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A me questa spiegazione non convince troppo.
Sarebbero latenti per 45 giorni per poi sfogarsi in poche ore dall'inserimento del pesce?
E come lo avrebbero sentito l'arrivo dell'ospite per svegliarsi dalla latenza?
Il P.hepatus sarà pure il più sensibile ma ha fatto uno spostamento di 2 metri a parità di densità e temperatura, praticamente era la stessa acqua e l'ambientamento e' durato due giorni. Ero senz'altro stressato più io
In 40 giorni di quarantena, in ambiente quello si stressante per dimensioni ridotte e densità bassissime mai visto un puntino.....
Boh!!
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quello che scrivo è tutto IMHO (In My Humble Opinion) - a mio modesto parere
"meno tecnologia, più biologia" E. Borneman
"meno chimica, più biologia" Stefano G.
Nessuna,
il P.hepatus ha queste piccole cisti tipiche e, in un solo fugace caso, l'ho visto pure grattarsi.
gli altri non mostrano segni, a parte forse il A.tomentosus ma su di lui individuare con certezza una piccola cisti non è semplice
Ovviamente parliamo di sintomi minimali, di quelli che tantopiù per un P.hepatus si considerano normali in seguito a un trasferimento di vasca. Anche prima della mia decisione di trattare i pesci i sintomi non erano gravi, seppure in peggioramento.
Però può fare tutto il freddo del mondo, se non ho il virus in giro non posso beccarmi il raffreddore.....
Io non so con certezza se quelle piccole cisti siano C.irritans, se lo sono come sembra significa o che il parassita in uno dei suoi stadi è sopravvissuto a 4 settimane a densità 1009 (più due per l'acclimatamento) oppure che sia sopravvissuto in vasca per 6 settimane a densità 1025/26 senza pesci presenti e così non dovrebbe essere.
Sempre che la mia amatissima Dolabella non sia stato un ospite gradito ai parassiti ....
I sintomi dopo tre o quattro giorni dal trasferimento sono spariti così d'improvviso come erano apparsi
Mi piacerebbe un riscontro "scientifico" ma a me viene l'idea che questi piccoli cisti non siano C.irritans.
Ciao Paolo come va con Hepatus?
Purtroppo ho un'infestazione da Cryptocaryon in giovanissima vasca Med e vorrei trattarla con il metodo Colorni come hai fatto tu. Leggendo questo topic sono rimasto perplesso.
A distanza di 2 mesi dalla tua esperienza me la consiglieresti?
L'alternativa potrebbe essere Chinino o Clorochina fosfato?
Ad oggi non si e' più verificato alcun problema e gli animali stanno benissimo.
Io non so se non avrò più problemi con il C.irritans, forse succedera' e sara' difficile dire nel caso se il parassita soa sopravvissuto alla mia cura o se sia stato reintrodotto.
In ogni caso l'iposalinita' funziona magnificamente per curare i pesci malati e, se ci si vuole limitare a questo, si potrebbe anche adottare un periodo molto più corto del mio perche' per uccidere i parassiti con bastano pochissimi poco, e' liberare la vasca il problema...
Paolo, sono contento per te e ti ringrazio moltissimo per la rapida risposta (immagini quanto sia importante).
La tua positiva esperienza mi invita a proseguire la strada.
La vasca di quarantena è già pronta (vecchia tartarughiera da 70 litri a cui aggiungerò un filtro biologico interno già avviato e un aereatore).
Per liberare la vasca pensavo di spostare prima le rocce (non incollate), poi i pesci, infine rispostare le rocce nella vasca madre ricostruendo la rocciata che dovrei comunque modificare per introdurre uno skimmer interno.
Dovrei farcela con tre ore di lavoro.
Certo la flora batterica avrà qualche risentimento ma .... avrà due mesi per riprendersi!
Ho alcune domande per te:
1. Perché dici che potrebbe bastare poco tempo?
2. Hai sentito parlare di Clorochina fosfato?
3. Pensi sia utile associare ad iposalinità qualche trattamento disinfettante per eventuali infezioni associate?
4. Ti sei fatta un'idea sui misteriosi puntini ricomparsi su Hepatus appena reintrodotto in vasca?
1. Perché dici che potrebbe bastare poco tempo?
2. Hai sentito parlare di Clorochina fosfato?
3. Pensi sia utile associare ad iposalinità qualche trattamento disinfettante per eventuali infezioni associate?
4. Ti sei fatta un'idea sui misteriosi puntini ricomparsi su Hepatus appena reintrodotto in vasca?
Grazie ancora
Premetto che di fronte a Davide il mio pensiero vale ben poco, lui e' un professionista.
