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Per inciso mettersi in regola non costa assolutamente nulla, i registri e relative vidimazioni sono GRATIS, allora cosa ci costa tenere un registro, se non perdere 10 minuti un paio di volte al mese per aggiornarlo??? non č la fine del mondo mi pare!!!
La cosa difficile invece č reperire i certificati CITES perchč da quello che mi risulta la MAGGIORANZA dei negozianti non ti rilascia una benemerita mazza all'acquisto, quindi la prima cosa da fare č stroncare questi "venditori" non comprando pił da loro senza regolare certificazione.
Si continua a puntare il dito sugli Hobbisti, che con la vendita di qualche talea ci mantengono le vasche, gli stessi hobbisti che sono quą a parlare per cercare di mettersi in regola!!!
Ma i signori negozianti, che ne fanno scopo di lucro (spesso con innata incompetenza) non rilasciano nulla, ma sembra che questo non importi a nessuno.......qualcosa non mi torna....mah!
Riflettiamoci tutti!!
E' sacrosanto che i mari e i loro abitanti vengano protetti e che il commercio venga controllato dal cites, io č qualche mese che mi sto informando, non tanto per un discorso puramente legale, ma anche di coscienza, e la tutela di specie protette, noi per primi come amanti del mare , della natura, dovremmo ergerci a Paladini della difesa dell'ambiente.
Non č solo un discorso legale ripeto, ma sopratutto MORALE
Poi ogniuno faccia come crede, io comunque sia porto avanti la mia politica, di continuo studio, ricerca, e sperimentazione per far stare sempre meglio i nostri ospiti, nel rispetto dell'ambiente e delle istituzione che per fortuna lo tutelano!
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[quote="Andreč"]
La cosa difficile invece č reperire i certificati CITES perchč da quello che mi risulta la MAGGIORANZA dei negozianti non ti rilascia una benemerita mazza all'acquisto, quindi la prima cosa da fare č stroncare questi "venditori" non comprando pił da loro senza regolare certificazione.
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Andreč, credo che devi approfondire il discorso con l'ufficio di competenza della tua zona.
A me risulta che il negoziante, per una normale vendita al banco, non sia tenuto a rilasciare nulla.
Ed in ogni caso i CITES, come dicevo in un precedente messaggio, il negoziante neanche li vede. L'unica cosa che il negoziante puņ dare č un numero di cites (quello che viene citato sulla fattura di acquisto che riceve dall'importatore).
Ma anche questo, da quello che mi risulta, non č tenuto a rilasciarlo. Naturalmente se glielo chiederemo e non ce lo darą trarremo le debite conclusioni, ma č un altro discorso.
Invece credo che se gli chiediamo una fattura (e se, come te, ne facciamo un commercio anche se minimo, conviene richiederla) dovrą citarlo.
In ogni caso, da quanto mi diceva un agente della forestale, se vogliamo essere tranquilli basta farsi annotare il numero di CITES sullo scontrino fiscale.
Dovrebbe essere pił che sufficiente.
Non č cosģ, il Cites č un numero che va riportato su un "documento di accompagnamento" e sul quale deve essere segnato il nominativo del nuovo proprietario, alla forestale non frega nulla se lo hai comperato , te lo anno regalato, o lo hai trovato sotto un cavolo, quindi il discorso fiscale non centra assolutamente nulla!!
La cosa importante č che per tutta la vita dell'animale si deve sapere da dove viene e dove va a finire, non se ne possono perdere le tracce, il numero che il negoziante trova sulla fattura va riportato nel registro di carico, all'atto della vendita anche ad un privato va compilata una dichiarazione in duplice copia con segnati gli estremi dell'animale il numero di cites e l'indirizzo del nuovo proprietario e relativa firma dello stesso.
Questo significa che il privato si ritrova con un documento che certifica da dove viene l'animale e chi te lo ha venduto, altrimenti mi spieghi , in caso di un controllo della forestale in base a cosa risalgono alla storia dell'animale?? con uno scontrino fiscale??? hahahah non credo proprio.
