Grazie della delucidazione, perché il libro non lo avevo (da quando ho smesso e ripreso l'attività di acquariofilo, anni fa, prima ho regalato tutti i libri che avevo -sbagliando- e poi ho ricomprato solo libri specifici, certamente non per principianti).
Caro Rasbora, questo è l'hobby delle grandi C.te.
Le cose non stanno così, non perché quello citato da te sia totalmente falso, ma perché riguarda un tipo di acquariofilia per principianti impazienti, da cui prendo le dovute distanze (sicuramente per mancanza di coraggio nell'affrontare certe questioni oramai trite e ritrite).
Sì, certo, EVENTUALMENTE potrebbero adattarsi. E allora? Cosa c'entra con l'acquariofilia seria? Io avevo scritto di documentarsi seriamente, non di documentarsi, il che contiene una sfumatura tagliente e neanche troppo sottile, che sarebbe OT sviscerare qui (e sono anche stanco di ripetere sempre le stesse cose, basta leggermi qua e là).
Al di là di ciò, quanto citato non lo apprezzo anche perché dà cose per scontato in quantità industriali. Qualche esempio: ci sono allevamenti e allevamenti, con condizioni diverse, alcune più simili a quelle naturali, altre no. Non solo, la stessa specie può contenere ceppi differenti, provenienti da aree naturali differenti, con esigenze differenti (vedi Guppy in primis). Ovviamente non mi riferisco al libro, che non ho letto, ma solo a questa citazione.
Volendo si può pure trovare il compromesso tra Guppy e Neon (per carità, quando non ci capivo niente li ho allevati anch'io insieme), come si può anche riuscire a passare in un cerchio infuocato. Solo che non mi sento personalmente motivato in nessuna delle due cose.
Non solo per quanto riguarda i valori hanno delle differenti esigenze, ma hanno anche comportamenti differenti che possono, seppure senza tragedie, portare l'una specie ad infastidire l'altra. Immagina una ventina di Guppy che si accoppiano in un banco di 15 Neon (che dovrebbe essere il numero minimo per questa specie). Credo che i Neon non gradirebbero particolarmente (questo è un caso, naturalmente). Riguardo alle Rasbore, forse già le vedrei meglio con i Neon, ma... anche qui ci sono tante specie differenti e... de gustibus!
Riguardo al Betta, neanche mi ci soffermo. Con tutti questi altri ha esigenze di allestimento, di corrente e di temperatura che neanche è proponibile la cosa.
A voler fare le cose fatte bene, ovviamente. Ho questo difetto: lo do per scontato.
Un'ultima nota circa la letteratura. Una grande amica, ma non bisogna mai prendere per oro colato quello che si legge. Il libri sono scritti da uomini e anche gli scrittori sbagliano. Oppure usano approcci particolari, che funzionano a volte, mentre altre no. Io possiedo molti libri sui Ciclidi di varie parti del mondo. Li considero tutti ottimi libri. Mi piace pure quello di Wolfgang Staek e Horst Linke sui Ciclidi dell'Africa Orientale, anche se un po' datato. Lo leggo e rileggo con piacere, anche se non posso prendere sul serio l'idea di tenere i Ciclidi malawitosi
a 25 o addirittura a 27°. Mi sono posto varie domande sul motivo per il quale abbiano scritto una cosa simile. Forse perché a quella temperatura le uova schiudono prima (e i pesci vivono la metà), o forse per far vendere riscaldatori.
Se vai in Ciclidi Africani, in un topic sulla manutenzione del filtro, recentemente ho scritto di ciò.
Saluti,
Matteo.