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Basta non acquistarli e diffondere l'informazione. L'importante è farli morire nelle vasche del negozio, che trovandolo sconveniente probabilmente smetterà di acquistarli. Finché prevarrà l'ignoranza queste cose non si fermeranno.
Basta non acquistarli e diffondere l'informazione. L'importante è farli morire nelle vasche del negozio, che trovandolo sconveniente probabilmente smetterà di acquistarli. Finché prevarrà l'ignoranza queste cose non si fermeranno.
E' un utopia.
Non smetterá mai. Bisognerebbe fare veramente qualcosa a livello legale...
Inviato in HD dal mio incrociatore stellare usando Tapatalk
Scusate.. ma scrivere a qualche associazione attiva a Roma?
Non so se da voi ci sia l'Oipa o l'AAE - associazioni animali esotici, che si occupa un pò di tutto, o a 100% animalisti?
Loro sanno come muoversi o quantomeno chiedere se si riesce ad organizzare una petizione (in questo caso mi riferirei all'Oipa).
100% sono un pò più radicali ma riescono comunque. L'avevo già scritto in un altro post, qui a Padova sono intervenuti per un pesce rosso tenuto in un locale in una vasca troppo piccola e non potendosi appoggiare alle "condizioni adeguate" previste dal regolamento comunale in quanto dicitura troppo generica, hanno fatto da esca e lo hanno fatto multare per mancata scontrinatura delle bevande che gli erano state servite. Non ricordo bene tutti i passaggi ma a grandi linee era andata così.
Una pratica del genere credo che comunque rientri nel maltrattamento - a livello legale, intendo, perchè come livello morale è logico che ci rienti - o che dovrebbe rientrarci..
Jessika, io gli manderei una mail con le foto e il nome del negozio e senti cosa ti dicono.
secondo me far intervenire estremisti poco informati è più un male che è un bene...
l'unica è l'informazione, informazione, informazione... niente acquisti niente soldi, niente soldi niente pesci colorati...
il resto di iniziative per quanto di bella facciata lasciano il tempo che trovano... non c'è una legge che definisca una cosa del genere...
secondo me far intervenire estremisti poco informati è più un male che è un bene...
l'unica è l'informazione, informazione, informazione... niente acquisti niente soldi, niente soldi niente pesci colorati...
il resto di iniziative per quanto di bella facciata lasciano il tempo che trovano... non c'è una legge che definisca una cosa del genere...
"Chi assolutizza un concetto, una dottrina".........questa è la definizione di estremista.........discutere, confrontarsi, cercare di convincere senza imporre, informare (anche), rispettare le idee degli altri e......far rispettare le leggi (che ci sono e prevedono sanzioni, anche penali, pesanti per il caso segnalato in questo topic): su questo ultimo punto faccio notare che spesso (io per primo) vediamo palesi infrazioni alle leggi (ad esempio NON BATTERE GLI SCONTRINI, sarà capitato a tutti....) ma aspettiamo che intervenga la forza pubblica autonomamente (ma immaginate quanti esercizi commerciali ci sono da controllare.......) quando basterebbe il coraggio di fare una denuncia.........."niente acquisti niente soldi" funzionerebbe se i pesci fossero acquistati solo dagli acquariofili ma il pesce colorato OGM è venduto per "accaparrare" altri target.....
Sarebbe un bel tema da affrontare in effetti, sicuramente molto dispersivo a meno che non ci si focalizza su un unico argomento!
Riguardo alla definizione dell'Enpa...hanno sicuramente ragione, tranne rarissimi casi (in cui detenere un pesce in cattività significa non farlo estinguere oppure se ci sono scopi di studio) non si può certo dire che il nostro hobby sia etico ed eco-compatibile.
L'acquariofilia secondo me comporta tante spese in termini di energia e risorse naturali, per uno scopo che, in fin dei conti, è solo dilettevole nella stragrande maggioranza dei casi.
Si può fare molto per ridurre questi consumi, ma non si azzerano e non ci si può nascondere dietro ad un dito...
Riguardo alle selezioni, ci sono semplificazioni troppo riduttive, che inevitabilmente complicano il discorso...In linea generale, ogni selezione forzata/pilotata in un ambiente chiuso comporta dei cambiamenti e delle perdite, di qualunque grado essa sia.
Ma per fare un discorso di questo genere non si può partire dai pesci che si comprano in negozio, perchè già si parte male in tal senso...
Limitando le osservazioni alle iper-selezioni, si possono analizzare gli effetti fisici e psichici per vedere e capire cosa realmente è stato fatto e perchè.
Sul perchè, nel 99% dei casi la risposta è facile: perchè è la novità che si vende sul mercato e piace.
Sul cosa è stato fatto, è un po' più complesso il discorso...
- Colorazione esagerata (anche se naturale, vedi double/triple/megasuper- color, ecc)
- Pinne a velo
- Deformazioni del corpo
- Albinismo forzato
Sono tutte iperselezioni che, di fatto, per il pubblico pagante sono qualità che ne aumentano il prezzo; per il senso etico e naturalista sono mutazioni e/o handicap forzati che molto spesso ridicolizzano la vita stessa del pesce, le sue abitudini e tutta l'evoluzione che naturalmente c'è stata negli anni.
