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mauro56, non credo sia questo il problema ad essere sincero, cioè un accostamento tra pesci ornamentali e alimentari... ma potrei anche sbagliarmi.
Io mi ricordo con esattezza solo i costi per regolarizzare un singolo prodotto e si parlava di decine di migliaia di euro ed effettivamente non avrebbe poi più senso produrre questi medicinali.
Spero che qualcuno dell'AIPA o anche qualche azienda o negoziante che segue il forum possa chiarirci di più le idee.
Ciao
mauro56, non credo sia questo il problema ad essere sincero, cioè un accostamento tra pesci ornamentali e alimentari... ma potrei anche sbagliarmi.
Io mi ricordo con esattezza solo i costi per regolarizzare un singolo prodotto e si parlava di decine di migliaia di euro ed effettivamente non avrebbe poi più senso produrre questi medicinali.
Spero che qualcuno dell'AIPA o anche qualche azienda o negoziante che segue il forum possa chiarirci di più le idee.
Ciao
giangi1970, non ho visto nessunissimo attacco, ci mancherebbe.
Tornando alla tua domanda e cioè quali sono i prodotti che al momento sono "fuorilegge", se non sbaglio tutti, ad esclusione di una sola azienda della quale al momento mi sfugge il nome. Non è però un'azienda, come dire, di rilievo sul mercato italiano.
Ciao
giangi1970, non ho visto nessunissimo attacco, ci mancherebbe.
Tornando alla tua domanda e cioè quali sono i prodotti che al momento sono "fuorilegge", se non sbaglio tutti, ad esclusione di una sola azienda della quale al momento mi sfugge il nome. Non è però un'azienda, come dire, di rilievo sul mercato italiano.
Ciao
Marco AP, da ignorantissimo in materia di pesci e medicinali, non ho capito bene il problema:
- ipotesi 1
I medicinali vengono venduti solo dietro presentazione di ricetta del veterenario e tramite i canali autorizzati (farmacie)
- ipotesi 2
Uguale alla precedente con la sola differenza che allo stato delle cose i preparati devono essere regolarizzati (investimenti economici, per semplificare).
In entrambi i casi alla fine spenderemo di più, e questo non mi meraviglia per nulla. Se c'è la domanda di un prodotto, volente o nolente il mercato si saprà regolare.
L'idea di dover andare da un veterenario per curare un pesce non mi spaventa più di quel tanto, se non per il fatto che di specialisti in pesci non so neppure se ne esistano
Mi chiedo solo cosa possiam farci noi, se non prendere atto della situazione.
Non credo che nessuno sarà disposto a manifestare in piazza o a scioperare per questo. Non lo si fa per cose veramente importanti, figuriamoci per i pesci...
Se ho inteso bene, tra gli scopi dell'aipa c'è appunto quello di (cit.) Tutelare gli interessi della categoria nei confronti di qualsiasi Ente (Pubbliche Amministrazioni, Associazioni ecc.) o persona fisica.
Quindi, chi meglio di loro può occuparsi di ciò?
Marco AP, da ignorantissimo in materia di pesci e medicinali, non ho capito bene il problema:
- ipotesi 1
I medicinali vengono venduti solo dietro presentazione di ricetta del veterenario e tramite i canali autorizzati (farmacie)
- ipotesi 2
Uguale alla precedente con la sola differenza che allo stato delle cose i preparati devono essere regolarizzati (investimenti economici, per semplificare).
In entrambi i casi alla fine spenderemo di più, e questo non mi meraviglia per nulla. Se c'è la domanda di un prodotto, volente o nolente il mercato si saprà regolare.
L'idea di dover andare da un veterenario per curare un pesce non mi spaventa più di quel tanto, se non per il fatto che di specialisti in pesci non so neppure se ne esistano
Mi chiedo solo cosa possiam farci noi, se non prendere atto della situazione.
Non credo che nessuno sarà disposto a manifestare in piazza o a scioperare per questo. Non lo si fa per cose veramente importanti, figuriamoci per i pesci...
