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grazie per aver aggiunto la tua voce, in fondo, la pallina di neve che ho gettato dalla cima della montagna, rotolando giù, si stà a poco a poco ingrandendo.
Come hai fatto tu, pure io ho notato che il mio post non ha riscosso molto successo, e mi sono domandato spesso il perché, e proprio non me lo sò spiegare.
Comunque, prossimamente pubblicherò un nuovo post sempre in tema di preservazione, e mi auguro che abbia maggior riscontro.
Un buon modo per non far danno alla natura sarebbe quello di mettere nei propri acquari solo organismi riprodotti in cattività... e questo è fattibilissimo nel caso di coralli (attraverso gli scambi tra appassionati), e un po' meno nel caso dei pesci, molti dei quali sono ancora oggi strappati alle barriere.
Un ottimo modo per dissuadere la depredazione degli ambienti naturali sarebbe quella di classificare le specie davvero in pericolo nell'appendice 1 del CITES (che per certi aspetti ha dei criteri di classificazione un po' bislacchi)... e da questo punto di vista noi che forse siamo i più vicini al problema nel "mondo civilizzato" potremmo attivarci con ricerche, petizioni e via dicendo...
Proteggendo con più severità certe specie, forse si si incoraggerebbe pure l'allevamento e la riproduzione in cattività nelle zone d'origine, rendendolo economicamente più conveniente rispetto al prelievo in natura.
fiore_dj, negli anni '80 per quanto ne so io riuscire ad allevare anche solo una montipora era una specie di utopia per un acquariofilo. Oggi invece è considerato un corallo molto semplice ed è economico e facilissimo da reperire come talea, per esempio anche nella sezione mercatino di questo forum... Il prelievo in natura in questo e altri casi, se avessimo un po' più di coscienza naturalista, si potrebbe addirittura annullare senza ledere al nostro "piacere per gli occhi" di vedere certi animali in vasca... quindinon sarei così drammatico nei toni, io... perchè è già vero che molti animali che un tempo non si riproducevano oggi si riproducono... basta saperli e volerli scegliere bene...
ciao:
purtroppo ancora oggi l importazione di animali,e all ordine del giorno,in due negozi ho chiesto se gli animali erano d allevamento,ed entrambi mi hanno risposto di no..
ciao:
purtroppo ancora oggi l importazione di animali,e all ordine del giorno,in due negozi ho chiesto se gli animali erano d allevamento,ed entrambi mi hanno risposto di no..
che sono animali di cattura..
A me tutto il topic crea molta perplessita, perche' riguarda proprio i pagliacci che guarda caso sono riprodotti in cattivita' da diversi anni, spesso anche a livello amatoriale.
Ripeto, si accusa l'acquariofilia per i problemi delle barriere coralline, cosi' si puo' chiudere gli occhi su inquinamento e turismo.
Il CITES esiste apposta, se realmente ritengono una specie a rischio estinzione, che la classifichino in modo opportuno come hanno fatto per la maggior parte di SPS ed LPS !!
E che i locali facciano gli opportuni controlli sul contrabbando e sull'uso del cianuro!
Con questo non dico che dobbiamo fregarcene di questi gridi di allarme, ma tenere gli occhi aperti su sensazionalismi ed esagerazioni.
Ho scritto la prof. Billy, tanto per eliminare il rumore del tam tam giornalistico.
Hi Gabrielle.
Please find attached a copy of our paper on the clownfish.
It is reassuring from a scientific perspective to note that the Great barrier Reef marine Park Authority have just completed an follow-up study to examine these populations and others in the same local areas and found essentially the same results our paper did the previous year (GBRMPA Research Publication No 94 - http://www.gbrmpa.gov.au/__data/asse...opulations.pdf)
Mi ha anche mandato un PdF allegato oltre quello del link, ma e' piu' di 100k e non lo posso allegare. Chi e' interessato mi mandi in MP l'email e gli forwardo il tutto.
Come scritto sopra, il mio articolo nasce dal fatto che ho sentito una trasmissione alla radio che diceva che i pesci pagliaccio erano in pericolo. Dopo tale ascolto, tornato a casa dal lavoro, mi sono buttato a pesce a cercare in internet ulteriori info in merito.
Come detto, il mio é un modo come un'altro per riflettere su alcune scelte che si fanno giornalmente.
Ad esempio ultimamente mi sono domandato: "ma dopo aver fatto i test dell'acqua con i reagenti chimici, é giusto gettarli, magari direttamente nello scarico del lavandino? Non é che in questo modo stò favorendo l'inquinamento delle falde acquifere?
Purtroppo sulle confezioni dei test che uso io, non vi é riportato se per caso il prodotto in questione inquini l'acqua o meno, e la cosa mi lascia al quanto perplesso.
