molto interessante… e devo dire discussione abbastanza colorita….
…a questo punto dico la mia.. è un punto di vista da acquariofilo di lunga data, non da biologo, che non sono.. ma da appassionato di acquari e da naturalista..
In questo modo cerco anche di fare una sintesi del discorso prendendola un po' alla lontana..
Vi racconto un aneddoto:
Come sapete riproduco killi. Proprio oggi sono molto felice perché ho raccolto le uova della mia specie preferita, che è un bruttissimo kili annuale dell'Argentina che si chiama Austrolebias elongatus popolazione "Fanazul" KCA 27/04..ben cinque sacchetti da 35 uova l'uno…
direte.. embè?….
E' una specie molto rara e la popolazione "Fanazul" vive in un solo biotopo all'interno di una base militare in Argentina.. probabilmente nei prossimi anni l'aviazione allungherà le piste e prosciugherà i biotopi degli elongatus.. quindi questa popolazione vivrà solo nell'hobby…
Io la allevo ormai da 6 generazioni! (circa 6 anni)…. ma l'anno scorso, un po' che ho ceduto troppe uova, un po' che ho avuto alcuni problemi, sono rimasto con le ultime 5 uova!!!… panico generale.. ho scritto tantissime mail ad amici all'estero un po' in tutto il mondo e ho saputo che nessuno a cui le avevo date ha avuto successo… doppio panico!… vuoi vedere che ero l'unico nell'hobby a tenere le ultime cinque uova dell'Austrolebias elongatus "fanazul"?… probabilmente sì…
Se si fosse parlato di Panda o Koala, probabilmente sarebbe partito un piano di protezione della specie, invece si tratta di un pesce, pure grigio e brutto e quindi.. niente… Con fatica sono riuscito a schiudere le cinque uova ottenendo cinque avannotti dei quali uno è morto dopo la schiusa e uno era malformato.. quindi tre avannotti….. La fortuna mi ha aiutato e dopo tre mesi i tre avannotti si sono accresciuti in due grandi maschi e una bella femmina…
Isolata la coppia ho tremato per accrescere i due Austrolebias fino all'età riproduttiva… dopo aver raccolto un paio di sacchetti di torba con uova, mi sono accorto che la femmina stava sviluppando una grave patologia intestinale tipica dei megalebias dell'Argentina e dell'Uruguay….
….la fortuna ancora, mi ha aiutato…. dopo la morte della femmina (ieri l'altro) ho contato più di un centinaio di uova buone….. nessun problema per la prossima generazione… la specie è salva….. Proprio la settimana scorsa mi hanno comunicato che gli Austrolebias elongatus sono entrati in un progetto di conservazione della specie in Argentina…… missione compiuta… ora.. via con la settima generazione!!!!…
che c'entra questo discorso?…. molto e anche niente…..
..ma, occuparmi nel tempo libero di specie a rischio di estinzione (se non già estinte) mi fa riflettere su tante cose dell'acquariofilia…
Prima di tutto su quella cosa meravigliosa che si chiama Biodiversità…..
La Terra è qualcosa di incredibile…. e noi che ci occupiamo di acquari dovremmo avere la consapevolezza che una parte di questa biodiversità passa nelle nostre vasche..biodiversità è un'ansa di un fiume Amazzonico, come una palude alluvionale del Mozambico, un ruscello di foresta del Perù, come un canale della Maremma toscana…. e qui dipende da noi…. naturalmente non solo da noi.. ma noi ora, secondo me, dobbiamo cambiare atteggiamento..come persone… come acquariofili e come cittadini del mondo…. Secondo me parlando di Acquariofilia consapevole, dovremmo fare un passettino avanti con la "parola consapevole"…. Consapevole vuol dire prima di tutto informarsi e leggere e, perché no, anche studiare, prima di voler ospitare una specie… chiedersi se abbiamo le possibilità di riuscire ad allevarla in salute e a riprodurla quella determinata specie, per diffonderla nell'hobby, contribuendo a diminuire i prelievi in natura… ma "consapevole" significa anche conoscere le condizioni dei pesci in natura… dei paesi da cui provengono.. se la specie importata rischia l'estinzione (come è successo con i tanichthys albonubes e succederà presto con i danio margaritatus)…. se la specie viene importata con metodi non legali…. e, naturalmente se questa specie viene rilasciata nei nostri habitat e danni conseguenti….. ci sarebbe tanto da riflettere secondo me….. e il rilascio di guppy in habitat nostrani, la leggerezza con cui sia i mezzi di informazione, sia l'opinione pubblica affrontano questo argomento… sia il nostro "perderci in un bicchier d'acqua" sono solo la punta dell'iceberg di tanti pensieri e spunti per approfondire...
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