Sì, la resa cromatica (si indica con IRC o Ra) esprime in percentuale quanto lo spettro di quella lampada "assomiglia" allo spettro solare (allo spettro solare associamo, ovviamente, il 100%).
Le cosiddette lampade "a spettro completo" hanno una resa dei colori che può arrivare al 98% rispetto a quella del sole, quindi è pressoché identica.
Però, cos'è lo "spettro" di una sorgente luminosa?
Un raggio di luce è un'onda elettromagnetica e il colore di tale raggio è determinato dalla frequenza con cui oscilla quest'onda.
La luce del sole comprende TUTTI i colori che vediamo nell'arcobaleno, dal rosso al violetto, passando per l'arancione, il verde, il blu, ecc...
La sovrapposizione di tutti questi raggi (che sono emessi simultaneamente dal sole e solo in particolari condizioni possiamo vederli separatamente uno di fianco all'altro nell'arcobaleno) determina il colore bianco caratteristico della luce solare in pieno giorno, che comprende TUTTI i colori (cioè TUTTE le frequenze) del cosiddetto spettro della luce visibile.
Si definisce dunque spettro l'insieme complessivo di tutte frequenze emesse da una certa sorgente.
Il sole, fra il rosso e il violetto, le emette tutte quante quindi ha uno spettro completo.
Altre sorgenti ne emettono solo alcune sparse qua e là (come i tubi al neon), altre ne hanno una porzione continua ma più limitata (come le comuni lampadine) altre hanno UNA sola frequenza di emissione (per es. le luci a vapori di sodio dei lampioni stradali arancioni) e sotto questa luce vediamo "in bianco e nero", cioè non percepiamo più i colori, ma solo i chiaroscuri.
In questo caso, resa cromatica nulla!
Quel che a parole sembra una cosa difficilissima forse qui la capisci bene:
http://www.naturacquario.net/lux/
Nota nelle figure in alto che la luce solare ha un andamento dello spettro continuo e "morbido", i neon più comuni invece hanno uno spettro fatto a sbarrette di altezze molto diverse fra loro e in certi punti parecchio distanziate.
Più è alta la sbarretta di un certo colore e più il neon emette raggi luminosi di quel colore: il colore "totale" del neon si ottiene dalla sovrapposizione complessiva di tutti questi raggi, ciascuno del proprio colore e nella proporzione che indica l'altezza della sbarretta.
Le lampade a spettro completo (9**) hanno un andamento molto più regolare.
Sempre in alto ci sono anche i grafici delle sensibilità spettrali delle piante e della clorofilla, che mostrano quali sono le frequenze luminose che più le "stimolano".
Per stimolare le piante e la clorofilla, dunque, si vede che servono più che altro luci che emettano per lo più raggi "rossi" e raggi "blu", quindi lampade 830 o 827 (che però non usa quasi nessuno perché fanno tutto molto giallo) e lampade a 10.000°K (tipo la "Aquarelle").
Il discorso che lega colore e gradi kelvin lo facciamo un'altra volta...
Se sei curioso, cerca su Google cos'è un "corpo nero".
Ebbene, questo corpo nero, scaldato a una certa temperatura, emette uno spettro (completo, cioè senza "buchi" di frequenze) il cui colore è uguale a quello del rispettivo neon: più rosato o giallo a temperature basse, poi via via sempre più bianco fino a diventare azzurrino attorno ai 10.000°K.
A temperature più alte emette luce ultravioletta.
Di sera o all'alba il sole diventa rosso perché la sua inclinazione rispetto all'atmosfera fa in modo che parte dei raggi dello spettro arrivino troppo inclinati e vengano completamente o parzialmente riflessi o assorbiti dall'atmosfera terrestre.
Questo "sbilanciamento" fra le diverse frequenze dello spettro fa in modo che la luce perda di fatto alcune frequenze luminose e il colore tende al rosso: lo spettro della luce solare non è più completo, ma assume in questo caso una forma simile a quello di una lampadina.