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Biotopi e Vasche tematichePer richiedere informazioni sulle caratteristiche che deve avere un acquario che intende riprodurre fedelmente una determinata zona geografica o di un biotopo particolare.
Beh, partiamo dal presupposto che la co2 é "buona sempre"; avere un corretto quantitativo del gas citato aiuta ogni pianta, dalla meno alla piu' esigente. Detto questo, facendo conto (fantasticando....) che la co2 in acquariofilia non esistesse (e fino a non troppi anni fa', difatti, non esisteva), é possibile avere ottime crescite e ottimi colori puntando su altri fattori. La fertilizzazione, in realta', comprende proprio anche l'erogazione di co2 e, di conseguenza, si andra' "se possibile", a lavorare sulla restante fertilizzaziine e cioé quella in colonna. Anch'essa, pero', sara' insufficente se non affiancata da un adeguato fondo. Con un fondo fertile e una buona fertilizzaziine liquida in colonna, siamo ampiamente a meta' strada. Fare in modo che le piante immesse compiano una fotosintesi ottimale é la seconda parte della strada. Il fattore chiave é quindi la luce. Qua' potremmo aprire una parentesi infinita ma voglio motivare a fondo il mio caso dato che potremmo seguirne le evoluzioni. Il classico "watt per litro" é causa di scelte come la graduazione calvin della fonte e come la potenza in lux generata dalla stessa. Altra causa di scelta, poii, il fotoperiodo; si notera' che i parametri da valutare sono molti.... Ovviamente non é che se sovradimensionamo "la luce" non abbiamo bisogno di co2 e il gioco é fatto ma, con certi ciiteri, sfruttando la giusta luce abbiamo la possibilita' di far crescere piu' o meno bene qualsiasi cosa. La differenza tra l'utilizzo di co2 oppure no, a mio avviso, é molto piu' marcata nelle piante rosa/rosse. Tornando alla mia vasca, come gia' detto in precedenza, ho utilizzato un fondo dennerle di qualita' media (rispetto gli allofani) e fertilizzo con la medesima linea al doppio della dose normale. La plafo da 9 watt (6500 calvin - rapoorto in vasca di 1 watt/litro) riesce a darmi, in una vsasca cosi' "bassa", circa 12.000 lux; normalmente, invece, si hanno nelle vasche di altezza minima di 30 cm, 1.500/3.000 lux. Ed é questo il fattore chiave; i lux. Nnon per nulla, la maggior parte delle vaschette con pratini di calli o parvula che non hanno co2 sono nano vasche da 5/8/12 litri e hanno una luce, molto spesso, neanche sovradimensionata. Per l'esperimento, comunque, mi sono ispirato alle vasche di oliver knott; sul suo sito vedrete prati di eleocharis e calli in vasche non munite di co2 ma con un'attenzione particolare alla luce. Addirittura, senza co2, ha una vaschetta con un prato di parvula, dell'eusteralis da un lato e della ludwigia repens dall'altro! C'é da dire che pero' lui utilizza la sua terra balance of nature che é un'allofana simil ada. Spero di essermi spiegato senza alimentare false credenze sull'utilizzo di co2 e luci! ;) A venerdi per l'aggiornamento fotografico settimanale!!!
Beh, partiamo dal presupposto che la co2 é "buona sempre"; avere un corretto quantitativo del gas citato aiuta ogni pianta, dalla meno alla piu' esigente. Detto questo, facendo conto (fantasticando....) che la co2 in acquariofilia non esistesse (e fino a non troppi anni fa', difatti, non esisteva), é possibile avere ottime crescite e ottimi colori puntando su altri fattori. La fertilizzazione, in realta', comprende proprio anche l'erogazione di co2 e, di conseguenza, si andra' "se possibile", a lavorare sulla restante fertilizzaziine e cioé quella in colonna. Anch'essa, pero', sara' insufficente se non affiancata da un adeguato fondo. Con un fondo fertile e una buona fertilizzaziine liquida in colonna, siamo ampiamente a meta' strada. Fare in modo che le piante immesse compiano una fotosintesi ottimale é la seconda parte della strada. Il fattore chiave é quindi la luce. Qua' potremmo aprire una parentesi infinita ma voglio motivare a fondo il mio caso dato che potremmo seguirne le evoluzioni. Il classico "watt per litro" é causa di scelte come la graduazione calvin della fonte e come la potenza in lux generata dalla stessa. Altra causa di scelta, poii, il fotoperiodo; si notera' che i parametri da valutare sono molti.... Ovviamente non é che se sovradimensionamo "la luce" non abbiamo bisogno di co2 e il gioco é fatto ma, con certi ciiteri, sfruttando la giusta luce abbiamo la possibilita' di far crescere piu' o meno bene qualsiasi cosa. La differenza tra l'utilizzo di co2 oppure no, a mio avviso, é molto piu' marcata nelle piante rosa/rosse. Tornando alla mia vasca, come gia' detto in precedenza, ho utilizzato un fondo dennerle di qualita' media (rispetto gli allofani) e fertilizzo con la medesima linea al doppio della dose normale. La plafo da 9 watt (6500 calvin - rapoorto in vasca di 1 watt/litro) riesce a darmi, in una vsasca cosi' "bassa", circa 12.000 lux; normalmente, invece, si hanno nelle vasche di altezza minima di 30 cm, 1.500/3.000 lux. Ed é questo il fattore chiave; i lux. Nnon per nulla, la maggior parte delle vaschette con pratini di calli o parvula che non hanno co2 sono nano vasche da 5/8/12 litri e hanno una luce, molto spesso, neanche sovradimensionata. Per l'esperimento, comunque, mi sono ispirato alle vasche di oliver knott; sul suo sito vedrete prati di eleocharis e calli in vasche non munite di co2 ma con un'attenzione particolare alla luce. Addirittura, senza co2, ha una vaschetta con un prato di parvula, dell'eusteralis da un lato e della ludwigia repens dall'altro! C'é da dire che pero' lui utilizza la sua terra balance of nature che é un'allofana simil ada. Spero di essermi spiegato senza alimentare false credenze sull'utilizzo di co2 e luci! ;) A venerdi per l'aggiornamento fotografico settimanale!!!
ah bisogna chiarire anche un altro punto...Calvin è una cosa (vedi teorico del famoso ciclo)...i Kelvin sono altro...