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Chimica, biocondizionatori ed integratori dolcePer parlare dei valori dell’acqua, del modo per mantenerli sotto controllo, dei test per le analisi e degli integratori e biocondizionatori .
Se non ho interpretato male quel che ho letto, mediato con quel che già sapevo, è già sufficiente un'acqua piuttosto acida per limitare la carica batterica, ovviamente per i pesci che nel loro habitat hanno un'acqua di questo tipo. Perciò, forse, ci stiamo andando a rompere la testa su un problema che non è poi così importante (in certi casi di in acqua dolce tenera ed acida)
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Ciao, Fede
Non dobbiamo credere che siano intelligenti solo le persone che la pensano come noi.
Dare una mano agli altri è il modo migliore per tenersi in piedi. (Indro Montanelli)
Infatti Federico , come ho già detto prima secondo mè il potenziale redox rileva "anche" la carica batterica ..... ma non solo, pertanto il parametro può essere influenzato da molteplici fattori che poi non sono i batteri.
Il valore che si legge in giro di 300 o 400 mV che giustamente dici te è un rage molto aleatorio visto che in acquarofilia dolce il valore del PH può fare da discriminante.
Ora penso che ci si dovrà rivolgere altrove per determinare la carica batterica di un acqua magari come ipotizzava Paolo , nelle culture ..... ma penso che questo esulerebbe molti da poterlo fare sia in termini economici che di tempo e tra l'altro avremmo il risultato "penso" dopo troppo tempo quando le condizioni batteriche nella nostra vasca sono già mutate per svariati fattori.
ora sono di fretta( sono solo a acasa e ho le due bimbe da "curare"), ma il mio pensiero è che comunque, tramite un attento studio, si potrebbe arrivare tramite il valore redox, ad una "abbastanza precisa2 misurazione della carica baterica.
Mi spiego meglio: con prove ripetute del valore redox di tutti i fattori che lo influenzano (ma non sono carica batterica), come ad esempio la durezza, o i metalli,(correalti ad una concentrazione "fissa " di O2 si potrebbero ricavare degli "standard", da sottrarre al valore rilevato, per determinare in una maniera abbastanza precisa, la carica batterica.
spero di essermi spiegato, a lunedì per il proseguio dell'argomento (per quanto mi riguarda, domani per me e famiglia, Loano, Liguria, (speriamo) un giorno di relax.
e appunto li sta il nocciolo della questione, mantenere per noi comuni acquarofili e non tecnici di laboratorio questo parametro fisso, parametro che influenza non poco i batteri, ma anche gli altri come li determiniamo ?
Per durezza ok ci sono i test, ma per i metalli ? non c'è solo il Fe in vasca che anche questo rileviamo (anche se in misura molto approssimativa) ma anche gli altri rame, zinco, manganese, Molibdeno, Nichel ecc. ecc. questi come possiamo determinarne con relativa precisione la loro concentrazione ?
giuseppedona, secondo me bisogna partire dal presoppusto che , per ora, il parametro potrà essere rilevato e riconosciuto solo da quegli acquariofili che usano RO pura addizionata.
redox acqua Ro pura = x
Redox acqua RO + (che ne so) solfato di magnesio per GH 4° = Xy
redox acqua RO + 1g di ferro chelato = alfa
ecc.ecc.
per l'ssigenazione, basterà misurarla sempre e, con le dovute proporzioni, si potrà fare uno schema certo dell'ossigenazione correlata agli altri valori.
credo ci vogliano almeno 5-6000 misurazioni per arrivare ad una "buona2 tabella, ma qui siamo in tanti.....ognuno potrebbe contribuire!
Si certo si potrebbe ma secondo me è abbastanza complicato. Quando parti con una vasca nuova all'ora si, sai il valore dell'RO poi misuri quella in vasca dopo che l'hai aggiustata di gh, KH ecc. e dermini il valore da sottrarre al valore redox per capire la carica batterica..... ma dopo ?
Dopo mesi o anni di attività, quando hai inserito i fertilizzanti che anche nel loro piccolo inseriscono metalli ? Come fai ?
premesso che sono in vacanza e quindi sarò poco partecipe ...
bisognerebbe partire dallo studio dei ceppi batterici e/o, togliendo i pesci e le piante, resettare (per il possibile) la vasca ... tipo 24h con cloro e/o PH3 in vasca ... insomma sterilizzare completamente la vasca e poi poter avere un termine minimo di paragone ... poi il solo fatto che esistano attivatori batterici 'economici' e 'costosi' la dice lunga su quanti ceppi batterici e che biodiversità batterica abbiamo nelle nostre vasche ... sotto questa luce il discorso di inserire attivatore ad ogni cambio non è solo frutto di un discorso commerciale
si potrebbe pensare ad un tubo UV ed inserimento continuo di 'batteri buoni'
ma si andrebbe verso una gestione economicamente parlando, più da marino che da dolce
io farei un fischio all'amico Maurizio Cazzaniga per qualche suggerimento sicuramente illuminante
ps. mi sono reso conto che forse sono un tantino OT in quanto vorrei arrivare già alla fase 2 ... miglioramento tramite selezione della carica batterica ... chiedo venia
partiamo prima da come quantificarla ... che è meglio ... puffo docet