Ciao Reverendo, qui il discorso si fa complesso e secondo me interessante. Tu prima hai citato Lorenz, ma secondo i miei ricordi Lorenz diceva una cosa leggermente diversa. Secondo lui, infatti, non è solo una questione di intelligenza, ma anche di abitudini. Lorenz diceva che una persona che visita uno zoo è portata a provare più compassione per un leone disteso stravaccato in un recinto che per un uccello in una voliera. In realtà però, è sempre Lorenz a dirlo, il leone è animale sedentario in natura, il maschio soprattutto, visto che il compito di cacciare è lasciato alle femmine, e quindi più adattabile alla cattività rispetto, chessò, a un uccello migratore come la rondine. Eppure il leone non è un animale meno evoluto di una rondine.
Ma veniamo all'acquario: noi ospitiamo in genere pesci di barriera perché, oltre che colorati e di piccole dimensioni, sono pesci perlopiù stanziali, adattabili quindi più di altri (purché siano osservate delle norme di buon senso) alla vita in vasca. Non credo perciò che un ocellaris sia meno evoluto di una sardina, ma un pesce di abitudini pelagiche è meno adatto di uno di barriera a vivere in vasca.
Ciao
Davide
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Originariamente inviata da reverendo9
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Riccio 79, ciò che dici mi trova d'accordo.
Ma a ben vedere ciò che dici è assolutamente una conferma di quello che dico.
Mi spiego, la questione del limite a cui fai riferimento deve essere necessariamente usata anche quando, inspiegabilmente ed in modo abnorme, si pensa di poter paragonare esseri umani rinchiusi in una stanza a pesci chiusi in una vasca.
Il mio discorso, lungi dall'essere un incoraggiamento all'insensato allevamento, voleva sottolineare la inadeguatezza di certi paragoni.
Un caro saluto.
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