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Vecchio 19-05-2009, 21:45   #1
tenkan
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Per chi sta abbandonando l'acquariofilia

Ciao a tutti,

Ultimamente si legge con preoccupante frequenza annunci di chi dismette la vasca. Ovviamente la cosa dispiace a tutti noi, partendo chiaramente da chi ha fatto questa sofferta scelta.

Leggo motivazioni varie ma la più frequente è quella economica, che di per sé, è assolutamente indiscutibile sul piano dell'economia personale.

Si è anche detto che si vorrebbe leggere affianco agli abbandoni, anche qualche notizia di chi magari passa ad una vasca nuova più grande....

Colgo questo spunto perchè vorrei riportare un minimo di attenzione sulla tendenza, a mio avviso pericolosa, che molti di noi hanno nell'esasperare le proprie vasche in dimensioni, tecnologia, ed animali.
E' innegabile che un supervascone iperpompato con animali particolarissimi, colori sgargianti e fuochi d'artificio vari siano appaganti e di grande soddisfazione per i risultati raggiunti.... ma siamo sicuri che solo in questa direzione ci si possa divertire???

Ho allestito quasi per caso la mia prima vasca marina nel 1990, era di due metri, recuperata da una discarica ed allestita con poche lire. Da allora ho avuto di tutto, vasche grandi e piccole, una sola o tante insieme, dal mediterraneo alle acropore.
La vasca che mi ha dato più soddisfazioni? un nanoreef 80*30*30 posta sulla scrivania dell'ufficio con qualche corallino molle, tre pesciolini ed un gambero!!! Una vasca da pivelli si direbbe da queste parti. E' stata per me la migliore perchè aveva una caratteristica unica, ossia quella di essere sotto il mio sguardo per 8 ore al giorno. Conoscevo ogni millimetro quadrato di quella vasca ed ogni fase biologica della giornata. 40 ore alla settimana! Questo non l'ho rivissuto con nessun'altra vasca tenuta a casa.
Oppure la soddisfazione di un'altra fatta da me mediterranea che aveva la sua particolarità nel contenere solo organismi recuperati da me in mare.
Ogni animale mi ricordava un posto ed una data.
O ancora quella che dedicai ad una coppia di ocellaris che figliavano continuamente, era come sentirsi papà ogni volta.
Certo ho avuto anche vasche superspinte con un comparto tecnico degno di un astronave, bellissime e di grande soddisfazione, ma con un rapporto costo/gratificazione decisamente sbilancato.

Volete risparmiare su questo hobby? Non avete più il tempo a disposizione che avevate prima per pettinare le acropore ogni sera?
Fermatevi un attimo prima di smantellare il tutto e valutate un diverso modo di fare acquariofila marina. Tanto anche se vendete tutto di certo non vi rifarete economicamente di quanto speso.

Considerate la possibilità di passare ad una vasca più piccola e/o più semplice. Non è certo una cosa disdicevole o da sfigati. Recuperate quasi tutta la vostra attrezzatura e rivendetevi quella in esubero; potrete ripartire con una nuova vasca senza spendere soldi, con dei costi di gestione radicalmente inferiori e di non minore soddisfazione.

Spendete qualche tempo a cercare un nuovo stimolo per la vostra prossima vasca. Biotopi, fauna, flora (si, ho detto flora), simbiosi particolari, tecniche atipiche. Ce ne è per tutti, senza dovere spendere tanti soldi.

E trovata l'idea, postatela in rete e vedrete di certo che ci sarà qualcuno contento di spendere qualche suo neurone inseguendo qualcosa di nuovo e di diverso.

Il nostro è un hobby fantastico che non ha eguali. Non facciamoci fermare da questioni economiche.