In acquario non sempre si riesce a cogliere questa triste verità, anche perchè spesso non si va oltre la scheda del pesce ospitato; in realtà le loro abitudini e comportamenti tipici quasi mai vengono approfonditi...altrimenti si vedrebbero acquari diversi in giro.
Un ciclide pompato di colori non riesce a comunicare bene; un ancistrus albino non riesce a mimetizzarsi; un pinne a velo non riesce/non potrebbe nuotare secondo le sue esigenze specifiche, eccetera, eccetera, eccetera...
Però attenzione, da questa considerazione a quella che i pesci allora devono essere solo selvatici ci passa (neanche a dirlo) il mare!!
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"La corretta alimentazione dei pesci è uno dei principali fattori di successo nell'acquariofilia."
Scusate, ma un colpo di telefono alla forestale?
Si chiede se esistono norme che vietano la commercializzazione di quegli esemplari e se esistono saranno loro a chiedere dove sono stati visti!
Secondo me non serve nemmeno una denuncia, basta una segnalazione!
Perfetto, hai colto nel segno................sarebbe la soluzione migliore, come telefonare alla guardia di finanza se non ci battono uno scontrino ma l'italiano spesso manca di senso civico: borbotta, si lamenta (e quindi riconosce la violazione) ma speso tende "a farsi gli affari suoi."...............
Originariamente inviata da Luca_fish12
Sarebbe un bel tema da affrontare in effetti, sicuramente molto dispersivo a meno che non ci si focalizza su un unico argomento!
Riguardo alla definizione dell'Enpa...hanno sicuramente ragione, tranne rarissimi casi (in cui detenere un pesce in cattività significa non farlo estinguere oppure se ci sono scopi di studio) non si può certo dire che il nostro hobby sia etico ed eco-compatibile.
L'acquariofilia secondo me comporta tante spese in termini di energia e risorse naturali, per uno scopo che, in fin dei conti, è solo dilettevole nella stragrande maggioranza dei casi.
Si può fare molto per ridurre questi consumi, ma non si azzerano e non ci si può nascondere dietro ad un dito...
D'accordissimo"
Riguardo alle selezioni, ci sono semplificazioni troppo riduttive, che inevitabilmente complicano il discorso...In linea generale, ogni selezione forzata/pilotata in un ambiente chiuso comporta dei cambiamenti e delle perdite, di qualunque grado essa sia.
Ma per fare un discorso di questo genere non si può partire dai pesci che si comprano in negozio, perchè già si parte male in tal senso...
D'accordissimo"
Limitando le osservazioni alle iper-selezioni, si possono analizzare gli effetti fisici e psichici per vedere e capire cosa realmente è stato fatto e perchè.
Sul perchè, nel 99% dei casi la risposta è facile: perchè è la novità che si vende sul mercato e piace.
Sul cosa è stato fatto, è un po' più complesso il discorso...
- Colorazione esagerata (anche se naturale, vedi double/triple/megasuper- color, ecc)
- Pinne a velo
- Deformazioni del corpo
- Albinismo forzato
Sono tutte iperselezioni che, di fatto, per il pubblico pagante sono qualità che ne aumentano il prezzo; per il senso etico e naturalista sono mutazioni e/o handicap forzati che molto spesso ridicolizzano la vita stessa del pesce, le sue abitudini e tutta l'evoluzione che naturalmente c'è stata negli anni.
In acquario non sempre si riesce a cogliere questa triste verità, anche perchè spesso non si va oltre la scheda del pesce ospitato; in realtà le loro abitudini e comportamenti tipici quasi mai vengono approfonditi...altrimenti si vedrebbero acquari diversi in giro.
Un ciclide pompato di colori non riesce a comunicare bene; un ancistrus albino non riesce a mimetizzarsi; un pinne a velo non riesce/non potrebbe nuotare secondo le sue esigenze specifiche, eccetera, eccetera, eccetera...
qui Ti seguo meno.................tralascio i ciclidi (che non conosco bene), i pinne a velo (condivido quello che dici) ma sugli albini ho qualche dubbio (voglio sottolineare il termine "dubbio" perché l'esperto sei Tu e se riesci a convincermi del contrario sarei contentissimo......io ragiono con le poche conoscenze in mio possesso e che, grazie a persone come te, aumentano............in altri termini non è polemica la mia!): i comportamenti dei pesci in natura sono spesso influenzati anche dai predatori nel senso che un ancistrus si mimetizza per evitare di diventare il pasto di qualcun altro.....tanto è vero che gli albini in natura "vivono ben poco".......ma in acquario dove evitiamo convivenze tra "predatori e predati" dello stesso biotopo o addirittura tra due maschi della stessa specie se particolarmente litigiosi, dove non ci sono uccelli o altri animali "mangiapesce" perché no la presenza di un albino?
Però attenzione, da questa considerazione a quella che i pesci allora devono essere solo selvatici ci passa (neanche a dirlo) il mare!!
Scusate, ma un colpo di telefono alla forestale?
Si chiede se esistono norme che vietano la commercializzazione di quegli esemplari e se esistono saranno loro a chiedere dove sono stati visti!
Secondo me non serve nemmeno una denuncia, basta una segnalazione!