1 intendevo che con due tre giorni di iposalinita' il pesce si libera dei parassiti e quindi torna a mangiare e a dormire. In casi gravi e' un salvavita.
Ci sono anche farmaci ma io credo che in mancanza di una preparazione specifica dell'acquariofilo uccidono piu pesci i rimedi che le malattie.
2 No
3 io non ho avuti necessita' di altri trattamenti. Nel mio caso pero' i pesci stavano abbastanza bene
4 no, per me inspiegabile. Gli animali sono stati quasi due mesi in una vasca provvisoria (seppure un 200 litri con sump e skimmer) senza nessun segno di malessere prima del trasloco. Allo stesso modo nessun segno ulteriore dopo quel giorno e sono passati ormai tre mesi
Mi pare di capire che, indipendentemente dal meccanismo (eliminazione parassita o rafforzamento pesci) l'iposalinità funziona e vale la pena di "svuotare" la vasca.
Continua a stuzzicarmi il fosfato di CLOROCHINA come metodo alternativo (e forse ancora più efficace) vi invio lo stralcio di un articolo del 2012 in cui se ne parla, magari Davide o Stefano hannio avuto qualche esperienza con questo farmaco ...
SOLUZIONI AMERICANE. Una possibile soluzione viene dall’America. Alcuni autori americani, infatti, riportano dati molto incoraggianti relativi all’uso di clorochina fosfato. Si tratta di una sostanza utilizzata nella terapia delle malattie infettive dell’uomo e quindi presente in alcuni farmaci. Sviluppata inizialmente per la cura della malaria, ha una molecola simile a quella del “chinino” (chinino idrocloruro). Il prodotto è stato testato nel campo degli acquari già da una deci- na d’anni ed è stata dimostrata la sua efficacia anche in grandi vasche pubbliche, ma solo di recente si è diffuso nel mondo degli acquari domestici per la terapia di varie malattie sostenute da protozoi. Il composto non è molto tossico ed è possibile quindi reperirlo con una certa facilità sia in farmacia sia nelle rivendite di prodotti chimici. Dettaglio non trascurabile è la sua innocuità sui batteri nitrificanti: il filtro non subirà danni rilevanti durante il trattamento. Il farmaco non uccide neppure gli invertebrati e, quindi, anche un dosaggio diretto nell’acqua permetterà di conservare molluschi e cnidari privi di zooxantelle. Purtroppo, però, è tossico per le alghe simbionti di vari cnidari e altri invertebrati: se sono presenti invertebrati che ospi- tano alghe simbionti, è possibile somministrare il composto assieme al cibo dei pesci, ottenendone un effetto anche più intenso sui parassiti. È sufficiente includerlo in un alimento preparato con liofiizzati mescolati a farina di guarr o agarosio, aggiungendolo a bassa temperatura, prima che la gelatina si rapprenda. In questo modo non osserveremo alcun effetto dannoso sull’ambiente (pochissimo composto sarà disperso nell’acqua) e le potenzialità terapeutiche saranno accresciute. Se non sono presenti invertebrati contenenti zooxantelle, invece, il trattamento è molto semplice: basta disciogliere direttamente nell’acqua dell’acquario il prodotto per ottenere una concentrazione finale di 20 mg/l, conservandola per una settimana. Dopo una settimana si potrà cambiare una parte dell’acqua (10%) e aggiungere ancora mezza dose del prodotto per sette giorni. Dopo questo periodo i protozoi parassiti saranno stati debellati
Ciao,
l'iposalinità è una via sicura, non problematica, ma non definitiva.
La tua esperienza da da pensare che ci fosse altro nella vasca principale che dava fastidio al P. hepatus.
Per Tempistiche ci siamo, la presenza dei p. bianchi in 20 ore è fattibile, ma suppongo che l'iposalinità ha contribuito a rinforzare le difese immunitarie del pesce, il che può aver fatto scomparire il C. irritans come da te detto in pochi giorni.
Concordo con Stefano66, quando dice che non eradichi la patologia dalla vasca poichè il C. irritans - anche se i tomiti muoiono in 30gg in assenza di pesci - restano presenti sull'animale stesso. L'iposalinità non li uccide, ma li rende semplicemente più deboli e meno invasivi nelle carni del pesce che riesce in modo migliore a contrastarli.
Ottime cmq per i posteri tutte le tue osservazioni!