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La livrea giovanile differisce da quella dell’adulto per una maggior presenza della colorazione gialla, che crescendo tende a schiarire.
Necessita di una vasca grande con ampio spazio per nuotare in considerazione sia della sua indole di instancabile nuotatore, sia delle notevoli dimensioni che raggiunge anche in cattività.
Trascorre gran parte del tempo nuotando alla continua ricerca di cibo tra le rocce e tra i coralli, per questo molte rocce vive e ben incrostate anche di alghe superiori sono importanti per il suo benessere.
Di indole abbastanza aggressivo, amplifica questo suo comportamento se lo spazio in vasca è ridotto o se sovraffollato. Questa sua aggressività si rivolge sopratutto verso i conspecifici, verso gli appartenenti alla stessa famiglia specialmente se di livrea simile, e verso eventuali competitori alimentari.
Per queste ragioni è consigliabile quindi inserirlo come ultimo pesce e se con altri acanturidi, solo in vasche grandi.
E’ soggetto alla malattia dei puntini bianchi, ma se ben alimentato supera eventuali parassitosi senza grossi problemi.
Superata la fase iniziale di inserimento e dopo che si è ben ambientato si dimostrerà un pesce robusto, vorace e longevo.
Quando è spaventato o infastidito apre le ampie pinne dorsale e ventrale a guisa di vela, da qui il suo nome.
Alimentazione
Gradisce molto alghe secche nori e cibi a base vegetale che gli andrebbero forniti abitualmente per rispettare la sua natura di erbivoro prevalente.
Succo d’aglio e vitamine aggiunti saltuariamente al cibo, gli sono utili per rinforzare le difese immunitarie. Col tempo tende a diventare praticamente onnivoro
Riproduzione
Non in cattività
Foto di
Wurdy / Acquaportal
Zebrasoma veliferum
Questo acanturide è l’omologo quasi identico allo Z.Desjardinii tipico del mar Rosso.
Modalità lineare
