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Riproduzione nell'acquario marino Per discutere di tutto quanto concerne la riproduzione nell'acquario marino. Tecniche di taleazione di coralli duri e molli, riproduzione di crostacei, di cavallucci ed altri pesci, Phytoplancton, Zooplancton, Artemie ed altro cibo vivo.

 
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Vecchio 31-05-2009, 16:41   #1
Frank Sniper
Ciclide
 
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EFFETTI DEL FOTOPERIODO SU LARVE E PICCOLI DI AMPHIPRION M.

Vasche da 60 litri con filtro sottosabbia e pompe da 200 litri per la circolazione dell’acqua. Rocce piazzate come superficie su cui i pesci potessero accoppiarsi.
Acqua con salinità 33%, temperatura 27°C in estate e 21°C in inverno e pH 8.0-8.2.
L’acqua aspirata quotidianamente è reintegrata con quella della vasca principale. L’accoppiamento avveniva approssimativamente ogni 3 settimane e produceva 2000 uova per schiusa. Gli embrioni nascevano in 9 giorni. 1 o 2 ore prima della schiusa la roccia, con le uova (e relativo animale simbionte) veniva trasferita in un secchio pieno d’acqua nell’acquario di schiusa dove veniva lasciata al buio per circa 90 min.
L’acqua veniva aerata dolcemente ma non filtrata visto che le larve sono sensibili alle correnti. I lati della tanica venivano coperti di plastica nera per ridurre il riflesso di luce. Si utilizzò fitoplancton Nannochloropsis per rendere verde l’acqua finchè il fondo non potè essere oscurato.
Questi metodi di riduzione di luce inibivano la “sindrome sbattitesta” dei pesci e miglioravano la qualità dell’acqua visto che le alghe agiscono da nutriente. L’acqua nella tanica di riproduzione veniva dalla vasca di allevamento per assicurare osmolarità costante per le larve. Approssimativamente il 20% d’acqua veniva rimpiazzata ogni 2 giorni con acqua della vasca principale.
Le larve erano alimentate con poriferi Brachionus Plicatilis per i primi 2 giorni dopo la schiusa poi venivano introdotti ad una dieta di artemia. Dopo circa 30 giorni i piccoli venivano gradualmente abituati ad una dieta mista di sardine, gamberi finemente sminuzzati ed arricchiti con vitamine.
La luce veniva fornita da 2 lampade di luce fluorescente da 40W. Il cibo era somministrato continuamente per 24 ore al giorno in densità di 3-5 rotiferi per ml.
Testando differenti fotoperiodi la crescita differiva significativamente nei test mentre la sopravvivenza era di circa il 70% in qualsiasi prova.
Tutte le larve di ciascuna covata si metamorfizzavano ed assumevano le bande bianche 8 giorni dopo la schiusa, con 16 ore di luce, mentre con 12 o 24 solo dopo 10 giorni.
Nell’Amphiprion Melanopus le larve ed i piccoli fino a 25 giorni dopo la schiusa crescevano più velocemente con fotoperiodo esteso a 16 ore, comunque a 24 crescevano prima che a 12 ma in entrambi i casi erano comunque più lenti nella crescita dei pesci a fotoperiodo di 16 ore. Gli autori suggeriscono che i pesci con regime di luce esteso per più lunghi periodi di tempo si alimentano maggiormente di quelli a 12 ore. Il fatto che la crescita a 24 ore di luce sia minore di quella a 16 suggerisce che, tranne che non si abbia un periodo di inattività nei piccoli in crescita durante il buio, la crescita venga compromessa.
Frank Sniper non è in linea   Rispondi quotando
 

Tag
amphiprion , effetti , fotoperiodo , larve , piccoli

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