Stella marina
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fotoperiodo e illuminazione del refugium
Ciao a tutti, volevo parlare un pò della luce da usare e come usarla in una vasca rifugio.
Le correnti di pensiero non mancano di certo, si và del fotoperiodo invertito all'illuminazione costante passando per quella contemporanea alla vasca e via dicendo...
Rilfettendo su questo, e sulle funzionalità di un refugium, in questo caso intendendo una vasca collegata alla principale nella sua impostazione più classica (fondo di sabbia, qualche roccia ed alghe), mi stavo facedno qualche pippa mentale su come và gestita correttamente la luce...
Appurato che un refugium così composto principalmente ha i vantaggi di:
-denitrificare grazie al fondo alto ed alle rocce
-fornire plancton vivo alla vasca
-stabilizzare il ph (solo nel caso che ci siano determinate condizioni, per esempio un ciclo invertito rispetto alla vasca)
-asportare nutrienti in eccesso grazie alle alghe che li consumano per il proprio sviluppo.
Alcune cose secondo me vanno in contrasto ad altre, prima di tutto perchè con un ciclo invertito è vero che si tenderà a stabilizzare il ph ed avere anche tutti gli altri fattori positivi, ma verrà a mancare l'utilità del fornire plancton alla vasca... questo non perchè non si sviluppi, bensì perchè presumo che verrebbe fornito in un momento quasi inutile, ovvero quando in vasca c'è luce ed i coralli non stanno predando come invece fanno di notte.
Chiunque osservi una vasca di notte infati scopre sempre una miriade di piccolissimi animaletti che di giorno invece non si notano, anche se comunque presenti, proprio perchè sono soliti scorrazzare durante la fase di buio, esattamente come accade nell'oceano e nelle barriere...
Con un fotoperiodo parallelo a quello della vasca, invece, probabilmente il plancton sarà libero di scorrazzare per la vasca proprio mentre le nostre acropore sono completamente estroflesse e con la boccuccia aperta...
Di contro, le stesse alghe che foniscono riparo al prezioso plancton, produrranno un ulteriore apporto di Co2 oltre a quella già presente in vasca, deprimendo il valore di ph e probabilmente facndolo oscillare tra valori significativamente distanti tra giorno e notte.
Un fotoperiodo costante dovrebbe invece evitare la produzione di sostanze ingiallenti prodotte dalle alghe (gelbin) e abbasarne gli effetti allellopatici. Personalemtne non lo condivido come concezione,in quanto assolutamente lontano dalla realtà, e forse anche pericoloso in caso di condizioni dell'acqua particolari in quanto facilita (ma che io sappia non è appurato) i famosi "crash algali" con conseguente rilascio di sostanze inquinanti.
Un idea che mi sono fatto, dato che ogni metodo di gestione del fotoperiodo ha una qualche carenza, è quella di cercare la "giusta" via di mezzo per poter ottenere tutti i vantaggi senza andare a sacrificare, se non peggiorare, gli altri aspetti positivi caratteristici.
Prendendo, ad esempio, una vasca illuminata dalle 12 alle 21, pensavo che una illuminazione del rifugio sfalsata di qualche ora rispetto alla vasca principale possa garantire comunque sia il sostegno al valore del ph, sia l'apporto dello zooplancton nel momento che a noi interessa, che l'inibizione alla produzione di sostanze coloranti da parte delle alghe, lasciando immutate le proprietà riducenti del fondo e della crescita algale.
Questo, per esempio acendendo le luci del refugium dalle 13 alle 2, ed illuminadolo quindi per un tempo più prolungato (simile a quello naturale) di 13 ore consecutive.
In questo modo, nel momento in cui nella vasca principale è già notte, nel rifugio avremmo ancora fotosintesi attiva (produzione di ossigeno e consumo di anidride carbonica) per altre 5 ore. Nel contempo, allo spegnimento del refugium, il plancton che verrebbe liberato potrebbe essere tranquillamente predato dagli animali della vasca...
Volevo sapere cosa ne pensate a riguardo, se tutto ciò che ho scritto è solo un idea stramapalata e forse inutile, e come secondo voi è meglio gestire la cosa.
Inoltre, volevo parlare anche della quantità ma soprattutto della qualià di luce che dovremmo offrire nel refugium con alghe, in quanto spesso leggo di vasche gestite con luci a 10000°k che, dai miei trascorsi plantaquariofili, niente hanno a che vedere con la fitostimolazione delle alghe.
Andando ad istinto, penso che forse per questa vasca sarebbe meglio pensare a gradazioni decisamente più calde, intorno ai 4500/6500°K, se non addirittura osando con tubi propriamente fitostimolanti rosati come si usa negli acquari dolci per attivare sensibilmente il processo fotosintetico...
Riguardo alle potenze ideali da utilizzare, che vanno logicamente studiate singolarmente n base ad altezza e dimensioni del refugium, credo che la regola dei Watt/litro possa essere invece utilizzata per una approssimazione abbastanza precisa sui wattagi da utilizzare, non avendo le macroalghe più comuni particolari fabbisogni in fatto di quantità.
Passo a voi la palla, se avete letto tutto già vi siete guadagnati la mia stima, ma se avete anche la forza di rispondere magari si affronta un argomento (credo) interessante e non molto sviluppato.
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Ciao, Ramarro -28
Rama is back
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