Sull'argomento ci sarebbe da scrivere un bel librone, ma voglio mettere in evidenza un solo particolare. L'acquario marino è e deve essere infarcito di tecnologia per sopravvivere, in pratica è come un paziente soggetto ad accanimento terapeutico, se si staccano le "macchine" non sopravvive a lungo. Quindi siccome la tecnologia ha uno sviluppo veloce, è comprensibile che le innovazioni negli anni siano state maggiori nel marino che nel dolce, in cui le conoscenze di base (chimico/fisiche) e la possibilità di raggiungere un certo equilibrio biologico sono noti da tempo e consolidati e non si richiede grande supporto tecnologico per il raggiungimento di questi fini. Ovviamente parlo di vasche "medie". Spero di aver reso l'idea.
Per il resto concordo con Rama.
PS: credo di poter dire che, in generale, nel dolce sono più i materiali ad essere oggetto di miglioramento, mentre nel marino, oltre a questi, sono proprio le apparecchiature ad aver avuto una evoluzione notevole
