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I fosfati, derivati del fosforo, non entano nel ciclo dell'azoto. Si liberano dalla decomposizione perchè sono contenuti in minima parte negli organismi, come l'azoto in quantità maggiore. Non ho riscontri certi, ma credo che non modifichino la loro forma e rimangano sempre e solo fosfati, inquanto più stabili e meno reattivi.
Il biocondizionatore contiene composti chelanti, così chiamati perchè si comportano circondando, nel caso di specie i metalli pesanti, agendo proprio come una chela:
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| Metallo
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Spero che il semplice schema renda l'idea.
I metalli pesanti, non più liberi sono indisponibili a reagire con gli organismi, ma conservano il legame chimico che è di altra natura con l'anione associato (fosfato, nitrato, nitrito solfato, ecc.). In realtà i sali sciolti nell'acqua si dissociano, quindi rompono il legame chimico in due cariche ioniche (catione, carica positiva e anione, carica negativa) che possono anche trovarsi distanti a patto che nella soluzione acquosa la cartica totale sia 0, ovvero a patto che ci siano lo stesso numero di cariche presenti: diciamo che il legame permane sulla carica totale, ma perde la sua natura rigida.
Le piante non hanno praticamente bisogno di fosfati, mentre vivono di nitrati, contrariamente alle alghe che li apprezzano entrambi. Per questo è meglio non avere fosfati.
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