inizio con un piccolo estratto dal mio libricino. ovviamente se il post acquisisce supporto da parte vostra....chissà che non aggiunga anche le restanti 6 pagine dopo queste 2 iniziali.
Ogni volta che un animale cambia ambiente, subisce una forte dose di stress fisico che, se non alleviato utilizzando diverse metodiche, può essere fatale anche a lunga distanza.
Qualunque animale venga introdotto in un acquario subisce un trasferimento, più o meno importante che sia. È chiaro che se parliamo di trasferire un pesce da una vasca che avete in camera da letto ad una vasca in salotto è un conto, un altro è invece trasferire un animale che è stato pescato magari in Kenia, portato in aereo fino al vostro negoziante e poi dentro casa vostra.
Sicuramente nella seconda ipotesi l’animale sarà molto più stressato e necessiterà di molte più precauzioni ed accorgimenti.
Parliamo di animali da nano-reef ora. Gamberetti, paguri e anche lumache alghivore sono animali che spesso vediamo vivere tranquillamente in una vasca nano. Tutti gli esemplari hanno subito almeno un paio di trasferimenti in vita loro ma non per questo devono essere necessariamente più fragili di altri.
Sono invece di per sé molto sensibili per natura, in particolare nei riguardi di salinità e temperatura. Specialmente i gamberi e le lumache risentono moltissimo di questi due fattori se sottoposti a brusche e repentine variazioni di valore.
Passare da una salinità a cui ormai erano abituati ad un valore molto più basso o molto più alto, senza le dovute cautele, rende l’impresa quasi sempre funesta per il povero animale.
Facciamo un esempio.
A casa vostra, nella vostra vasca nano-reef, avete una temperatura di 26 gradi centigradi e una salinità del 35‰. Avete finito la maturazione da un pezzo e volete provare ad acquistare un bel gambero Lysmata, ottimo e simpaticissimo aiutante nella pulizia del vostro micro-mondo marino.
Ve lo fate mettere in un sacchetto dal vostro rivenditore e uscite felici dal suo negozio.
Salite in macchina e già qui dovreste essere preparati. Procuratevi un contenitore rigido a forma cilindrica, di vetro o plastica non ha importanza.
Adagiatevi con calma il sacchetto con l’animale e disponetelo su una superficie piana, come ad esempio sul tappetino poggi-piedi del lato passeggero.
Capita spesso infatti che posizionando i sacchetti direttamente sui sedili, questi si ribaltino, provocando zone con pochissima acqua disponibile nel sacchetto o addirittura schiacciando l’animale.
Il contenitore rigido invece evita tutte queste possibilità ed è adatto anche al trasporto di tutti gli altri animali come pesci o coralli.
Arrivate a casa e qui avrete già disposto tutto l’occorrente per il nuovo arrivo
Dovete acclimatare il vostro ospite e per farlo bisogna far sì che l’animale abbia un periodo di tempo dedicato al graduale cambiamento di habitat.
Dovete avere a portata di mano un tubo di silicone per aeratore o un altro normale tubo in silicone di spessore 5-6 mm.
Assicurate un capo del tubo in vasca, utilizzando una molletta o incastrandolo dietro una pompa di movimento. L’altro capo del tubo dovrà avere un rubinetto apri e chiudi da giardinaggio, ovviamente adatto allo spessore del tubo.
Munitevi di un mastello e risucchiate dell’acqua dal tubo, come se doveste fare il pieno di benzina alla vostra macchina rubando un po’ di benzina dall’auto del vostro vicino. Scherzo….
Chiaramente la parte libera del tubo va tenuta vicino a terra, il tubo dunque dovrà essere lungo abbastanza da permettervi un’agevole metodica di deflusso acqua dal vostro acquario al sacchetto del gambero.
Non appena l’acqua inizia a defluire innestate il rubinetto in posizione “chiuso” al capo finale del tubo. L’acqua finirà di sgorgare ma non appena riaprirete il rubinetto riprenderà a defluire.
