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Originariamente inviata da Nosbi
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Sono questioni delicate in quanto loro cercano di tutelarsi..e sicuramente per fatti accaduti in passato..loro purtroppo generalizzano data la quantità di clienti che affluiscono..
..penso che di fronte ad un liberatoria firmata dal padre e documento medico potessero rinunciare al divieto...
..c era malizia nel loro modo?oggettivamente?
poi ovviamente io riconosco un cieco e non un sordo da lontano ma non credo di discriminare il cieco....
Federico sono dalla tua parte,sto solo chiedendo per capire bene
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So che sei dalla mia parte ma son rabbioso e magari uso toni eccessivi quindi mi scuso in partenza ... il padre del ragazzo
è un medico

... chi più di un padre medico è in grado di dire che cosa è pericoloso o meno per la saluto di suo figlio? ... io, come avrai potuto leggere, non c'ero però se già vedendo un ragazzo down lo fanno passare da un'entrata diversa e gli danno un libretto "d'istruzioni" diverso direi che la discriminazione è evidente ... io non posso testimoniare sui comportamenti degli inservienti (capisco che i dipendenti siano costretti ad applicare le regole che gli sono imposte dall'alto) però ti posso garantire che quel ragazzo fa veramente rafting, vela, barman (i caffè ai convegni ce li facevano i ragazzi dell'AIPD) etc in maniera indipendente ... se guardi il link della puntata delle iene che ho linkato poco prima vedrai un finale interessante e purtroppo profetico

resta che hanno calpestato i diritti di un cittadino solo per la sua presunta diversità, lo hanno discriminato in base al suo aspetto fisico (fosse anche il semplice asserto down=cardiopatico) dimostrando una vergognosa ignoranza