Se ho inteso bene, tra gli scopi dell'aipa c'è appunto quello di (cit.) Tutelare gli interessi della categoria nei confronti di qualsiasi Ente (Pubbliche Amministrazioni, Associazioni ecc.) o persona fisica.
Quindi, chi meglio di loro può occuparsi di ciò?
Marco AP, mi spego meglio, non ero stato chiaro, e mi riallaccio ad un tread in cui si discuteva dello stesso argomento con Grostik (acquacultore).
I curativi per l'agraria si vendono liberamente e spesso sono molto tossici, i diserbanti (ad es il Paraquat sostanza mortale a dosi minime, nome commerciale "seccatutto" ) si vendono liberamente, non sono pertanto registrati come farmaci.
Io ripeto, non ho letto la normativa, ma credo di aver capito che il farmaco per i pesci debba essre registrato (e venduto di conseguenza da rivenditori autorizzati, forse anche solo in farmacia vetrinaria).
Ora a quanto sembra il legislatore ha allineato i pesci agli animali di grande mole e non ai vegetali. Se il fine e' la tutela della salute umana cio' potrebbe potrebbe essere corretto per i pesci allevati a scopo alimentare (ed in tal caso dovrebbero essere registrati anhe tutti i fitofarmaci che si comprano al brico, perche' li usano sulle lattughe ), in cui si dovrebbe evitare l'uso di sostanza che se poi mangiamo il pesce, ci danneggino.
Non si vede il perche' il legislatore abbia tanto a cuore la salute del pesce ornamentale, al punto da farlo morire di puntini bianchi per non poter usare un po' di metilenblu (mi pare si usi ancora quello). Si puo' quindi pensare o ad un fatto comemrciale (spillare soldi in tasse) o peggio a sola superficialita' del legislatore che ha fatto una cosa cos' tanto per fare enza svere clture in merito ( e potre citartene tante).
__________________
Associazione Progetto AITA
a supporto dei bambini ed adolescenti con patologie comportamentali
Marco AP, mi spego meglio, non ero stato chiaro, e mi riallaccio ad un tread in cui si discuteva dello stesso argomento con Grostik (acquacultore).
I curativi per l'agraria si vendono liberamente e spesso sono molto tossici, i diserbanti (ad es il Paraquat sostanza mortale a dosi minime, nome commerciale "seccatutto" ) si vendono liberamente, non sono pertanto registrati come farmaci.
Io ripeto, non ho letto la normativa, ma credo di aver capito che il farmaco per i pesci debba essre registrato (e venduto di conseguenza da rivenditori autorizzati, forse anche solo in farmacia vetrinaria).
Ora a quanto sembra il legislatore ha allineato i pesci agli animali di grande mole e non ai vegetali. Se il fine e' la tutela della salute umana cio' potrebbe potrebbe essere corretto per i pesci allevati a scopo alimentare (ed in tal caso dovrebbero essere registrati anhe tutti i fitofarmaci che si comprano al brico, perche' li usano sulle lattughe ), in cui si dovrebbe evitare l'uso di sostanza che se poi mangiamo il pesce, ci danneggino.
Non si vede il perche' il legislatore abbia tanto a cuore la salute del pesce ornamentale, al punto da farlo morire di puntini bianchi per non poter usare un po' di metilenblu (mi pare si usi ancora quello). Si puo' quindi pensare o ad un fatto comemrciale (spillare soldi in tasse) o peggio a sola superficialita' del legislatore che ha fatto una cosa cos' tanto per fare enza svere clture in merito ( e potre citartene tante).
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Associazione Progetto AITA
a supporto dei bambini ed adolescenti con patologie comportamentali
sjoplin, cavolo pure le autoscuole hano la loro lobby e mettono 40 tipi di patente (per cui e' sempre obbligatoprio prendere lezioni da loro ed adesso SOLO da loro) e' possibile che le ditte produttrici di farmaci per piccoli animali non si smuovano ad ungere!!!
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sjoplin, cavolo pure le autoscuole hano la loro lobby e mettono 40 tipi di patente (per cui e' sempre obbligatoprio prendere lezioni da loro ed adesso SOLO da loro) e' possibile che le ditte produttrici di farmaci per piccoli animali non si smuovano ad ungere!!!
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