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il tutto è collegato anche a fattori economici, in media il pesce costa poco, anche perchè per il cliente medio se un pesce costa più di 2,50€ è carissimo!
Il fatto è che quindi tutti noi ci limitiamo nella scelta proprio perchè avere pesci "diversi" porta al fatto che spesso rimangono in negozio perchè cari e perchè non sono i soliti guppy e neon che tutti vogliono.
Pare che la gente veda solo quelli... guppy e neon.
Una domanda..............(Faby non far finta di non leggerla e spiegami), non ho l'opportunità di girare molto soprattutto le grandi città, ma penso e vi chiedo questo............c'è il concessionario Fiat come quello Mercedes, perchè non sento mai nessuno dire "Capperi ho visto un negozio dove non c'erano Fluval, anfore in resina etc.....e le vaschette vendute solo con le caridine", oggi l'acquariofila e piuttosto diffusa possibile che un negozio "d'elite" non potrebbe sopravvivere?
Io invece non scagiono il commerciante e ripartisco la colpa ad entrambi. Il cliente si può informare prima, si è vero, certo, la penso anchio così, ma quanti di quelli che la pensano così si informano per fatti loro su un acquisto al di fuori del settore acquariofilo e solo poi, si presentano in negozio direttamente ad acquistare? Sarà forse, che la passione per qualcosa ti spinge ad approfondire le tuo nozioni su di essa, se non l'hai è inutile pensare di informarti prima.
Se il cliente si può informare prima, il negoziante prima di imbarcarsi in questa attività non può fare altrettanto?
Sono circa due anni che ho la vasca e da prima di averla sapevo come funziona il mercato e a cosa andrei incontro se aprissi un negozio di acquari, e se ci arrivo io che sono un neofita, non ci arrivano quelli che sono acquariofili datati da più tempo?
Diavolo, si sa che a fine mese devi rientrare dei costi, lo sai che per almeno tre anni dall'inizio dell'attività è un periodaccio fatto di ammortamenti e sai anche che vai a vendere degli esseri viventi, oppure uno si sveglia la mattina e decide di aprirsi un'attività commerciale nell'acquariofilia?
A quel punto il negoziante che poi in futuro va a comportarsi come quello descritto in testa al topic, compie una scelta, un compromesso, perchè di fondo l'uomo è egoista e superficiale. Quindi, invece che aprirmi un bar perchè non mi piace (oltretutto se tutte e due le attività devono fallire, il bar fallisce per ultimo) pur sapendo a cosa vado incontro, scelgo di vendere pesci conscio del fatto che prima o poi, siccome non voglio correre il rischio di chiudere bottega, venderò dei pesci destinandoli a morte certa oppure a sofferenza. Insomma, è molto nobile.
Così se il cliente caccia la scusa "e ma io mi sono rivolto al negoziante, lui è l'esperto io che ne so" anche il negoziante ha la scusa "eh si ma il mercato, eh si ma devo rientrare dei costi" solo che, a questo punto, se il cliente si poteva informare prima, il negoziante poteva aprirsi un'altra attività, in più quest'ultimo, se prima era pure acquariofilo da anni, magari da dieci come ne conosco qualcuno, ha l'aggravante aggiunta di non aver imparato ad amare i protagonisti della sua passione.
Il problema nasce che per l'80 % degli italiani
l'acquario e' un pezzo del arredamento della casa.
Le aziende del settore espongono spesso nelle fiere
del mobile.
La gente e' convinta di comprare un mobile in kit di montaggio,
i venditori del settore dolce , pensano di vendere un mobiletto
con l'acqua dentro, e in questo settore abbonda di catene commerciali
dove i pesci stazionano nelle vasche dal giovedi' al lunedi' mattina.
Poi al martedi sono tutti a chiedere perche' il guppy della situazione
non partorisce o si comporta in modo strano o ha la coda corrosa.
Poi ci sono i negozianti che sono preparati e la gente va da Bologna a Ferrara
per comprare.
stefano
Fin quado ci sarà qualcuno che sentenzierà <<...tanto è un pesce........>> potremmo spendere fiumi di inchiostro e chilometri di pagine, la situazione non si schioda.