Tenkan
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Vecchio 19-05-2009, 22:03   #2
Daniel89
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tenkan, che dire...parole sacrosante !!!!
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Questo non si potrà più fare...SE FUNZIONERA' IL MOSE..... http://freecaster.tv/1000011_1006521
Daniel89 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 19-05-2009, 22:04   #3
Vic Mackey
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tenkan,
Sto puntando ad un classico 300lt che mettero in casa mia, progetto lungo e che temo, arrivato al mio sogno possa diventare il tramonto di questa passione, ormai giunta al massimo di quello che potro pemettermi, tramonto che vedo in tanti amici qui sul forum... ora invece sto con i miei e ho un nano da 70lt in camera che vive con me, dorme con me, mi godo le nascite dei gamberi alle 2 di notte mentre vi scrivo al PC, durante il giorno mentre magari sono di riposo lo osservo mentre guardo la TV, lo curo, gli tolgo le alghuzze, vizio il mio granchietto di porcellana, do il cibo in bocca ai mie pagliacetti..tante piccole cose che mi fanno affezionare sempre di piu a questo mondo, anche se, ora come ora, vorrei gia il 300lt.

La fantasia in questo mondo ha di che sbizzarirci, tante idee quante le onde del mare, biotopi diversi come dici tu, dalla laguna sabbiosa alla rocciata da reef alla vasca di predatori al DSB sabbiossimo, ce ne sono a non finire.
E vi dico che e vero che un Naso lituratus che guazza in 2000 lt e acropore viola come la curva Fiesole sono appaganti a non finire, ,ma anche un 35 lt con dentro un ospitino da osservare, da vedere come vivrebbe nel suo angolino di reef oceanico, contornato da qualche corallo semplice, da le sue soddsfazioni..per quello, anche se un giorno dismettero il mio 1000lt, massimo obbiettivo raggiunto, vuoi per soldi, vuoi perche sgrat sgrat mi more tutto..un posto in casa anche per un 20lt con un paguro lo trovero sempre, un angolo di barriera lo vorrò sempre!!
__________________
Vic Mackey
-------------------------
Pagurofilo di professione
http://www.gocciabluveneto.it/
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Vecchio 19-05-2009, 22:08   #4
asvanio
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tenkan, che dire ....... sei un grande !


concordo perfettamente con tutto quello che hai scritto... conversione e non abbandono di sicuro

io purtroppo ci sono stato costretto... anche se spero soltanto per qualche anno



ps
Quote:
di certo che ci sarà qualcuno contento di spendere qualche suo neurone
__________________
LA MIA EX-VASCA

http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=112398
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Vecchio 19-05-2009, 22:40   #5
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Purtroppo ci sono cascato anche io nel tranello del grande=bello -04
Ora sto allestendo un 50litri DSB non sara' grnde ma sicuro che mi divertiro' di piu del 300litri.
Ho provato sulla mia pelle e quando capisci che esasperando la cosa la puoi solo rovinarla, ma la passione rimane e quindi si riparte, con esperienza e ridimensionati
__________________
Cerco coralli semplici a prezzi semplici vicino a monza
clavularia ricordea zoanthus discosoma rhodactis blastomussa
Caulastrea Lobophyllia Sinularia CATAPHILlYA ecc
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Vecchio 19-05-2009, 22:46   #6
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giustotenkan,
visto che anche io... mi avvicino a questa opzione...
sicuramente non smantello ,ma modifico...
sfoltisco la luce e mi dedico ad animali di profondità....
acqua1 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 19-05-2009, 23:27   #7
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Vecchio 20-05-2009, 00:35   #8
DemoneRosso
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Quoto in tutto a tenkan.
Io non ho ancora cominciato in questa avventura.
Ho però in testa un prototipo.
Non sarà una super astronave, nè tanto meno una barchetta da due lire...sarà il mio personale REEF!
Purtroppo non ho tanti soldi da spendere, ma dal canto mio, ho tanta voglia di provare questa esperienza.
Anche se ci starò tanto a comprarmi i vari "tasselli" che compongono il reef, l'importante è che ci arrivi!
Soldi o non soldi, se è una passione puoi provare a godertela!
__________________
Il mio progetto, la mia realizzazione, la mia "vita"...
·´¯`·.¸. , . .·´¯`·.. ><((((º>`·.¸¸.·´¯`·.¸.·´¯`·...¸><((((º>`·.¸¸.·´¯`· .¸
Meglio stare zitti dando l'impressione di essere stupidi, che parlare togliendo ogni dubbio. (Confucio)
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Vecchio 20-05-2009, 07:09   #9
Geppy
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Circa 6 mesi fa scrissi un articoletto molto attuale (credo).

Pubblicato il 28 marzo in "altro lido", faccio un copia e incolla.


