pietro romano, d'accordissimo sul tuo discorso. L'ho scritto già, le regole ci sono e vanno rispettate. Ma già da diverso tempo... ormai un annetto penso, la necessità di adeguarsi ai regolamenti era stata esaminata dall'AIPA (che è l'associazione che racchiude gran parte delle aziende di settore). Nello specifico erano i medicinali o meglio "curativi" ad essere sotto il mirino delle autorità giudiziare. Ci furono sequestri in tal senso presso aziende e negozi e molte aziende decisero di non commercializzare più questi prodotti, perchè i costi per adeguarsi erano talmente alti che non giustificavano una produzione. Le voci che giravano all'epoca non si fermavano ai medicinali, ma anche ai tanti prodotti per l'acquario marino e per i coralli e quindi si pensava ad un auspicato adeguamento da parte di queste aziende produttrici o distributrici per far sì che questi prodotti fossero "legalizzati".
Tutto questo per ribadire il mio concetto e cioè che molti prodotti andavano sicuramente regolarizzati, ma senza sequestri, esposti e polveroni vari, perchè, ripeto, il settore non se la passa bene.
Che poi le aziende poggiano le loro fondamenta su sabbia o altro, questo è secondo me un altro discorso.
Ci tengo anche a precisare che KZ non è e non è mai stato un cliente di AP, quindi parlo semplicemente da osservatore esterno. Ciao
