daniele.t., intanto mi complimento perchè questo ha l'aria di essere un bel topic in cui ci si può confrontare moltissimo.
Piccola precisazione per il salmastro, da noi si parla sia di rifrattometri sia di densimetri, solo che avendo densità minori rispetto al marino (io per esempio sto portando a 1005 mg/l) entrambi vanno bene e vengono consigliati dagli esperti.
Poi per quanto riguarda la differenziazione posso dire che secondo me quello che discosta maggiormente i dolciofili dai marinofili
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è una differenza di obbiettivi cui porsi. Il discorso biotopo è stato ampiamente affrontato nella nostra sezione e si è arrivati a pareri contrastanti e secondo me un biotopo serio è complicatissimo da creare e gestire. In tal caso rammento che una versione seria e professionale del biotopo viene fatta anche nel marino (in taluni casi) ovvero con il marino mediterraneo (sezione in cui ogni tanto sbircio e che mi fa sbavare letteralmente).
Inoltre nel dolce molte persone, esperti e non, puntano alla riproduzione degli esseri viventi e all'osservazione dei comportamenti nella crescita, visto che con alcuni pesci come i poecilidi è relativamente facile ottenere riproduzioni. Questa caratteristica, per vari fattori, è difficilmente riscontrabile in un acquario marino dove la riproduzione è assai ben più complessa.
A volte inoltre ho sentito dire che nel dolce senza pesci non c'è divertimento. L'affermazione è errata se si riflette sul fatto che orde intere di appassionati (a cui va tutta la mia stima) si perdono nei meandri dei plantacquari.
Per il discorso della tecnica ci sono delle differenze anche perchè ci sono diverse necessità. Nel dolce avere una quantità di nitrati controllata non solo è nella norma ma è produttiva per la crescita delle piante (penso alle mie mangrovie) e l'utilizzo di sostanze chimiche è sconsigliato perchè esistono metodi alternativi e naturali per facilitare la gestione. Per ciò che riguarda la gestione non posso parlare in quanto non ho dati comparativi non avendo mai avuto un marino, ma in generale credo che il discorso di
Rama sia giusto.
Quello che ci accomuna è l'alto tasso di sperimentazione che coinvolge vari fattori e vari mondi e che, permettetemi, è la cosa più bella nell'essere acquariofili. Ci si ingegna e si sbircia per cercare nuove nozioni e nuovi accessori.
Insomma ho parlato tanto e forse a vanvera ma questo scambio di opinioni secondo me fa benissimo a tutti noi!