Dove va l'acquariofilia marina

Messaggiodi Actinia Cari il sab mar 28, 2009 6:43 am

Ricordo la mia prima vasca importante: i lavori di ristrutturazione dell’appartamento avevano consentito la realizzazione di un salone su tre livelli per mascherare due putrelle che attraversavano la stanza e fungevano da supporto per il vascone (all’epoca lo era) posizionato al centro della stanza.

La vasca era un parallelepipedo di 180x80x60H con coperchi in vetro ed illuminata con T8, quasi una novità per l’epoca: allora esistevano ancora i T16 (se ricordo bene la sigla), fluorescenti spessi come cotechini…

Ero appassionato di mediterraneo, andavo a mare con un gruppo di amici altrettanto appassionati a prendere gli animali che poi avrebbero popolato la vasca e che uno di noi, titolare di un negozio di acquari, avrebbe venduto ad altri pazzi scatenati come noi. Pazzi scatenati perché almeno io e Guido, pur di andare in acqua, ci caricavamo attrezzatura (oltre a bombole, retini, contenitori, ecc., anche le ghiacciaie) e mogli, noleggiavamo una barca a remi (si, quelle barchette in legno a remi usate dai pescatori) e dal porto di Baia arrivavamo anche a doppiare capo Miseno per andare a prendere le aragostine in una insenatura sotto il faro (chi conosce i luoghi sa quanto remavamo…).

Ma torniamo alla vasca.

Conoscevo gli schiumatoi e già li utilizzavo sulle vasche precedenti (a casa di mio padre avevo due vasche per un totale di circa 280 litri). I Sander a porosa che si trovavano in Italia, però, mi sembravano piccoli. Per questo costruii il mio primo schiumatoio (con 6 porose) usando un piccolo secchio per immondizia in plastica, due barattoli di caramelle (per collo e bicchiere), il tutto tenuto assieme da silicone (e non sto a raccontare le operazioni necessarie, ogni mese, per sostituire le porose). Funzionava (o, per essere onesti e realisti, “funzionicchiava”).
Di fianco ad un lato corto della vasca c’era una grande ed alta fioriera che, in un vano ricavato sotto di essa, conteneva il filtro esterno, il refrigeratore e lo schiumatoio.
La vasca, sul fondo, aveva un sottosabbia in cui la circolazione dell’acqua era affidata a tre porose infilate nei tubi verticali collegati con la grata.
Sotto la vasca una sorta di piccolo deserto, con piante grasse e sassi, in contrasto con l’ambiente marino superiore.
La vasca funzionava e mi dava grandi soddisfazioni. Per la cronaca erano gli anni tra il 1979 ed il 1981. Fu smantellata nel 1986 assieme alle altre 6 che avevo tra casa e box.

Da allora l’evoluzione sull’impostazione delle vasche è stata enorme, così come sono molto diversi gli animali che si riescono a tenere in vita in un acquario.

Anche in Italia, grazie ad internet, il “nuovo” (per noi) sistema berlinese si è diffuso e consolidato.
I contatti con acquariofili d’oltre oceano e tedeschi, resi possibili dai forums, hanno consentito agli acquariofili più evoluti di confrontarsi alla pari con appassionati di paesi dove l’acquariofilia marina è sempre stata ben più sviluppata che in Italia.
Lampade HQI, pompe di movimento efficaci, schiumatoi sempre più efficienti a parità di dimensioni, reattori di calcio, uniti a conoscenze sempre maggiori degli organismi, della biologia e della chimica dell’acqua, hanno consentito l’allevamento di animali come gli SPS (acropore, ecc.) che certo hanno un fascino particolare.

All’inizio della disponibilità sul mercato di questi animali, arrivavano colonie selvatiche piuttosto grosse. Dopo un po’ ci si è resi conto che una colonia grossa si era sviluppata, in natura, in funzione della corrente, della quantità e della direzione della luce; in acquario non è possibile riprodurle esattamente e troppo spesso deperivano nella parte bassa e/o più interna ma addirittura si arrivava all’innesco di un processo di deterioramento rapidissimo che distruggeva la colonia.
Per questo, per la salvaguardia delle barriere coralline e non ultimo per motivi economici, si è alimentato il mercato delle talee. Queste crescono in funzione della posizione che hanno in vasca, della direzione da cui ricevono la luce e delle correnti presenti.