Ve lo dice uno che dopo dieci anni e più che ha moglie e pesci in giro per casa, la prima pensa ancora così dei secondi -04 -04
__________________ La calma è la virtù dei forti.
La vittoria è del forte che ha fede.
Secondo me i punti chiave sono 2:
1) è praticamente impossibile far coincidere hobby e lavoro...appena ci sono i soldi di mezzo, tutte le migliori intenzioni decadono...per questo, almeno dal mio punto di vista, è meglio che l'hobby rimanga tale...al massimo, se proprio uno vuole, potrebbe aprire una specie di "mostra", dove il cliente paga per vedere, non per comprare...http://www.aquanet.tv/Video/277-das-...eldeutschlands
2) oggigiorno, grazie ad internet, l'accesso alle informazioni è cambiato completamente...se il compratore medio, invece di passare tutto il giorno su Facebook o altro, si informasse adeguatamente, grazie alla selezione naturale, magicamente scomparirebbero negozianti incompetenti e prodotti come il Fluval Edge o le minivaschette da Betta, o gli arredi in resina e le piante di plastica...e soprattutto, non vedremmo solo guppy e neon e scalari, ma sicuramente anche pesci moooolto più interessanti...
..quoto Stefano...
..da acquariofilo, figlio di un padre acquariofilo che ha iniziato verso la metà degli anni 70, ho avuto la fortuna di frequentare negozi d'acquari fin da quel periodo...
Già in quei tempi, e mi piacerebbe riportarvi le copie della rivista "Acquarium" di quegli anni, nonostante l'acquariofilia fosse agli albori, vie era una netta divisione tra acquariofili appassionati, che riproducevano pesci e se li scambiavano, andavano nei ruscelli a pescare tubifex e larve di zanzara, e scrivevano delle loro prime esperienze con pesci che poi sono diventati comuni, per esempio il discus era considerato un "re per pochi"... E poi c'era la stragrande maggioranza delle persone che vedeva l'acquario come oggetto di arredamento, uno status symbol per abbellire il salotto con un oggetto esclusivo..
Le prime aziende, e anche gran parte delle riviste, presentavano la vasca come oggetto di arredamento, la gente andava nei negozi per avere pesci colorati, piante verdi, e vasche di design (il design di allora, oggi si seguono altri gusti)..... Si facevano le prime mostre di acquariofilia, mi ricordo, da bambino, di essere andato alla prima mostra italiana di acquari, a Milano, in via Pisacane, e la mostra sembrava un grande salotto arredato di vasche, con piante tropicali... insomma "un angolo di tropici a casa tua"...
Tutto il settore presentava l'acquariofilia come un bell'angolo di tropici a casa tua... le ditte lavoravano tantissimo su questo concetto.. addirittura gli arredatori inserivano l'acquario in un contesto estetico casalingo... e i pesci morivano a tonnellate!... e in quegli anni, la maggioranza era pure "import"... e non vi parlo dei marini!!!...
....e ora?..... è come ora....-28d#.... da una parte esiste un manipolo di acquariofili appassionati che si dedicano all'hobby con consapevolezza e attenzione verso le specie ospitate in vasca, che non si fanno problemi per l'estetica perchè il loro interesse è rivolto all'aspetto naturalistico della cosa..
..e una stragrande maggioranza di persone che acquistano la vasca, perchè è bella, perchè i pesciolini sono colorati, perchè è facile (lo slogan "L'acquario facile" della dannatissima Askoll) e perchè.. negli ultimi dieci anni, con lo scoppiare dei centri commerciali, non è neppure tanto costoso...
Naturalmente il mercato foraggia queste persone... propone loro assurdità come i "Fluval" oppure bettiere da scrivania, giocattoli per l'acquario.. pesci ibridi e manipolati.. perchè il settore rende e tutto il settore deve "tirare".. gli acquariofili appassionati non portano soldi.... la famigliola che viene spennata al Centro commerciale, sì...
