Caro awake,
ti ringrazione del bell'intervento.
Purtroppo hai ragione quando lamenti la lentezza delle procedure per ottenere i permessi in Italia. Come ben sai, infatti, le norme che disciplinano l'ingresso nell'Unione degli animali protetti sono assolutamente identiche per ogni Paese. Cambiano solo le procedure amministrative interne.
Sull'impatto ambientale, continuo ad avere la netta impressione di comportamenti molto disinvolti nei Paesi esportatori. Spesso non si ha la minima consapevolezza di cosa ci sia dietro alcune risorse, ed i miglioramenti degli ultimi anni mi sembrano ancora cosa esigua.
Sull'esempio da te fatto degli investimenti sauditi, direi che, a ben riflettere, è un esempio che dovrebbe inquietarci. Premesso che si tratta di risorse ben diverse, ed di ben diverso impatto economico e ambientale, direi che l'Arabia Saudita non dovrebbe rappresentare di certo la stella cometa, dal punto di vista dell'impostazione economica, dei paesi in via di sviluppo.
Basti infatti pensare che stiamo parlando di un Paese ove la ricchezza è quasi eslcusivamente in mano ad una sola famiglia, e che stanno spompando la risorsa senza seriamente organizzare il dopo.
Una visione rapace ed utilitaristica dello sfruttamento delle risorse, che ha un senso, come nel loro caso, solo quando non pensi ad un popolo (che peraltro è piuttosto esiguo numericamente) ma ai tuoi conti personali.
Direi che abbiamo divagato, quindi tornerei ai nostri temi.
Aspettiamo di leggere cosa stabilirà la Commissione.
Chissà, magari imporrà acropore libere per tutti!
A presto