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Scusate ragazzi ma credo che non sia corretta una certa impostazione del discorso non me ne vogliate ma " macchittelofaffà " ha una risposta semplice semplice è la legge che te lo fa fa' stiamo parlando di regolarizzare una situazione fuori dalle leggi per il bene e l'interesse sia nostro che di tutto il sistema. La tracciabilità degli animali e la loro importazione regolare dovrebbe essere un fine a cui tutti gli appassionati tendano, la norma da questo punto di vista non è sbagliata e solo molto incasinata la sua applicazione. Se tutti i negozianti da sempre ci avessero dato insieme allo scontrino il cites completo il problema manco ci sarebbe.
Questo meccanismo è già applicato sui rettili/canarini/piante è solo questione di tempo -28d#
Il tipo della Forestale mi ha detto questo: se mi fingo compratore e vengo a casa tua e mi vendi una talea poi ti faccio la multa e piangi
E' chiaro che le possibilità sono remote ma ci sono, credo che quello che ci salva sia il fatto che il nostro è un mercato minore su cui non c'è interesse ad intervenire ... per ora ... ma credo sia meglio cominciare a pensarci, potremmo iniziare a chiedere i Cites nei negozi e a far luce sulle casistiche e su come comportarci. Io tra poco rimonto la vasca e chiederò il Cites degli animali che immetterò, non credo farò il registro perchè non sono interessato alla vendita, poi però se ci ripenso sarò sempre in tempo avendo i cites degli animali ... anche se non ho capito se posso chiedere e registrare animali anche a distanza di molto tempo
Però prima di regolarizzarmi, mi pare lecito (o quantomeno umano) pretendere un regolamento attuativo chiaro ed univoco cui adeguarmi, che traduca la legge in disposizioni pratiche e in relative sanzioni.
Ad esempio, i succitati vigili del fuoco si attengono di massima alle disposizioni nazionali, poi ogni caserma applica regole sue, differenti da uffico a ufficio.
Ho appena rinnovato il CPI del mio stabilimento e il nuovo resp. tecnico dei VVFF mi ha chiesto adempimenti speciali, che il suo predecessore non aveva voluto.
Se il nuovo tecnico avesse fatto un'ispezione, mi beccavo una multazza a 4 zeri, mentre per il vecchio ero a posto.
Capisci bene che, qui come in molte altre situazioni, esporsi per primi è un bel casino.
Poi, se mi fanno l'obiezione "quello lì l'hai comprato", che faccio?
Li accompagno dal negoziante che il cites non me lo ha dato a pistole spianate?!?
Sollevare il problema è doveroso, come credo sia doveroso adeguarsi.... ma se "ingorantia legis non excusat"... non dovrebbero essere i garanti del rispetto della legge a informarsi per primi?
Sai che faccio (idea del momento)?!?
Dico a mia moglie che non ha un acquario di mandare una mail alla forestale di Brescia per chiedere lumi... se poi fanno irruzione a casa mia, male che vada mi ammanettano gli endler!
__________________ Cerco talea di Acropora palmata a scopo scientifico - pago a peso d'oro
Per le talee, come scambio regalo tra privati, a me era stato detto se non erro proprio su questo forum, di fare semplicemente una dichiarazione che riportasse il numero CITES della colonia madre, dicendo che era una talea riprodotta da quella madre.
Lo scopo del discorso "cites", oltre che il controllo delle importazioni, e mantenere la storia di ogni animale presente. Associando alla talea il cites della madre questo viene assicurato.
Qualcosa tipo:
Io, pinco pallino, nato a Firenze il 14/2/2011, dichiaro che la talea consegnata a Caio di Acropora Nobilis puzzonis e' stata da me riprodotta come talea dalla colonia madre avende
numero CITES 1234567890.
Firma.
Anche questa secondo me è una buona soluzione per quanto riguarda le talee, ma anch'essa non è corretta a mio avviso. Tu dai lo stesso numero di cites alla talea perchè questa è una parte del corallo da cui proviene... e fino a qui non ci piove! Ma questo avviene, sempre da quello che ho capito io, se parliamo di esemplari morti! La zanna di un elefante avrà lo stesso numero di cites dell'elefante morto. Qui parliamo, invece, di animali vivi e quindi di una "riproduzione" e come tale va denunciata come nuova nasciata, così come vengono denunciate come nuove nascite le talee di piante protette da cites. Ma se vogliamo essere ancora più pignoli e smontare quanto sopra, la talea è un involucro di calcare prodotto dagli animali che ci si sono insediati all'interno, dico bene? Se dico bene, tu non stai cedendo un animale ma un qualcosa di calcareo contenente centinaia di piccoli animali! Questo "qualcosa di calcareo" era parte di un altro "qualcosa di calcareo" e "qualcosa di calcareo" è secondo me, una cosa non viva e quindi hai ragione tu a dare lo stesso numero di cites della colonia madre... Ma per tutti gli animali presenti in questo "qualcosa di calcareo" come la mettiamo? Cioè... alla fine non è stato contemplato dalle normative e anche dalla stessa cites l'indissolubilità di questo aspetto e cioè che non esisterebbe questo "qualcosa di calcareo" se non ci fossero gli animaletti a produrlo.
Se proviamo ad esaminare la cosa da un punto di vista pratico, il dare lo stesso numero di cites della colonia madre alla talea, è errato, perchè verrebbe letto come una cessione di una parte di corallo morto ad un'altra persona, la quale poi potrebbe anche lei fare talee e cedere altre parti e via discorrendo... Un domani, che so, dopo 10 anni, verrebbe fuori che questo corallo (che chi di dovere supporrà sicuramente essere uno scheletro di corallo e quindi un animale morto) è stato diviso in 10.000 pezzi! Quindi magari uno penserà che quello scheletro era grande come un condominio! Ai fini Cites e cioè di controllo della salvaguardia della flora e della fauna... che senso ha un dato del genere? Assolutamente nessuno!
