Il problema delle alghe è dovuto indubbiamente ad uno squilibrio tra i nutrienti, questo è risaputo, ovviamente anche la fertilizzazione solida deve ottemperare a determinati criteri, che però sono molto più semplificati rispetto ai protocolli di fertilizzazione liquida.
Questo perchè per il nutrimento liquido esistono diversi metodi di gestione, tutti validi, che possono basarsi ad esempio sull'azoto, sul quale si regolano in percentuale tutti gli altri, oppure su metodi tipo quello di Barr, che prevede di "pompare" e poi rimuovere con i cambi..
insomma i range d'azione sono diversi.
La fertilizzazione solida invece si basa solo su di un concetto:
possedere un prodotto che nel tempo non degradi, e che sia sempre e comunque disponibile ad essere "trattato chimicamente" dalla pianta per mezzo di un processo biologico un pò lunghetto da enunciare.
L'azoto in forma ammoniacale NH4 + si presta per concimazioni a lento rilascio, visto che il terreno lo ossida in forma nitrica NO3-, molto più facilmente utilizzabile dal vegetale.
Ovviamente il primo tipo di azoto non va aggiunto in vasca, visto che viene prodotto quotidianamente dai processi catabolici della vasca, il secondo invece va integrato nel momento in cui ci accorgiamo che la sua concentrazione risulta essere troppo bassa.
Tendenzialmente dunque direi di monitorare contestualmente le percentuali di azoto e basare su quelle la necessaria integrazione degli altri nutrienti.
Questo significa che quando esso è presente in quantità ottimali non è necessario integrarlo, e dunque si procederà con l'integrazione degli altri nutrienti.
Non dimenticate inoltre che le piante necessitano di discrete quantità di sali minerali necessari al processo di trasporto e di trasformazione dei nutrienti
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