Figurati
Allora per quanto riguarda le roccie:
da quanto ne so io, e' consigliabile metterle PRIMA del periodo di ciclo dell'azoto, insomma l'acquario dovrebbe gia' essere pronto e definito prima dell'immissione di pesci ed altri organismi viventi.
Da quel che mi sembra di ricordare comunque, ho sentito che le roccie possono essere trattate allo stesso modo di un organismo vivente, nel senso che (a seconda delle dimensioni della roccia e del tuo acquario pero' mi permetterei di dire) puoi inserirne una alla volta, a distanza di tempo tra una e l'altra esattamente come se avessi inserito un pesce, quindi non tutte alla volta, e dopo averla immessa ovviamente controllare tutti i valori, in teoria non credo dovresti avere sbalzi se parti da un acquario con il ciclo completato correttamente e buoni valori di base in generale, di piu' non ti so dire, perche' io questo sistema l'ho usato una singola volta (prima avevo solo roccie "morte" dato che al mare vicino a dove vivo di roccie vive non ne trovavo), e quando ho immesso questa roccia viva, dopo il viaggio di vivo non aveva granche' (a parte questi organismi filtratori tubicoli e qualche alga), quindi suppongo che sia per quello che non abbia inciso sui valori.
Riguardo la bavosa, come dicevo all'inizio era nevrotica pure la mia, quando mi vedeva avvicinarmi saliva in superficie aspettando il cibo, poi siccome si finiva tutto in tre secondi, la mia convivente ha avuto l'idea geniale di spaventarla con la mano per permettere ai palaemon di mangiare.
Da quel momento e' piuttosto attenta e si nasconde quando mi avvicino, restando pero' curiosa e osservandomi facendo spuntare solo la testa.
Nel momento in cui metto il cibo e mi allontano, allora immediatamente sale su a mangiare.
Se picchia sul vetro o in superficie di solito (io nella mia ignoranza) credo dipenda da due cose: sale per respirare meglio (cosa che in un periodo ha preoccupato anche me e mi ha fatto ricontrollare i valori/temperatura etc), oppure perche' e' in disperata ricerca di cibo, forse perche' non pensa di mangiare a sufficienza.