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Ecco, cenato e rifocillato.
Una cosa mi è sfuggita, importante sotto un certo punto di vista, il controllo del Kh.
In condizioni di ratei di crescita normali, eventuali variazioni di Kh sono da attribuirsi a processi batterici , non a caso la nitrificazione tende ad acidificare producendo ioni H+ che saranno prontamente neutralizzati dal KH (non a caso il Kh è la capacità tamponante dell'acidità).Viceversa durante la fase denitrificante si viene a creare alcalinità. Quindi aumenti del Kh, possono avvertire di eventuali riduzioni nell'attività nitrificante,rispetto alla denitrificante viceversa, diminuzioni possono indicare diminuzione della capacità denitrificante, rispetto alla nitrificante. Non ricordo in quale rapporto il Kh venga creato e consumato.......
quindi il colore di cui si sporcano i vetri dal verdastro piuttosto che al biancastro potrebbe essere interpretato anche come uno squilibrio tra i due valori P e N
Bhè, il colore dello sporco sui vetri nn sò se è indice di squilibrio su retfield, generalmente la patina o filamenti bianchi sono indice di flocculato batterico fresco, di che tipo posso solo immaginarlo ragionando sul comportamento dei nitrificanti aerobi , i quali tendono ad ancorarsi per poi ricoprirsi di sedimento per proteggersi dalla radiazione luminosa in quanto fotosensibili, forse si ancorano dove gli capita? (ipotesi strampalata) Di sicuro le zone di melma superficiali sulle roccie sono nitrificanti che si ricoprono di sedimento. La patina verde sono normali alghe, se è polverosa sono monocellulari, se è dura da raschiare sono calcaree verdi, se sono a filamenti son filamentose ecc.ecc. Non sono a conoscenza di alghe bianche....
quindi secondo te, almeno in una prima fase, conviene dosare qualche fonte di carbonio organico per arrivare all'eliminazione dei nitrati. Ma non si può ottenere lo stesso risultato con le zeoliti le quali eliminano il problema "alla fonte" adsorbendo l'ammoniaca?
guarda, a questo punto diventano filosofie, io non sono per l'utilizzo dei due sistemi insieme come molti produttori fanno, se si usa zeolite eviterei carbonio e viceversa. La zeolite elimina il problema ammonio/ammoniaca alla base, quindi non si ha tutta quella necessità di avere un'azione batterica eccellente in vasca, questa la si formerà per la maggior parte nel reattore. Va da se che il sistema, a mio modesto parere e per le prove che io ho fatto, è estremamente sensibile a forti aumenti di carico organico improvvisi a meno di non utilizzare forti dosaggi di zeolite aumentandone la quantità con l'aumentare del carico, non ho mai fatto prove limite, forze Zucchen ne sà decisamente più di me in questo senso.
ci sono 2 cose che nessuno prende in considerazione ,la prima che i poly-p. sono molto piu attivi in presenza di zeoliti.
la seconda che ci sono batteri che producono acidi grassi a basso peso molecolare (acetato) come cataboliti della demolizione della sostanza organica (specie Aeromonas, Escherichia, Klebsiella che sono sempre aumulatori di fosforo ); tali cataboliti costituiscono infatti il substrato privilegiato dal genere acinetobacter che da solo toglie piu del 40 % del fosforo totale ,in poche parole in una vasca matura zeoliti piu carbonio vanno presi con le pinze.
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"The coral itself has more energy for growth because the reduced zooxanthellae density requires less energy."
Tornando all'alimentazionee alla competizione, al retfield e quantaltro riporto alcuni scritti di un PDF per me interessanti:
Quote:
I microrganismi sono caratterizzati da una grande versatilità metabolica, sia tra le varie specie sia all’interno della stessa specie o ceppo. Ad esempio, E. coli può produrre energia per respirazione o fermentazione, può utilizzare l’O2 come accettore finale di elettroni (respirazione aerobia) o al contrario respirare in condizioni anaerobiche utilizzando un diverso accettore terminale di elettroni, inoltre può utilizzare il glucosio e il lattosio come fonte di carbonio ottenendo tutte le biomolecole necessarie (aminoacidi ecc.).
Quote:
1.Gli eterotrofi chemiorganotrofi
In questo caso l’energia si ottiene per ossidazione dei composti organici. I carboidrati (il glucosio in particolare) sono i più comuni composti organici utilizzati sia come fonte di energia sia come fonte di carbonio. L’ossidazione di questi composti ha come risultato la sintesi di ATP come fonte di energia chimica utilizzabile per tutti i processi vitali. L’ATP può essere generato con un processo di fosforilazione a livello di substrato, o con un processo di fosforilazione ossidativa. Il primo caso è tipico della fermentazione: in tale processo si ha un’ossidazione non completa della molecola organica e l’accettore finale di elettroni è un’altra molecola organica interna allo stesso processo. Quando l’ossidazione della molecola organica è completa e l’accettore finale di elettroni è l’O2 si parla di respirazione (aerobia in questo caso).
....e io aggiungo sul finale, che quando l'accettore di elettroni è NO3 si parla di respirazione anaerobica (o anossica nn ricordo il termine corretto).
Quote:
2. I chemioautotrofi o chemiolitotrofi
Ai microrganismi chemioautotrofi o chemiolitotrofi appartengono batteri che utilizzano l’ossidazione di composti inorganici come fonte di energia e la CO2 come fonte di carbonio. L’energia necessaria alla riduzione della CO2 in glucosio (reazione endoergonica) non deriva dalla energia radiante (come vedremo nella fotosintesi), ma dall’ossidazione di piccoli composti inorganici. A questo gruppo di microrganismi appartengono i batteri nitrificanti che sono i principali protagonisti del ciclo dell’azoto nella biosfera. Le forme ridotte dell’azoto, NH3 o NO2, vengono convertite in una forma ossidata come NO2- o NO3- rispettivamente da batteri come Nitrosomonas o Nitrobacter .
Alcune specie appartenenti al genere Pseudomonas potrebbero essere classificate come “chemioautotrofe facoltative”. Infatti di solito queste specie sono chemiorganotrofe e quindi eterotrofe, ma la presenza di enzimi particolari li rende capaci di utilizzare composti inorganici come fonte di energia.
Ma ritorniamo ancora alle competizioni alimentari....chi sopprime chi e sopratutto perchè!
Dal testo che ho quotato sopra non si direbbe che i due ceppi possano entrare in competizione alimentare.......
Si, Zucchen, concordo in pieno ma esiste proprio un rapporto numerico tra produzione di alcalinità e distruzione...dovrei ritrovare il testo in cui l'ho letto, è un rapporto matematico ben preciso che potrebbe aiutare moltissimo nelle valutazioni delle attività batteriche monitorando il Kh.
ci sono 2 cose che nessuno prende in considerazione ,la prima che i poly-p. sono molto piu attivi in presenza di zeoliti.
Se ne conosce il motivo?
)
bho fanno esperimenti in università e sembra che la riduzione del fosforo in presenza di zeoliti aumenta di brutto,da quello che ho capito...anche se in inglese capisco poco...aumenta l attività delle cellule,se trovo il link lo posto
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"The coral itself has more energy for growth because the reduced zooxanthellae density requires less energy."