E naturalmente NESSUNO vuole che alla suddetta famigliola venga spiegato che avvicinarsi all'acquario non è solo avere pesci colorati in salotto, percè non interessa, perchè è controproducente... quando i cardinali vengono pescati a milioni e quasi tutti perdono la vita nelle "vasche casalinghe" e la metà di loro viene rimossa dalle vasche dei negozi prima dell'apertura.. questo non interessa, e non interesserà mai fin quando i pesci sono considerati "soldi che nuotano" siano neon da un paio di euro, che costosi scalari wild..
E naturalmente neppure alla suddetta famigliola viene in mente di informarsi, di pensare che sta acquistando esseri viventi, che sono stati pescati in Brasile o che provengono da un Farm Israeliana..
..che siano pescati oppure cresciuti imbottiti di antibiotici, basta che siano colorati e vispi...
L'ignoranza esiste da sola, e questo è risaputo... ma spesso l'ignoranza è importante, perchè il settore vive su questo... il settore acquariofilo non vive sull'acquariofilo conspevole che acquista una coppia di Badis badis e l'anno successivo ne riporta 30 al negozio... il negozio o il centro commerciale vive grazie alla famigliola che torna dalle vacanze e che trova l'acquario ridotto ad una cloaca, e che quindi ricompra tutto.. piante... pesci.. materiali filtranti... biocondizionatori (che non servono ad un bel niente)..... l'industria degli acquari è sempre pronta a solleticare il senso estetico... a vari livelli... sia del segretario che vuole il betta nella Bettiera da scrivania con bambù che esce dal coperchio (coperchio?) sia della famigliola che vuole la vasca in cucina piena di pesci colorati a cui dare il nome, Pippo, Tippi, Gippy e amenità varie... ma anche allo studente più acculturato a cui piace vedere una vasca "Zen". dal design perfetto e dalle piantine sempre "bonsai"... e con un gruppo di piccole Boraras che accrescono la "grandeur" delle rocce... è così che va il mondo... e se va avanti dagli anni 70.. credo che per i prossimi dieci anni non cambierà di molto...
...sta ad ognuno di noi pensare quale acquariofilo si intende essere, informarsi e decidere di conseguenza... siamo noi che facciamo il Mercato e negozianti, centri commerciali, aziende piccole e grandi, possono solo comportarsi di conseguenza... e cambiare...
...è sempre molto importante leggere, informarsi, documentarsi, chiedere e pensare che abbiamo a che fare con esseri viventi e non con "soldi che nuotano" il resto viene di conseguenza...
ciao e buona giornata!
Marco
..quoto stefano...
..da acquariofilo, figlio di un padre acquariofilo che ha iniziato verso la metà degli anni 70, ho avuto la fortuna di frequentare negozi d'acquari fin da quel periodo...
Già in quei tempi, e mi piacerebbe riportarvi le copie della rivista "acquarium" di quegli anni, nonostante l'acquariofilia fosse agli albori, vie era una netta divisione tra acquariofili appassionati, che riproducevano pesci e se li scambiavano, andavano nei ruscelli a pescare tubifex e larve di zanzara, e scrivevano delle loro prime esperienze con pesci che poi sono diventati comuni, per esempio il discus era considerato un "re per pochi"... E poi c'era la stragrande maggioranza delle persone che vedeva l'acquario come oggetto di arredamento, uno status symbol per abbellire il salotto con un oggetto esclusivo..
Le prime aziende, e anche gran parte delle riviste, presentavano la vasca come oggetto di arredamento, la gente andava nei negozi per avere pesci colorati, piante verdi, e vasche di design (il design di allora, oggi si seguono altri gusti)..... Si facevano le prime mostre di acquariofilia, mi ricordo, da bambino, di essere andato alla prima mostra italiana di acquari, a milano, in via pisacane, e la mostra sembrava un grande salotto arredato di vasche, con piante tropicali... Insomma "un angolo di tropici a casa tua"...
Tutto il settore presentava l'acquariofilia come un bell'angolo di tropici a casa tua... Le ditte lavoravano tantissimo su questo concetto.. Addirittura gli arredatori inserivano l'acquario in un contesto estetico casalingo... E i pesci morivano a tonnellate!... E in quegli anni, la maggioranza era pure "import"... E non vi parlo dei marini!!!...
