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Vecchio 03-02-2011, 20:45   #1
zucchen
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metto una parte di un articolo ,non lo posso mettere tutto perche di un altro forum.


Fissazione dell’azoto e ammonificazione
Come abbiamo detto precedentemente, l’azoto atmosferico (N2) prima di essere incorporato nelle molecole biologiche deve essere ridotto a ione ammonio (NH4+), in una sequenza di reazioni che complessivamente prende il nome di fissazione biologica dell’azoto. Tali reazioni sono catalizzate da un particolare enzima, la nitrogenasi, presente in alcuni batteri azoto-fissatori appartenenti soprattutto al phylum dei Cyanobacteria. Una delle caratteristiche peculiari di questo enzima è che viene irreversibilmente inibito dall’ossigeno molecolare (O2); e poiché la fissazione è un processo che avviene in ambiente aerobico questo crea un apparente paradosso. In realtà, i cianobatteri sono in grado di negoziare l’attività della nitrogenasi, un enzima essenzialmente anaerobio, con l’inevitabile presenza dell’ossigeno (proveniente dai processi fotosintetici), attraverso meccanismi non ancora del tutto chiariti. In ambiente marino, i batteri azoto-fissatori (alcuni appartenenti anche ai generi Clostridium ed Azotobacter) possono trovarsi sia in forma libera che in simbiosi con altri organismi (per esempio spugne).

La fissazione biologica dell’azoto si può sinteticamente rappresentare con la seguente formula globale: N2+8H+ +6e- →2NH4+
Cioè per ogni molecola di azoto atmosferico si formano due ioni ammonio con il consumo di 6 elettroni e di 8 H+, evento quest’ultimo che tende ad innalzare il pH.
Ma qual è la fonte di azoto nell’acquario? Certamente la fissazione biologica dell’azoto è un processo estremamente importante negli oceani, ma nelle nostre vasche ha un ruolo limitato. La principale fonte di azoto deriva dall’alimentazione sia per i pesci che per gli invertebrati, in particolare sotto forma di proteine e di singoli aminoacidi in caso vengano somministrati direttamente in vasca. Anche vitamine e altre molecole, come ad esempio il DNA, contengono azoto ma la quantità è decisamente minore rispetto alle proteine. Nelle proteine, l’azoto fa parte dello “scheletro” e di alcune catene laterali dei singoli aminoacidi come il triptofano, l’asparagina, la glutamina, la lisina, l’arginina e l’istidina.
La degradazione ossidativa degli aminoacidi conduce al rilascio di azoto ammoniacale in vasca. In che modo? Da una parte, le proteine ingerite dai pesci o da altri organismi vengono degradate in singoli aminoacidi. A loro volta gli aminoacidi possono essere usati per costruire nuove proteine nell’organismo oppure venire ossidati per fornire energia. La degradazione degli aminoacidi da parte degli animali porta all'eliminazione di prodotti diversi. Ad esempio i pesci rilasciano l’azoto come ammonio, mentre una gran parte di organismi può rilasciarlo sotto forma di acido urico (uccelli, rettili) o urea (ad esempio l’uomo). D’altra parte, in presenza di un forte carico organico, proteine e amminoacidi presenti nei prodotti di rifiuto, nei sedimenti e nella sostanza organica in putrefazione, vengono decomposti in un processo detto ammonificazione, attuato da particolari batteri decompositori che, degradando l'azoto amminico, liberano l'ammonio in acqua.


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per cianobatteri intendo quelle patine sui vetri ... quelle che delle volte ci mettono un giorno a sporcarsi e altre volte 3-4 giorni...
queste variazioni avvengono a seconda dei nutrienti disponibili... il giusto è quando si formano in 2 giorni ihmo ,l equilibrio dei cianobatteri o phitoplankton è il motore dell acquario..per me sono loro che dirigono la musica.
__________________
"The coral itself has more energy for growth because the reduced zooxanthellae density requires less energy."
zucchen non è in linea   Rispondi quotando
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Tag
azoto , discutiamone

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