Ha invece senso denunciare nuove talee come semplici "figli" e quindi tenerne poi un conto preciso per capire quanti coralli di quel genere lo stato che li "possiede" nei suoi mari potrà poi esportarne o cmq capire se è ancora più in pericolo o meno rispetto ad altri coralli (anche qui poi la suddivisione dei coralli è abbastanza sommaria da parte degli stati esportatori... ma lasciamo perdere questo discorso).
Naturalmente lo stesso discorso è valido nel caso di morte di un corallo o di una talea di corallo, viene cioè segnalato alla forestale che tale corallo è deceduto e quindi il CITES saprà che di quel corallo ce n'è un esemplare in meno al mondo.
Per un attimo stavo pensando a chi deve tenere questi conti... anche solo per le tartarughe... ma li terranno realmente?? Mah... ci credo poco.
Chiudo dicendo che io sto cercando di capire meglio come voi la cosa e che non dovete prendere come verità assoluta quanto scritto sopra! Dico questo anche con la speranza che magari qualche organo competente legga questo topic e ci dia delle risposte più chiare.
In conclusione, a mio avviso c'è un vuoto legislativo riferito alle talee di coralli o cmq c'è la possibilità di confutare abbastanza facilmente quanto riportato dal legislatore, perchè è poco chiaro e lascia spazio ad interpretazioni di vario genere, quindi in galera sicuramente non ci finisce nessuno, su questo non ci piove
Ciao!
Paolo, il problema del far chiamare tua moglie è che non ne tirerai fuori un ragno dal buco come non l'hanno tirato fuori tutti quelli che negli anni hanno provato a regolarizzarsi, negozianti compresi.
il problema è che nessuno sà realmente come è la legge dato che nessuno ha idea di cosa stiamo parlando.
gli stessi negozianti e grossisti di Coralli e pesci, con cui parlo spesso, hanno le idee chiare al 100% ma sopratutto la legge italiana è fatta apposta per essere ingannata perchè da una parte è troppo restrittiva e dall'altra perchè chi legifera non sà manco di cosa si stà parlando.
Sempre per egabriele, ma vale anche per tutti.
Se avete chiesto alla forestale come fare e la forestale vi ha detto di muovermi in tal modo, fatevi mettere tutto per iscritto e firmare, protocollare, vidimare o quello che volete, tale foglio! Così, se un domani avete un controllo, cacciate fuori il foglio e nessuno vi potrà dire niente. Se invece non avete niente in mano, la multa va da un minimo di 7.500 euro ad un massimo di 75.000, il che non mi sembra poco!
Paolo noi come associazione ci abbiamo provato ma poi ci hanno sconsigliato loro pensa un po' loro non volevano esporsi troppo a dare risposte o interpretazioni su cui non hanno avuto direttive uniche dall'alto.
Io credo che sia un bene che se ne parli e che cominciamo a farci dare sti benedetti cites dai negozianti. Fuori dall'ufficialità (siamo stai lì più di un ora io e Milani1) il responsabile della Forestale ci disse che loro non avevano personale preparato per fare i controlli ma di informare tutti i nostri soci che era il caso di cominciare ad affrontare il problema e trovare "insieme" una soluzione, sono consapevoli anche loro che il regolamento attuativo e la legge vigente non sono nati per i coralli e quindi sono disposti a interpretare ed adeguare il tutto localmente.
Pensa che non sapeva che fosse così facile riprodurre i coralli e ci ha anche detto ma allora come mai sono considerati in estinzione
Un idea potrebbe essere proprio di invitare su questo topic uno o più responsabili della Forestale e vedere se si riesce ad avere risposte
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Io dovrei avere ancora le mail che scambia con un dirigente della Forestale se volete provo a cercare e metto qualche estratto?
Ultima modifica di Federico Rosa; 31-01-2011 alle ore 18:20.
Motivo: Unione post automatica
Paolo, il problema del far chiamare tua moglie è che non ne tirerai fuori un ragno dal buco come non l'hanno tirato fuori tutti quelli che negli anni hanno provato a regolarizzarsi, negozianti compresi.
il problema è che nessuno sà realmente come è la legge dato che nessuno ha idea di cosa stiamo parlando.
gli stessi negozianti e grossisti di Coralli e pesci, con cui parlo spesso, hanno le idee chiare al 100% ma sopratutto la legge italiana è fatta apposta per essere ingannata perchè da una parte è troppo restrittiva e dall'altra perchè chi legifera non sà manco di cosa si stà parlando.
Matteo, occhio però a dire così. La legge non è chiara per quanto riguarda le talee... per gli esemplari che ti vengono venduti dal negoziante è chiarissima: ti deve rilasciare un "documento di cessione ai fini cites". Qui http://www.foi.it/CITES/PDF/documento_cessione.pdf trovi un esempio riferito agli uccelli, ma è la stessa identica cosa per qualsiasi altro animale tutelato dal cites in appendice I o II e quindi anche tutti i coralli duri, cavallucci e tridacne.
Questa cosa non è facoltativa, è obbligatoria! Ed è obbligatorio possedere questo documento se acquisti un corallo da chiunque sia! Se te lo regalano, invece, non serve niente.
Cmq non è vero che nessuno rilascia il cites. In molti lo rilasciano, almeno da chi ho contattato io personalmente.
Ciao