Adesso aprite il sacchetto del gambero e lasciatelo sempre all’interno del contenitore rigido. Non appena aprirete il sacchetto questo diventerà subito di consistenza molle e tenderà a prendere la forma della superficie di appoggio. I negozianti infatti pompano aria nei sacchetti in modo da renderli semi-rigidi. Non appena tagliate l’elastico del sacchetto questo si deforma nuovamente e senza un contenitore rigido che lo contenga diventa impossibile fare questa operazione.
Assicurate il tubo col rubinetto ad un bordo del sacchetto e iniziate a far defluire l’acqua goccia a goccia, calcolando circa 1 goccia al secondo.
Consiglio di lasciare tutto così per una quarantina di minuti in modo da permettere all’animale di acclimatarsi completamente. Un periodo di durata inferiore non lo ritengo abbastanza sicuro per una lunga serie di esperienze negative vissute in prima persona e non.
Passati i 40 min dovete prendere l’animale con un retino facendo moltissima attenzione a non schiacciarlo o provocarne lesioni permanenti.
Sempre delicati e con movimenti mediamente lenti e dolci. Raccogliete l’animale, scolate l’acqua in eccesso e lo liberate in vasca.
Da adesso è un animale che vi appartiene e sotto la vostra responsabilità di acquariofili.
Preciso che le modalità sopra esposte sono da considerarsi valide se utilizzate in periodi dell’anno caratterizzati da clima mite.
Nel periodo invernale o estivo consiglio di munirsi sempre di borsa frigo in modo da mantenere la temperatura del sacchetto costante.
Se non l’avete e siete in pieno inverno vi raccomando di accendere il riscaldamento della vostra auto al massimo, specie se il negozio dista magari 30 o 40 minuti da casa vostra.
In estate invece ovviamente il contrario. O avete la borse frigo o un buon impianto di climatizzazione.
L’unica regola è non mettere mai a diretto contatto il sacchetto con gli impianti di condizionamento, sia per il caldo che per il freddo: non avrete infatti il controllo della temperatura, il vostro scopo è solo quello di garantire una temperatura del sacchetto tale da poter raggiungere casa vostra in totale tranquillità.
Per lumache alghivore, paguri e qualsiasi altro animale non sessile ospitabile in nano-reef consiglio sempre lo stesso procedimento.
Per lumache e paguri non è ovviamente indispensabile il retino, potete benissimo trasferirli a mano, rilasciando gli animali sempre in una zona con poca corrente diretta e soprattutto senza lanciarli dal pelo dell’acqua.
Adagiate la lumaca o il paguro su una roccia piatta o sul fondo e lasciateli finalmente liberi.
Vi suggerisco anche di spegnere le pompe per una mezz’ora, in modo tale che l’ospite non venga bombardato da un flusso di corrente forte. Nei primi istanti infatti l’animale sarà disorientato e a pompe spente viene sicuramente facilitata l’esplorazione della vasca senza alcuno stress.
Spegnete quindi le pompe prima di trasferire l’animale dal sacchetto alla vasca, riaccendendole normalmente dopo circa 30 minuti.
Prima di immergere le mani in vasca occorre che esse siano sempre ben lavate con acqua corrente senza l’uso di alcun detergente. Sciacquatele sotto acqua corrente fredda e sfregate bene l’una contro l’altra. Asciugatevi in un asciugamano pulito in modo da scongiurare eventuali presenze di saponi o doccia schiuma usati nei precedenti lavaggi.
Ricordatevi che ogni animale del reef risponde con una produzione di muco protettivo al tocco delle vostre mani. Vedremo in seguito queste particolarità per i coralli.
In generale, è sempre preferibile non toccare direttamente gli animali a mani nude.
Vi consiglio un paio di guanti in vinile, facilmente reperibili sul mercato.
Diffidate dei guanti in lattice, spesso confezionati con polveri di talco ad effetto anti-scivolo. Provocano più reazioni da difesa negli animali, assicurando l’effetto opposto a quello voluto.
Inoltre, disperdono in acqua tutto il talco con effetti tossici sui vostri adorati animali.