Io purtroppo non sono un chimico (e come dice Forrest Gamp, non sono un pozzo di scenza), quindi non sò determinare se i componenti chimici possano inquinare l'acqua.
Il mio instinto dice di si, e sicuramente anche a molti altri, non verrebbe mai in mente di gettare i test usati nel proprio acquario oppure nella ciotola del gatto...
Una soluzione potrebbe essere quella di convogliare i test usati in una bottiglia (come si fà per l'olio esausto delle patatine), ma rimane il problema di quando si lava le provette sotto l'acqua del rubinetto.
Se ci pensate bene, in quanti siamo che usiamo tali prodotti, e che poi gettiamo?
Fatevi avanti con le vostre riflessioni in merito.
Se ci pensate bene, in quanti siamo che usiamo tali prodotti, e che poi gettiamo?
Rimango dell'idea che noi (acquariofili) siamo una goccia rispetto al resto, pero' sicuramente sviluppare la coscienza ecologica e farci portavoce di essa non puo' che essere positivo.
Per i test possiamo scrivere nel filo diretto con le aziende, per esempio qui nel forum, chiedendogli proprio info in merito.
Io credo che un grosso colpo sia dato dal consumismo e dal mancato riciclaggio. Con consumismo intendo il fatto che una volta un oggetto era costoso, di alta qualita' e aveva lunga durata. Oggi l'oggetto costa pochissimo, ma dura anche poco, quindi lo gettiamo e produciamo piu' rifiuti.
Prendi l'aspirapolvere. Mia suocera ne ha uno acquistato negli anni 70 (circa 40 anni fa!!!) che funziona ancora bene. Il mio ha circa 5 anni, gia' un paio di riparazioni ma gia ha parti di plastica che cedono, il motore non ha piu' la potenza che aveva da nuovo.... insomma sto valutando di cambiarlo.
Quante provette di test devo gettare nel lavandino per riprodurre l'inquinamento di un aspirapolvere ?
Il mio articolo oltre chiaramente ad essere un grigo d'allarme, voleva essere anche un punto di riflessione.
Mi sembra giusto riconsiderare ogni tanto la nostra passione ed essere un pò autocritici nel riflettere se il nostro hobby in qualche modo possa indirettamente incidere con il peggioramento delle codizioni ecologiche.
Io personalmente ogni tanto ci penso.
Io nel mio piccolo cerco di assicurarmi che i pesci che acquisto, siano stati allevati in cattività.
Ad esempio in futuro mi piacerebbe allestire un Pico Reef con il sistema naturale, ma ho delle riserve in merito al fatto di acquistare della roccia viva, che se non mi sbaglio, viene prelevato direttamente dal mare, e sinceramente non desidero contribuire alla distruzione delle barriere coralline.
Una voltra un negoziante mi ha detto che esistono delle rocce vive "fatte in casa", cioé delle pietre artificiali sui cui sono state allevati gli organismi tipici delle pietre vive. Questa opzione non mi dispiacerebbe, ma purtroppo non ho sufficienti informazioni a riguardo.
Grazie a te svenjanova.
E' per persone come te che si fermano a riflettere che questo pianeta ha delle speranze
La nostra ragazzi è una passione fantastica. Ma credo non possa considerarsi tale se non fatta con un minimo di scrupolo.
Per le rocce in effetti diversi allevatori utilizzano delle rocce ''morte'' e le fanno colonizzare dai batteri rendendole ''vive''. Onestamente non so bene come sia possibile accertarsi che la loro provenianza sia tale e per questo lascio la parola ai tanti esperti più di me
Complimenti ancora per aver postato questo articolo.
CIAO A TUTTI:
leggere certe notizie mi mette un infinita tristezza..
tante speci animali si stanno e sono gia estinte per colpa dell essere umano..che con il suo egoismo( e qui mi fermo),sta mandando a sfracello tutto!.
qualcuno ha scritto che è anche colpa del clima,ma i cambiamenti climatici sono dovuti in gran parte all azione dell uomo,inquinamento eccetera...
tra 20/25 anni circa si calcola che il 50% delle barriere scompariranno!,tra 50 anni..i nostri amati mondi marini (come tanti altri ecosistemi) saranno solo un ricordo..
mi meraviglio davvero,nel constatare che nonostante tutto,ci siano pochissime repliche a questo post.. ,noi che siamo appassionati di questo mondo,dovremmo per primi dando il buon esempio...ma a quanto pare il discorso si lega sempre al concetto che ho scritto all inizio del mio post...
ragazzi,perchè non proviamo nel nostro piccolo a fare qualcosa,non so una raccolta firme,per fermare l esportazione di organismi dalle barriere,tanto ormai si e in grado di allevare e riprodurre il 90% delle speci,in cattività...