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L'akadama in sè non è un problema insormontabile: dopo un po' si stabilizza. Se temi l'instabilità iniziale, prima di metterlo un vasca, puoi preparalo per qualche settimana in un secchio con acqua di rubinetto, facendo cambi frequenti in modo da saturarlo di sali.
Con due lampade da 30 W hai un'illuminazione moderata che, se da un lato ti mette al riparo da improvvise carenze o squilibri di nutrienti, dall'altro non ti permetterà di tenere piante esigenti. Se vuoi sperare in un prato (e non è detto che basti) e comunque avere più scelta sulle piante da tenere, aggiungi subito la terza lampada, oltre naturalmente all'impianto per la CO2.
Se non esageri con l'illuminazione (e 90 W su 150 litri è un buon compromesso), gestire un acquaplantario non è impossibile.
Per farti esperienza sulla risposta delle piante in relazione ai nutrienti forniti, ti consiglio di adottare un metodo di fertilizzazione dissociata (con N, P, K e microelemanti da somministrare separatamente).
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Ciao.
Massimo
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