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Chimica, biocondizionatori ed integratori dolcePer parlare dei valori dell’acqua, del modo per mantenerli sotto controllo, dei test per le analisi e degli integratori e biocondizionatori .
io risposndo solo a queste ultime cose, poi se pensi che si sta deviando troppo mi eclisso.
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Faby, la denitrificazione é un processo tutt'altro che lento ed i batteri ad essa deputati (che sono eterotrofi anaerobi facoltativi) hanno dei tassi di riproduzione misurabili in ore, a differenza dei nitrificanti (autotrofi aerobi obbligati) che hanno tassi di riproduzione misurabili in giorni.
Inoltre i denitrificanti non assorbono azoto, ma usano i nitrati per respirare, prendendone gli atomi di ossigeno e rilasciando azoto atmosferico.
Considera che in un depuratore i batteri sono in grado di abbassare la concentrazione di ossigeno disciolto da 8 a 2 nel giro di pochi minuti...quindi
lo so che i batteri denitrificanti respirano il nitrato, questo sempre se in anaerobiosi. però il tasso di riproduzione dei batteri non mi indica proprio nulla a riguardo dell' attività denitrificante, anche perchè bisogna proprio vedere se quei tassi sono estratti sono visti su una popolazione di denitrificanti in aerobiosi (e allora ci sto) o in anaerobiosi. e soprattutto è assurdo paragonare una popolazione in aerobiosi con una in anaerobiosi, perchè l' aerobiosi è altamente più energetica come processo.
il fatto che appunto in un depuratore i batteri abbassano la concentrazione di ossigeno mi indica l' alta efficienza dei batteri aerobi, non degli anaerobi...
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La soluzione di Hoagland non la conosco, però mi fido : probabilmente in idroponica si possono permettere tali concentrazioni proprio perché devono ottenere alti tassi di crescita e non devono combattere contro le alghe; in ambiente terrestre le piante hanno anche un metabolismo diverso.
è ovvio che in acquario non possiamo avere quelle concentrazioni, l' ho scritto anche prima, il punto sono le proporzioni tra i nutrienti.
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ancora... stiamo parlando dell'acquario dove, durante il fotoperiodo, il ferro è rapidamente sequestrato nella forma non utilizzabile dalle piante... non a caso quasi tutti i fertilizzanti per acquario sono ricchi di ferro chelato in vari modi e praticamente privi di P e N.
paolo, lo so benissimo. non mi sembra il caso di stare ad elencare tutte le varie forme di ferro presenti in acqua, il punto è che il tuo discorso è valido solo perchè nelle comuni vasche si ritiene che il nitrato e il fosfato siano sufficienti.
ehm ragazzi non avete mai fatto un piano di concimazione e? sarà per questo motivo che a me ste cose sembrano così ovvie...
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Io cerco di capire se, nella vasca "mediamente popolata e piantumata" , ha senso rincorrere la denitrificazione oppure no... e, in caso di risposta affermativa, come!
secondo me non è necessario indurla, perchè una parte è presente e cmq a mio parere anche se fosse indotta comporterebbe alcuni problemi, per primo lo spazio in cui creare le condizioni. secondo il rischio di avere solo una parziale denitrificazione.
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Tornando al filtraggio, documentandomi con fonti mie, ho trovato che aggiungendo una minima quantità di solfato di alluminio si può moltiplicare di diversi ordini di grandezza la flocculazione di batteri, proteine e composti organici sospesi...
qualcuno sa se sia dannoso per i pesci?
l' alluminio è tossico per tutti gli animali che sappia io, e anche per alcun vegetali.
inoltre ok che ti floccula, però ti si lega anche con molti microelementi (in primis il ferro) con cui fa aggregati stabili non più scindibili facilmente.
Scusa Paolo, dicevo di essere daccordo con faby relativamente al discorso dei microelementi e del fatto che le piante necessitano di quantità estremamente limitate degli stessi.
Se la domanda é: vale la pena indurre la denitrificazione? la mia risposta é si.
In base alle mie esperienze ho notato solo effetti positivi sia dal punto di vista economico (riduzione dei cambi) sia dal punto di vista biologico (maggiore stabilità del sistema, assenza di alghe infestanti, piante rigogliose).
