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Originariamente inviata da copepode
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"....è inutile evitare di usare i cannolicchi perchè altrimenti assorbirebbero anche i batteri (e cmq in quel caso diventerebbero loro stessi un filtro biologico), oltre alle altre sostanze....."
volevo scrivere "è inutile evitare di usare i carboni attivi"...pardon.
Copepode
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...solo che adesso il significato della frase mi è più oscuro di prima

intendi dire che il carbone assorbirebbe anche i batteri? Poi mi speighi perché non credo che il senso sia quello, intanto ti dico la mia:
1) riguardo alla lana di perlon, è proprio il caso di dire che ogni vasca è a sé: al momento ho sei vasche: in alcune ho il perlon, in altre no, in una lo cambio ogni settimana, in un'altra non lo tocco da mesi; le variabili sono tante: numero e tipo di ospiti, composizione del fondo, tipo di piante.
Ad esempio in una vasca con corydoras che smuovono un fondo sabbioso e piante con foglioline che si staccano, la sostituzione si renderà più frequente, che non in una vasca con ghiaia grossa, anubias e un gruppo di caracidi.
2) riguardo al carbone attivo: ho potuto constatare di persona, che il carbone che si trova ad uso acquaristico non è tutto uguale; purtroppo se non è di buona qualità, ossia se non è stato adeguatamente trattato, può risultare inefficace.
Utilizzarlo in fase di avvio può essere fatto quando si riempie la vasca con acqua di rete perché adsorbe metalli pesanti e altre sostanze che ostacolano la formazione dei batteri utili; tuttavia si deve tener presente che dopo una decina di giorni questo potere adsorbente si riduce notevolmente fino a diventare nullo entro un paio di settimane, per cui è inutile tenerlo, specie se nel filtro occupa il posto della lana che trattiene le impurità più grossolane, che così non arrivano nella zona dei cannolicchi.
Nei successivi cambi l'acqua di rubinetto andrebbe trattata con il biocondizionatore.
Nelle vasche riempite unicamente con acqua proveniente da osmosi inversa, addizionata con sali, sia il carbone che il biocondizionatore sono inutili.