....e ora?..... è come ora....-28d#.... Da una parte esiste un manipolo di acquariofili appassionati che si dedicano all'hobby con consapevolezza e attenzione verso le specie ospitate in vasca, che non si fanno problemi per l'estetica perchè il loro interesse è rivolto all'aspetto naturalistico della cosa..
..e una stragrande maggioranza di persone che acquistano la vasca, perchè è bella, perchè i pesciolini sono colorati, perchè è facile (lo slogan "l'acquario facile" della dannatissima askoll) e perchè.. Negli ultimi dieci anni, con lo scoppiare dei centri commerciali, non è neppure tanto costoso...
Naturalmente il mercato foraggia queste persone... Propone loro assurdità come i "fluval" oppure bettiere da scrivania, giocattoli per l'acquario.. Pesci ibridi e manipolati.. Perchè il settore rende e tutto il settore deve "tirare".. Gli acquariofili appassionati non portano soldi.... La famigliola che viene spennata al centro commerciale, sì...
E naturalmente nessuno vuole che alla suddetta famigliola venga spiegato che avvicinarsi all'acquario non è solo avere pesci colorati in salotto, percè non interessa, perchè è controproducente... Quando i cardinali vengono pescati a milioni e quasi tutti perdono la vita nelle "vasche casalinghe" e la metà di loro viene rimossa dalle vasche dei negozi prima dell'apertura.. Questo non interessa, e non interesserà mai fin quando i pesci sono considerati "soldi che nuotano" siano neon da un paio di euro, che costosi scalari wild..
E naturalmente neppure alla suddetta famigliola viene in mente di informarsi, di pensare che sta acquistando esseri viventi, che sono stati pescati in brasile o che provengono da un farm israeliana..
..che siano pescati oppure cresciuti imbottiti di antibiotici, basta che siano colorati e vispi...
L'ignoranza esiste da sola, e questo è risaputo... Ma spesso l'ignoranza è importante, perchè il settore vive su questo... Il settore acquariofilo non vive sull'acquariofilo conspevole che acquista una coppia di badis badis e l'anno successivo ne riporta 30 al negozio... Il negozio o il centro commerciale vive grazie alla famigliola che torna dalle vacanze e che trova l'acquario ridotto ad una cloaca, e che quindi ricompra tutto.. Piante... Pesci.. Materiali filtranti... Biocondizionatori (che non servono ad un bel niente)..... L'industria degli acquari è sempre pronta a solleticare il senso estetico... A vari livelli... Sia del segretario che vuole il betta nella bettiera da scrivania con bambù che esce dal coperchio (coperchio?) sia della famigliola che vuole la vasca in cucina piena di pesci colorati a cui dare il nome, pippo, tippi, gippy e amenità varie... Ma anche allo studente più acculturato a cui piace vedere una vasca "zen". Dal design perfetto e dalle piantine sempre "bonsai"... E con un gruppo di piccole boraras che accrescono la "grandeur" delle rocce... è così che va il mondo... E se va avanti dagli anni 70.. Credo che per i prossimi dieci anni non cambierà di molto...
...sta ad ognuno di noi pensare quale acquariofilo si intende essere, informarsi e decidere di conseguenza... Siamo noi che facciamo il mercato e negozianti, centri commerciali, aziende piccole e grandi, possono solo comportarsi di conseguenza... E cambiare...
...è sempre molto importante leggere, informarsi, documentarsi, chiedere e pensare che abbiamo a che fare con esseri viventi e non con "soldi che nuotano" il resto viene di conseguenza...
Ciao e buona giornata!
Marco
Una domanda..............(Faby non far finta di non leggerla e spiegami), non ho l'opportunità di girare molto soprattutto le grandi città, ma penso e vi chiedo questo............c'è il concessionario Fiat come quello Mercedes, perchè non sento mai nessuno dire "Capperi ho visto un negozio dove non c'erano Fluval, anfore in resina etc.....e le vaschette vendute solo con le caridine", oggi l'acquariofila e piuttosto diffusa possibile che un negozio "d'elite" non potrebbe sopravvivere?