Partire da piccole talee ci ha fatto ricercare, in un primo momento, metodi per ottenere una crescita accellerata in modo da avere in tempi accettabili (per un appassionato) una vasca popolata e “guardabile”.

Ottenuti i risultati sulla crescita, si è cercato il colore. Qui ci sono da fare distinzioni perché si sono percorse due strade diverse: da una parte la scelta di una gestione semplice, giocando su luci ed alimentazione per sviluppare colori saturi e brillanti, naturali; dall’altra i sistemi a proliferazione batterica che consentono di ottenere colori pastello, spettacolari anche se assolutamente non naturali.

Queste vasche, qualunque sia il metodo di gestione scelto, sono impostate a berlinese ma sono sempre piuttosto “tirate”; nel senso che sono molto illuminate, molto “integrate”, e per questo molto…… pericolose. Pericolose perché, come qualunque cosa tenuta vicino al proprio limite, prima o poi lo supera. Se si è fortunati o particolarmente sensibili, ci si accorge per tempo della situazione e si corre ai ripari; se si è sfortunati, accade quando non siamo presenti o troppo tardi ci accorgiamo di aver superato il limite e…… patatrack!

Un altro problema per alcune delle nostre vasche è legato alla passione degli italiani per i superschiumatoi. Realtà tutta (e per fortuna quasi solo) italiana, è l’adozione di schiumatoi sovradimensionati. Questa passione per grosse macchine è comprensibile in quanto è certo molto gratificante possederle e vederle funzionare. Purtroppo un grosso schiumatoio può creare (e crea) problemi alla vasca oltre a richiedere molto spazio ed a consumare corrente.

Questa è la realtà odierna.

La crisi economica che sta vivendo il pianeta inciderà anche sull’acquariofilia. Specie quella marina è costosa ed impegnativa. Molti potrebbero decidere di abbandonare proprio a causa dei costi di gestione elevati o per altrettanto costose delusioni dovute al tracollo di vasche troppo spinte.

Ma è possibile ridurre i costi?

E’ possibile evitare disastri?

Secondo me bisogna riflettere: ci sono moltissime vasche, in giro, illuminate con lampade da 400w; queste vasche sono solitamente dedicate all’allevamento di sps. Spesso per queste vasche si usano schiumatoi molto grossi (la moda è moda), spesso parliamo di grossi volumi d’acqua.

Cominciamo dalla vasca: al posto della solita vasca rettangolare, lunga, è possibile realizzare vasche di buon volume (es. una 90x70x70) illuminabili con una sola lampada.
Una vasca del genere può essere illuminata con una 250w purchè scegliamo una parabola ben aperta. Avremo certamente delle zone non illuminatissime ai margini ma le potremo popolare con animali con esigenze di luce non esagerate. Anche il fondo non sarà molto illuminato ma ci sono una serie enorme di splendidi animali che vivrebbero benissimo (anche molto meglio) in situazioni di luce non “esagerate”. Facciamo un esempio che vale per tutti: il carotalcyon sagamianum; è un animale splendido col suo colore carminio ed i polipetti bianchi o gialli. Ne ho tenuto uno per oltre 3 anni, in una grotta sul fondo, ed era uno spettacolo vederlo gonfiarsi ed espandere i polipi quando cercava il cibo. In una vasca molto illuminata non si riesce comunque a tenerlo anche se si posiziona in grotta.