Quindi č obbligatorio rilasciare questo certificato, e sulla copia che rimane al negoziante o proprietario precedente č riportato il nominativo e l'indirizzo del nuovo proprietario, č come una specie di foglio complementare per l'automobile, ogni volta che cambia proprietario lo si deve registrare.
se io ho comperato 30 colonie in un negozio e non ho uno straccio di Cites, e le colonie mi crescono e decido di fare talee, e di venderle o regalarle, devo avere il registro Cites, ma se non ho i cites da caricare perchč nessuno me li ha mai dati, che ci scrivo su quel benedetto registro??
Mi sa che hai un pņ di confusione Geppy, č meglio che ti documenti un pochino di pił!
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[quote="Andreč"]Non č cosģ, il Cites č un numero che va riportato su un "documento di accompagnamento" e sul quale deve essere segnato il nominativo del nuovo proprietario, alla forestale non frega nulla se lo hai comperato , te lo anno regalato, o lo hai trovato sotto un cavolo, quindi il discorso fiscale non centra assolutamente nulla!!
La cosa importante č che per tutta la vita dell'animale si deve sapere da dove viene e dove va a finire, non se ne possono perdere le tracce, il numero che il negoziante trova sulla fattura va riportato nel registro di carico, all'atto della vendita anche ad un privato va compilata una dichiarazione in duplice copia con segnati gli estremi dell'animale il numero di cites e l'indirizzo del nuovo proprietario e relativa firma dello stesso.
Questo significa che il privato si ritrova con un documento che certifica da dove viene l'animale e chi te lo ha venduto, altrimenti mi spieghi , in caso di un controllo della forestale in base a cosa risalgono alla storia dell'animale?? con uno scontrino fiscale??? hahahah non credo proprio.
Quindi č obbligatorio rilasciare questo certificato, e sulla copia che rimane al negoziante o proprietario precedente č riportato il nominativo e l'indirizzo del nuovo proprietario, č come una specie di foglio complementare per l'automobile, ogni volta che cambia proprietario lo si deve registrare.
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Questo, da quello che so io, era in base alla vecchia normativa.
Da quello che mi risulta, in base alla nuova, non dovrebbe pił essere cosģ.
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se io ho comperato 30 colonie in un negozio e non ho uno straccio di Cites, e le colonie mi crescono e decido di fare talee, e di venderle o regalarle, devo avere il registro Cites, ma se non ho i cites da caricare perchč nessuno me li ha mai dati, che ci scrivo su quel benedetto registro??
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Non lo so.
E credo che questo sia uno dei "buchi" della nuova normativa: credo che chi si č occupato di formularla non solo non fosse un acquariofilo marino, ma credo che addirittura non potesse immaginare cosa sarebbe diventato il mercato.
E la cosa č anche plausibile perchč, se non si prevede che qualcuno possa fare riproduzione, si pensi all'animale come unico e solo esemplare.
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Mi sa che hai un pņ di confusione Geppy, č meglio che ti documenti un pochino di pił!
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Prima la risatina senza faccine!
Poi questo tono senza faccine!
Non č che per caso hai dimenticato di mettere delle faccine?
Perchč sai, cosģ sembri un po' "acido" e, visto che sto cercando di mettere in guardia te e gli altri che commerciano (poco o molto, come abbiamo detto, non importa ai fini della legge) in talee da quanto vi puņ accadere, dovresti cercare almeno di apparire cordiale..........
BBBBBooooonnnnnniiiiiiiiiiiiiiiiiii ( mi sento Costanzo )
Credo abbiate ragione tutti e due, il problema č che come al solito le leggi ( anche le + giuste) sono scritte talmente male che si puņ fare tutto ed il contrario di tutto
Andree, grazie per le info. Verrņ a prendere talee da te ed il cites mi interessava proprio
Geppy, ma che ti č successo -05 -05 -05 ? racconta racconta se ti vą.
Mi consola sentire le disavventure altrui ( se hanno il lieto fine), cosģ non penso alle mie
Da quello che mi risulta e anche alla forestale, la normativa non č cambiata, ti ricordo che la normativa č mondiale, e non ne nazionale, ne tantomeno regionale, chi ti ha detto il contrario secondo me č maleinformato, perche se non fosse come ti sto dicendo, tutta la menata dei CITES non avrebbe senso, in quanto ad un certo punto si perdono le tracce degli animali, č illogico, come č illogico se avessero cambiato la normativa che poi si vadano ad accanire con dei privati privi di Cites per degli animali acquistati "regolarmente" in negozio.
