza considerare i facili sbalzi termici, chimici e biologici in cui si può incorrere.
Dimenticavo che bisogna anche tener conto degli 'inquinanti' presenti comunemente nei sali e descritti sull'etichetta (almeno nelle boccette che ho comprato in farmacia c'è l'elenco e la relativa percentuale)
Concordo sul fatto che avere i mg/l 'ideali' sia il meglio possibile, ma dubito che sia una cosa fattibile (spero di sbagliarmi)
scherzi a parte (mica tanto, sono qui per imparare ed approfondire anche io) i mg/l 'ideali' devono, secondo me, essere rapportati comunque a qualche valore 'fisso'
uno qualsiasi dei 'nutrienti' necessari alle piante che sia in campo limitante (nel senso di essere presente insufficientemente ... correggetimi se uso termini sbagliati) blocca il corretto sviluppo delle piante e quindi l'assorbimento degli altri nutrienti in favore delle alghe (questo ho imparato fino ad ora ... ma non prendo mai nulla come oro colato ... quindi aspetto sempre conferme e/o smentite)
teoricamente, se ho capito quello che intende NPS Messina, potremmo avere diverse concentrazioni 'ideali' e, per iniziare un discorso pratico, bisogna impostare delle 'variabili' fisse
esempio:
se abbiamo 10 mg/l di NO3 il valore ideale di PO4 sarà 0,1
se abbiamo 15 mg/l di NO3 il valore ideale di PO4 sarà 0,15
se abbiamo 20 mg/l di NO3 il valore ideale di PO4 sarà 0,2
se abbiamo una vasca da 100 litri avremo un fondo da 15 litri ed un filtro da 3 litri
se abbiamo una vasca da 200 litri avremo un fondo da 25 litri ed un filtro da 5 litri
ovviamente se abbiamo una sola piantina in un 200 litri e/o 20 piantine in un 50 litri cambierà l'assorbimento dei nutrienti e quindi il loro dosaggio settimanale ma, credo, dovremo sempre rispettare tutte le percentuali prese in base ad un punto di partenza ... prendendo l'esempio degli NO3 a 15 mg/l e tutti gli altri a seguire
Si io ho capito perfettamente, la conversione da percentuali a concentrazione in mg/lt si può fare benissimo, ma resta pur sempre un esercizio teorico.
Questo perchè ogni pianta ha le sue quantità e le sue esigenze di nutrizione, per non parlare dei tempi di trasformazione dei nutrienti in glucosio e di tutti gli altri processi metabolici, che variano da specie a specie.Addirittura le variabili possono applicarsi anche a due piante della stessa specie che vivono nella stessa vasca, basta che una riceva più o meno luce rispetto all'altra ed ecco che cambia tutto.
E' per questo che nelle vasche si parte sempre con protocolli "standard" e pian piano, attraverso qualche test ed un'attenta valutazione visiva,si regola quello alle effettive esigenze delle piante.
Sarebbe bello creare un fertilizzante secondo la tua idea, ma purtroppo noi possiamo basarci esclusivamente sull'approssimazione e sull'esperienza.
Approssimazione che comunque non viene basata su dati empirici, ma sui test di ferro ed azoto , in base a quelli ci regoliamo, ed i base a quelli cerchiamo di dare il giusto "tuning" al protocollo, attività continua e mai uguale alla settimana precedente.
Tra l'altro la stessa cosa succede in agricoltura, anchè lì si agisce per "approssimazione ponderata", solo che si hanno margini di errore molto più ampi, visto che non esiste il problema alghe.
in effetti sono partito da una certa idea, sicuramente molto teorica, ma non avendo esperienza annuale, per capire a 'colpo d'occhio' cosa può mancare alle mie piantine, credo che avere dei punti di riferimento sia meglio piuttosto che 'sovradosare' facilmente elementi a spot e vedere cosa cambia (facilmente in peggio piuttosto che in meglio)
in effetti ogni pianta avrà le sue 'golosità' ma credo che avendo circa 11 specie diverse di piante ... una qualche 'ricetta' standard si potrebbe tentare
se poi dite che è un discorso inutile ... allora lascio perdere
come già detto il rpoblema nasce dall'impossibiltà di misurare ad esempio il Boro disciolto in acqua e quindi regolare l'eventuale dosaggio di conseguenza (magari avessi test attendibili per ogni elemento )
non e' un discorso inutile, ma molto comlesso e io personalmente non ho competenze scentifiche di base sufficienti...
Il problema non sono le 11 painte diverse...sono convintissimo che se utilizzassi una sola pianta, ti troveresti a fronteggiare una serie di problematiche diverse anche in contemporanea.
Magari una parte della pianta evidenzia una carenza di un elemento e un'altra parte invece un eccesso dello stesso...con possibili spiegazioni diverse...
Penso che il punto e sia un altro, l'occhio per individuare tutte le carenze e' difficile averlo...sopratutto per uno che lavora in finanza 12 ore al giorno e ah 4-5 anni di acquariofilia alle spalle...quindi l'importante e' trovare la giusta strada per fornire un ambiente idoneo alla crescita.
Arrivati a questo, con dei ritmi regolari di crescita e il "sistema" a regime, si puo' pensare di operare sui sigoli fattori annotandone i risultati.
Non considero attendibili i test...o meglio quelli a disposione nel campo acquariofilo...servono a mio avviso solo per dare una massima...come una regola del pollice...e da li' muoversi.
Ma le ricette standard già ci sono...
tutti i protocolli si basano su ricette standard, che sono state sviluppate seguendo le percentuali di cui in oggetto.
Ovviamente, essendo le percentuali comprese in un range max-min, ogni casa produttrice, ha applicato le sue varianti.
Tutti noi potremmo creare un fertilizzante casalingo seguendo le percentuali, scegliamo se attenerci al valore massimo o minimo, decidiamo in quanta acqua diluire ogni singolo elemento, stabiliamo il tipo di chelante più adatto e pesiamo ogni singolo elemento aggiungendolo alla "pozione".
Quindi seguendo la percentuale massima potremmo realizzare un flacone contenente 10 grammi di azoto e 15 di potassio (N=4% K=6%).
NPS Messina, quindi le percentuali del tuo primo post non sono riferite partendo dal peso secco ma piuttosto a 'ricette' varie già esistenti
No, partendo dal peso secco della pianta, che è stata analizzata per mezzo di alcuni strumenti, quali lo spettrometro.
Tutte le "ricette" si basano su quei dati, anche perchè tutti i protocolli hanno uno scopo "plastico".
Fungono tutti quanti da "cemento", e notoriamente sappiamo che per farlo ci vogliono certe quantità di acqua, sabbia e cemento stesso, se sbagliamo dose non si forma oppure lo facciamo troppo liquido, e quindi lo dobbiamo correggere aggiungendo acqua o sabbia.
Stessa cosa con i fertilizzanti.
Seguiamo delle ricette che bene o male dovrebbero funzionare, ma sta a noi poi migliorare i dosaggi.