Auguri a tutti e buona pasqua .........e mangiare poco .............
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malattie dei pesci d’acqua dolce
CILIATI
Malattia dei puntini biaIctioftriasinchi
Sintomi: il classico sintomo dell’ictio è la comparsa dei puntini bianchi sulla pelle, sulle pinne o sulla coda.
Diagnosi: si osserva al microscopio il raschiato della pelle prelevato dalle zone cosparse da puntini bianchi possibilmente diluito in poche gocce d’acqua. Le dimensioni del parassita, Ichthyophthmult ifilisirius , variano da 0.5 a 1.5 mm e si possono osservare al microscopio anche a bassi ingrandimenti. Il corpo del parassita appare scuro perché è ricoperto di cilia e si muove con un moto rotatorio abbastanza caratteristico. Già a 100 ingrandimenti si riconosce il tipico nucleo a forma di ferro di cavallo.
Prevenzione: a differenza di molti altri protozoi parassiti che si dividono per semplice divisione cellulare, una singola cellula di Ichthyophthirius multifilis può chiudersi in un involucro gelatinoso sul fondo della vasca e formare centinaia di individui in 8
ore. I parassiti possono, fra l’altro, formare degli stadi latenti in punti riparati, sulle branchie o alla base delle pinne e ritornare attivi in seguito a stress ambientali, cattive condizioni igieniche o dopo un trasferimento da una vasca all'altra. Per prevenire epidemie, i “nuovi” arrivi andrebbero quarantenati per almeno tre giorni a una temperatura di 24-28°C.
Trattamento: la cura dell'ictio si effettua con blu di metilene, diluendo 3 ml di soluzione 1:100 ogni 10 litri di acqua dell'acquario. Il trattamento va protratto per almeno tre giorni per distruggere anche i cosiddetti tomiti ancora natanti nell'acqua in cerca dell'ospite. I tomiti sono uno stadio appena schiuso dalle cisti dell'ictio, queste ultime sono resistenti ai medicinali.
Il trattamento termico con temperatura superiore a 30°C può essere efficace solo agli stadi iniziali della malattia e deve durare per almeno tre settimane. I pesci, ovviamente, devono essere resistenti alle alte temperature
MALATTIE DOVUTE A VIRUS
Vengono detti virus i parassiti cellulari composti da materiale genetico non protetto da alcun rivestimento proteico. Inerti finché si trovano all'esterno della cellula ospite, diventano attivi al suo interno, utilizzando gli enzimi e le strutture per riprodursi. I virus aderiscono alla parete cellulare del batterio e con le loro code ramificate iniettano il proprio materiale genetico all'interno dell'ospite
MALATTIE BATTERICHE
I batteri sono la causa più frequente delle infezioni in acquario. Vista la grande quantità di batteri che possono entrare a contatto con i pesci dei nostri acquari,pesca lago di Como si impegnerà a ricercare e approfondire le malattie dei pesci nonostante le tantissime difficoltà nel campo. L’infezione batterica può essere causata oltre che da una singola specie batterica, anche da più specie che attaccano contemporaneamente il nostro ospite. Per questo è spesso difficile diagnosticare qual è esattamente la specie parassita.
I batteri sono difficili da osservare al microscopio a causa delle loro piccole dimensioni, ad eccezzione del Flexibacter columnaris,
Corrosione delle pinne
Sintomi: è il primo segno di un infezione batterica in corso. Inizialmente si osserva un intorbidimento degli orli delle pinne, che presto diventano bianchi e successivamente il tessuto tra i raggi delle pinne si disfa in modo che le pinne si sfilacciano e marciscono. La base delle pinne può diventare infiammata e rossastra
Malattia colonnare
Sintomi: i sintomi possono variare da pesce a pesce; generalmente nei guppy si sviluppa una necrosi delle pinne e della coda; più frequentemente il sintomo caratteristico della malattia è la necrosi della bocca e dei tessuti circostanti. Qui inizialmente si formano delle piccole aree biancastre che, ampliandosi, ricordano un ammuffimento. La situazione può degenerare e sui tessuti epidermici possono formarsi delle ulcere, mentre le pinne e la coda possono decomporsi, al punto da lasciare scoperti i raggi.
MALATIE DOVUTE A PROTOZOI
I protozoi sono organismi eucarioti (quindi dotati di vero nucleo cellulare) eterotrofi e unicellulari. Vivono pressoché in ogni ambiente e se ne conoscono di specie sia predatrici, sia parassite di altre specie. Per poter riconoscere i protozoi al microscopio occorre avere una discreta dimestichezza con questo strumento. Infatti, se è vero che questi organismi si distinguono già ad ingrandimenti di 100x, per poterli differenziare occorrono ingrandimenti molto spinti (600x) per i quali bisogna preparare il vetrino fissando il preparato con apposite soluzioni
FLAGELLATI
Malattia del sonno (Cryptobia e Tripanosoma)
Sintomi: i pesci affetti da questi emoflagellati nuotano lentamente e mancano del riflesso di fuga, per questo si parla di “malattia del sonno”. Il ventre è incavato e i pesci tendono a restare in posizione obliqua, con il capo rivolto verso il basso. Le branchie sono pallide
Costia (Ichtyobodo)
Sintomi: la pelle secerne tanto muco che la mucosa del pesce si presenta opaca; sulle zone maggiormente infettate la pelle si disgrega finché non compaiono delle ulcere. Se vengono attaccate anche le branchie la respirazione diventa difficoltosa