La normativa MONDIALE prevede che gli animali siano sempre e dico sempre accompagnati da un documento di identitą/provenienza e questa cosa non č cambiata e non DEVE cambiare, altrimenti non ha pił senso!
Cacchio Geppy, ma non si puņ parlare con te che subito ti offendi, ma che hai la coda di paglia?? se ironizzo un pņ per sdrammatizzare l'argomento perchč ti devi sentire attaccato??? Boh a volte non ti capisco proprio...
Per nix:
Ho guardato il link e non riesco a capire quali coralli duri non siano soggetti a cites, infatti sono compresi
Helioporidae spp.
Tubiporidae spp. (Tubipora musica..)
SCLERACTINIA spp. (tutti gli sps ed lps)
Milleporidae spp. (Coralli di fuoco)
Stylasteridae spp.
Per Andreč:
Credo dalle poche informazioni in mio possesso che abbia ragione LGAquari infatti ho mai visto dare un cites per un corallo o tridacna e penso che, anche se in Italia a volte non si č molto onesti, almeno uno lo avrei visto dare!!!!
Ti do ragione che se nessuno ti da nulla non si capisce come uno possa segnare il numero delle colonie madri in caso di produzione di talee, ma secondo me poi anche se uno mi da il numero o il certificato secondo me non serve a molto, perchč se l'animale non č identificato in modo sicuro (microchip o altro) credo che con quel foglio uno possa...
Saluti
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[quote="Andreč"]Da quello che mi risulta e anche alla forestale, la normativa non č cambiata, ti ricordo che la normativa č mondiale, e non ne nazionale, ne tantomeno regionale, chi ti ha detto il contrario secondo me č maleinformato, perche se non fosse come ti sto dicendo, tutta la menata dei CITES non avrebbe senso, in quanto ad un certo punto si perdono le tracce degli animali, č illogico, come č illogico se avessero cambiato la normativa che poi si vadano ad accanire con dei privati privi di Cites per degli animali acquistati "regolarmente" in negozio.
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1) se mi permetti di esprimermi in un certo modo č perchč ho fonti sicure (forestale), ma forse ho capito male quanto mi č stato detto (č sempre possibile), ma non credo.
2) quello che dici sulla tracciabilitą č vero, come č vero il fatto che la normativa sia uguale in tutto il mondo. Perņ le interpretazioni (lo ripeto per l'ennesima volta) possono (e sono) spesso diverse proprio perchč la normativa č poco chiara.
3) la normativa č stata cambiata perchč troppo complicata da seguire per i negozianti e, di fatto, non veniva rispettata per questo.
4) non mi risulta l'accanimento contro i privati.
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La normativa MONDIALE prevede che gli animali siano sempre e dico sempre accompagnati da un documento di identitą/provenienza e questa cosa non č cambiata e non DEVE cambiare, altrimenti non ha pił senso!
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Non č quello che sostengono gli uffici CITES (almeno alcuni) della forestale.
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Cacchio Geppy, ma non si puņ parlare con te che subito ti offendi, ma che hai la coda di paglia?? se ironizzo un pņ per sdrammatizzare l'argomento perchč ti devi sentire attaccato??? Boh a volte non ti capisco proprio...
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Meno male che c'č qualcuno attento..grazie nicor11 per avermi segnalato l'errore..eroneamente avevo letto solo l'appendice I
Come non detto tutte le specie di coralli duri...
A proposito della appendici I, II, III
Qualcuno li ha capiti bene? riporto il link http://www.cites.org/eng/app/index.shtml
__________________ La firma ti č stata rimossa dallo Staff in quanto irregolare
Non vorrei dire vaccate, ma gli animli in appendice I sono quelli di cui č vietato il commercio e bisogna avere tutta una serie di documenti per poterli detenere. Quelli di appendice II sono specie che possono avere dei problemi e quindi il prelievo in natura deve essere controllato per evitare sovrasfruttamenti delle popolazioni naturali. E per quanto riguarda l'appendice III non ti so dire molto, ma dovrebbero essere specie di cui č libero il commercio ma che devono comunque essere accompagnate da documentazione per verificare il numero di animali commercializzati.
Saluti