Premesso che non vi siano poi problemi di spazio (il nostro acquario non é un depuratore industriale e la mole di sostanze da metabolizzare é molto ridotta) in quanto la superficie presente in acquario é più che sufficiente (ci sono anche articoli che lo dimostrano), la denitrificazione di solito avviene in modo completo, in quanto un processo parziale porterebbe all'accumulo di nitriti, facilmente rilevabili in vasca.
Considerate che durante la denitrificazione può avvenire un processo che si chiama luxury uptake relativo al fosfato: in pratica i batteri denitrificanti sono in grado di assorbire molto più fosforo di quanto realmente necessario, sequestrandolo all'acqua.
x faby: riguardo ai batteri volevo solo farti notare che si parla di eterotrofi anaerobi facoltativi: significa che possono lavorare sia in ambiente aerobico che anaerobico; il tasso di crescita é inoltre un buon indice del metabolismo batterico, perciò non é proprio un dato astruso; infine il metabolismo non subisce variazioni esagerate in ambiente anaerobico, perciò l'utilizzo del nitrato come donatore di elettroni segue più o meno la stessa curva dell'ossigeno.
la denitrificazione di solito avviene in modo completo, in quanto un processo parziale porterebbe all'accumulo di nitriti, facilmente rilevabili in vasca.
be sì se la reazione si ferma a nitrito... peccato che la reazione consta di:
NO3 - No2 - NO - N2O - N2
quindi ci si può fermare ad uno degli altri prodotti noti come NOx, gas serra.
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Considerate che durante la denitrificazione può avvenire un processo che si chiama luxury uptake relativo al fosfato: in pratica i batteri denitrificanti sono in grado di assorbire molto più fosforo di quanto realmente necessario, sequestrandolo all'acqua.
intendi la formazione di polimeri di riserva? sì vero, però non so quantificare...
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riguardo ai batteri volevo solo farti notare che si parla di eterotrofi anaerobi facoltativi: significa che possono lavorare sia in ambiente aerobico che anaerobico; il tasso di crescita é inoltre un buon indice del metabolismo batterico, perciò non é proprio un dato astruso; infine il metabolismo non subisce variazioni esagerate in ambiente anaerobico, perciò l'utilizzo del nitrato come donatore di elettroni segue più o meno la stessa curva dell'ossigeno.
infatti, e io ti facevo notare di saperlo, basta che leggi le pagine precedenti, l' ho scritto in quasi tutti i post, dicendo appunto che il punto è: stanno denitrificando o no? riferendomi al fatto che se sono in aerobiosi non denitrificano(perchè respirano l' ossigeno)
ad ogni modo prima hai scritto che i batteri denitrificanti sono autotrofi... io so che sono chemioeterotrofi cioè utilizzano NO3 come accettore di elettroni, e sostanza organica come donatrice di elettroni che viene mineralizzata a CO2.
cmq scusa però i processi in anaerobiosi sono notoriamente più lenti e meno energetici rispetto a quelli in aerobiosi, infatti in anaerobiosi il ciclo di krebbs non avviene in modo completo, per questo motivo in aerobiosi si produce pi energia che in anaerobiosi.
Tornando al filtraggio, documentandomi con fonti mie, ho trovato che aggiungendo una minima quantità di solfato di alluminio si può moltiplicare di diversi ordini di grandezza la flocculazione di batteri, proteine e composti organici sospesi...
qualcuno sa se sia dannoso per i pesci?
E' una intuizione ottima, la usano nei trattamenti dell'acqua potabile ed industriale.
Inn sostanza il solfato d'alluminio impedisce lo scambio gassoso a livello branchiale.
Peccato. Bisognerebbe trovare degli altri agenti "flocculanti" o "aggreganti" magari rifacendosi ai trattamenti industriali delle acque, ma compatibili. Il filone è quello giusto imho.
Ne parlavo stamattina con un guru dei discus e siamo finiti a parlare di fanghiglia nei filtri... lui ha delle sump con 15 cm di melma sul fondo per le batterie e, quando fa la pulizia, ne ciuccia metà...
Mi dice di avere nitrati nulli anche alimentando con cuore di bue e simili... usa anche un agente flocculante, ma non si ricordava quale (se lo ricordava, ma non me lo ha voluto dire)
...indagherò!
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