Spero di aver ben interpretato la tua domanda...
Devi sapere che l'acquariofilia è un settore di hobbistica orma davvero espanso. Il numero di prodotti e ditte operanti è davvero grande. Questo porta al fatto che il cliente un briciolo più erudito se cerca un attivatore batterico non prende un volgarissimo Sera, ma vuole un Bio digest che però costa una fortuna e al normale cliente non venderai mai... Questo significa che per ogni tipo di prodotto ne servono diverse marche e qualità perchè stai pur certo che tutti i giorni ti entra qualcuno a chiederti giusto la cosa che non hai. Inoltre la moda è nel mondo ormai, quindi se in quel momento che so quel filtro vende bene è ovvio che lo abbiano tutti.
Il fatto sta nel negoziante anche nello scegliere ciò che acquista. Non voglio essere di parte, però mi sono astenuto dal comprare qualsiasi decorazione artificiale (anfore ecc e robe in resina) sabbie colorate e piante finte. Però cmq questo non significa che non me le chiedano.
Sapete perchè questo? perchè ci sono dei simpatici colleghi che dicono ai loro clienti che le alghe si formano per via delle piante vere e che mettendo quelle finte non le avrà, e che le deorazioni vere danno problemi perchè colorano l'acqua, sporcano, galleggiano ecc, mentre quelle artificiali non danno problemi (lo dicono loro...).
Vansaren vedi il tuo discorso è anche corretto, dimentichi solo di pensare che se non esistessero i negozianti che vendono i rpodotti i pesci e le piante per il tuo acquario, tu potresti avere al massimo una specie di bacinella con dentro 2 carpe. Non so se capisci che intendo. Alla base del negozio c'è anche un discorso economico.
Marco Vaccari
Be cmq non sono totalmente d'accordo sul fatto che l'acquario non sia anche un elemento d'arredo. Un acquario ben allestito, magari uno zen od un olandese o ancora un malawi ad esempio fanno certamente una bellissima figura. Io ho sempre cosniderato sia a salute dei pesci che degli abitanti del mio acquario ma anche il fattore sestetico che sta alla base, e credo proprio che sia anche una base di modernità rispetto proprio a quell'acquariofilia di cui parlavi tu... L'acquario non sono solo i pesci, io questo continuo sempre a ribadirlo, è un ecosistema, e ho sempre un avversione per chi nell'acquario considera solo i pesci. Io ad esempio non allestirei mai una vasca da riproduzione vuota, che so per i discus, 5 vetri e un tristissimo cono di terracotta... Se si vogliono riprodurre lo fanno in una vasca allestita, con nascondigli ecc... Tra l'altro mi permetto di contraddirti sulle importazioni, infatti in acquario marino sono ancora molto diffuse mentre in acquario dolce sono ormai rarissime, sono importate alcune rarità come gli scalari altum e qualche loricaride del sud america e pochissimo altro di ciò che normalmente si trova in commercio. I cardinali del tuo esempio sono ormai tutti allevati.
In conclusione... Le aziende che producono certi accessori potrebbero evitare il che eviterebbe tanti problemi, il fatto è che quella roba vende. I clienti si dovrebbero informare un po' megio e magari anche fidarsi un po' di più di ciò che dice il negoziante, perchè ok non tutti sono uguali, però c'è un eccessivo demonizzare la categoria. Non sempre il negoziante cerca di rifilare cose solo perchè così incassa, c'è chi si dedica a cercare la soluzione del problema e da magari dei consigli pratici sul come e cosa fare oppure in fase di scelta magari su cosa scegliere come vasca e accessori e cosa inserire per l'arredamento.
Poi per carità anche io con molti negozianti non sono mai andato d'accordo e cmq capisco cosa volete intendere voi che cmq è anche un punto di vista giusto, però ciò che dovete anche considerare è che se non ci fosse un commercio dietro l'acquariofilia sarebbe quasi inesistente o quasi sconosciuta, e per di più se non ci fosse gente che spende soldi in modo sbagliato le aziende e i negozi non starebbero con le spese e quindi la scelta sarebbe ridottissima...