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condormannaro, si capisce,da quel che scrivi che con la lingua ti destreggi alla grande,ma di balistica e armi non ne capisci poi molto.
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Può darsi. Strano però, perchè sparo da quando avevo 16 anni (quanta fatica per convincere i miei a dare il nulla osta per il mitico poligono Umberto I qui a Tor di quinto), e perchè lo Stato ha ritenuto di impiegarmi come istruttore di tiro di tanta gente, fra cui qualcuno ancora gironzola nelle forze dell'ordine (spero non quello che ha sparato, sarebbe una beffa

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Partendo dal fatto che un poliziotto sa che con una 9x19 parabellum a 70 metri è molto difficile(praticamente impossibile) mirare e centrare e uccidere una persona(cosa già difficile a 10 metri perchè il calibro 9 il più delle volte entra ed esce senza fare danni) e che quindi solo un ignorante in materia va a pensare che il discorso ragazzo dell' autogrill sia stata cosa VOLUTA MA E' un piccolo inciso sul quale non vorrei far vertere la discussione.MA...
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Come ho ampiamente spiegato in altro post, il poliziotto dell'autogrill ha commesso un omicidio volontario perchè ha accettato il rischio, sparando ad altezza d'uomo e nella direzione di un'automobile, di uccidere uno degli occupanti.
Per il resto condivido pienamente quanto hai scritto. Sono infatti certo che quell'agente sia stato particolarmente sfortunato, visto che se ci riprovasse cento volte, dubito che colpirebbe qualcuno con tale letale precisione. A dire il vero, però e purtroppo, è stato più sfortunato il ragazzo...
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Si chiama errata valutazione della distanza,succede anche ai più esperti,specialmente con un bersaglio in movimento.
La carica di una 9x19 grantisce un tiro utile di 30/35 metri dopodichè inizia a calare.
Cosa significa?Che se io valuto la distanza di un uomo che corre a 50/60 metri da me(chiaramente stimata e nella concitazione dell' inseguimento) ora che mi fermo prendo la mira e sparo sopra la sua testa lui in quei 5 secondi si è allontanato a sufficienza per pigliarsi il colpo proprio in mezzo alle scapole (menomale aggiungo io).
Essendo la 98fs un arma a canna corta non vale la regola che si ha per le carabine dove 1 mm di movimento a 20 metri porta a 1 cm di sfaso effettivo(che poi dipende dal tipo di calibro,di carica e di fucile.
Aggiungi a questo che pesa 945 grammi grammi(scarca,quindi fai anche un kg abbondante),non è appoggiata su un supporto e non ha ottiche ma solo una pitosa mira metallica, e avrai ben chiaro il perchè un colpo NON A MIRA può COMUNQUE andare a segno.
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Che un colpo non a mira possa andare a segno, è fuor di dubbio.
Che un colpo sparato in aria, come dichiarato, con l'intento di spaventare, finisca nella nuca del fuggitivo, lascia invece qualcosa di più di un dubbio.
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Perchè,ti chiedi,sparare a qualche metro dal fuggiasco e non bellamente alle nuvole?
Per due motivi:
1_ è un latitante e quindi anche se sbaglio chissenefrega
2_ se sente sibilare la pallottola vicino alle orecchie forse si decide a fermarsi
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Mi sembra di capire che la tua ipotesi sia più o meno questa: il poliziotto potrebbe aver sparato nella direzione del fuggitivo, senza l'intento di colpirlo. Lo ha invece colpito (e pazienza visto che si tratta di un pericoloso mafioso).
Una ricostruzione verosimile che però, se fosse vera, non elide, ma anzi conferma, la eventuale responsabilità penale di chi ha sparato.
Tra l'altro saprai certamente che esistono regolamenti molto precisi, delle stesse forze dell'ordine, per l'impiego delle armi. Il colpo in aria viene normalmente inteso, da sempre, come diretto verso l'alto, non verso il bersaglio o nei suoi dintorni.
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"doveva essere molto alto" dici tu nel primo scritto....
O molto alto o molto distante aggiungo io
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Non lo so, è probabile. Io peraltro non sono fra quelli, e ce ne sono, che credono all'ipotesi dell'esecuzione. Sono più propenso a credere a qualcosa di simile a quello che hai descritto tu, solo con un minor accento sulla casualità ed uno maggiore sulla volontarietà.
Essendo quindi più o meno d'accordo sulla ricostruzione, posso a maggior ragione sostenere che non mi piace che la mia Polizia, della quale devo fidarmi sempre e comunque, offra ricostruzioni di comodo per salvaguardare un proprio membro, al fine di evitare l'applicazione della legge.
Siccome non è la prima volta, ed non accade di rado, esprimo preoccupazione.
E' normale che si provi compiacimento per la morte di un mafioso.
E' normale che si solidarizzi con chi l'ha ucciso.
E' però meno normale, anzi è preoccupante, che non ci si infastidisca per ricostruzioni gravemente sospette di falsità, come fossimo tutti scemi, poste in essere proprio da chi ci dovrebbe sempre dire come sono andate le cose. Anche perchè se non possiamo credere a loro, a chi dobbiamo credere?
A presto