Le attrezzature vedono al primo posto, come importanza, la pompa di ritorno (o risalita) e lo schiumatoio; per la prima basta cercare una pompa di buona qualità, affidabile ma, soprattutto, con un consumo relativamente basso. Per il secondo bisogna fare alcune considerazioni per valutare il rapporto consumo/prestazioni e cercare un buon compromesso. Per questo analizziamo le principali tipologie di schiumatoi presenti sul mercato: 1) gli schiumatoi a singola pompa con venturi in aspirazione; 2) gli schiumatoi a singola pompa ad iniezione; 3) schiumatoi a doppia pompa con quella di schiumazione ad iniezione; 4) gli schiumatoi a doppia pompa con venturi in aspirazione.
Quelli al punto 1) sono schiumatoi economici che hanno uno sfruttamento della colonna di contatto molto limitato a causa del principio di funzionamento; consumano in genere relativamente poco ma vanno sovradimensionati per ottenere prestazioni adeguate e non sono molto stabili nel funzionamento. Inoltre la maggior parte di essi è molto limitato nelle possibilità di regolazione presentando molti limiti di adattamento alle varie situazioni che possono presentarsi in acquario, in momenti diversi. Gli schiumatoi al punto 2) sono, in genere, piuttosto efficienti, specie i modelli più grossi; producono, di solito, bollicine molto piccole e ne esistono di varia tipologia. Quelli con immissione della miscela acqua/aria dal basso o da una posizione intermedia sono, purtroppo, poco stabili nel funzionamento. Quelli con immissione della miscela acqua/aria dall’alto sono molto più stabili e, di conseguenza, affidabili. Il difetto degli schiumatoi ad iniezione è che hanno consumi molto elevati a causa delle pompe che servono al loro funzionamento: molto potenti, quindi non “risparmiose”. Gli schiumatoi di cui al punto 3), secondo me, non hanno più ragione di esistere. Superano il limite della maggior parte degli schiumatoi ad iniezione (l’instabilità) ma aggiungono, al consumo degli schiumatoi di cui al punto (2), una ulteriore pompa di alimentazione il cui consumo si somma a quello (già molto elevato) della pompa di schiumazione. Gli schiumatoi al punto 4) sono, secondo me, quelli che sempre più prenderanno piede per svariati motivi e cioè: a) consumo appena più elevato dei singola pompa con venturi in aspirazione, b) maggiore compattezza (quindi maggiore adattabilità a vasche con minore superficie) a parità di efficienza in quanto sfruttano il principio della controcorrente manifestando, a parità di volume, prestazioni molto più elevate rispetto ai singola pompa, c) grande adattabilità alle più disparate esigenze di schiumazione grazie alle molte possibilità di regolazione. Diciamo quindi che lo schiumatoio cosiddetto “doppia pompa” è quello col miglior rapporto volume/prestazioni/consumi.

Il reattore di calcio: questa “macchina”, oramai quasi d’obbligo per contenere le spese di integrazione di calcio in vasche con alto assorbimento, è già piuttosto parsimonioso nei consumi, specie se alimentato con una deviazione dalla risalita. Attenzione alla pompa che monta per il ricircolo interno ma controllarne il consumo in quanto, alcune di esse (specie se di origine cinese) consumano non poco.

Una delle maggiori fonti di consumo sono riscaldamento e raffreddamento.
Per il riscaldamento credo prenderanno sempre più piede i termostati elettronici abbinati ad elementi riscaldanti ad alte prestazioni. Per il raffreddamento ci si dovrà orientare, senza badare al risparmio al momento dell’acquisto, su refrigeratori particolarmente efficienti a cui dovranno essere abbinate batterie di ventoline per coadiuvarne il funzionamento.

Credo che questa sia la strada che prenderà l’acquariofilia marina a brevissima scadenza, abbandonando la maggior parte di quelle vasche, pur spettacolari, ma che comportano spese di gestione elevatissime, specie per via dei consumi. In realtà non mi dispiace: adoro le vasche miste, con tanto movimento ed una sana e vasta biocenosi mentre, alla fine, le vasche con soli sps (pur spettacolari nei colori) le trovo piuttosto statiche ed innaturali.
Vedremo…
geppy
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Inutile discutere con uno stupido: prima ti porta al suo livello e poi ti batte per esperienza
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Vecchio 20-05-2009, 07:45   #10
ALGRANATI
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Che dire????
assolutamente parole sante e non solo.
4 anni fa la cosa + difficile che potevo fare era far vivere bene le acropore.....ormai se ci fate caso , ci sono molte vasche molto belle di SPS coloratissimi......quindi quoto assolutamente quanto detto da Tenkan e da Geppy.........le nuove frontiere sono gli animali particolari ....................dovete fare come me.....mantenere in qualche modo una vasca da 600 lt x far star bene un vaschino da 100
e comunque il vaschino mi da moooooolte + emozioni del vascone.

la parola magica nei prossimi tempi sarà............ANIMALI STRANI
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