Vedila così:
- aria o vuoto (lunghezza d'onda
X)
-acqua (lunghezza d'onda
X/na, con
na indice di rifr. dell'acqua rispetto al vuoto)
- foglia (lunghezza d'onda
X/na*na/nf =
X/nf, con
na indice di rifr. dell'acqua rispetto al vuoto e
na/nf indice di rifr. della foglia rispetto all'acqua)
oppure senza acqua:
- aria o vuoto (lunghezza d'onda
X)
- foglia (lunghezza d'onda
X/nf, con
nf indice di rifr. della foglia rispetto al vuoto)
In entrambi i casi una lunghezza d'onda X viene emessa in aria/vuoto e viene assorbita nella foglia con indice di rifrazione nf, indipendentemente dalla precedente presenza di acqua.
L'assorbimento funziona così, altri fenomeni (cosiddetti "di interfaccia") invece no, quelli, al contrario, RISENTONO PESANTEMENTE dell'indice di rifrazione (per esempio il
coating delle lenti).
Un'altra spiegazione un po' più "quantistica" è questa: un fotone viene assorbito se la sua energia è tale da permettere l'eccitazione di un elettrone. Un fotone di una certa frequenza X viene assorbito solo se ha quella precisa energia, indipendentemente dalla lunghezza d'onda che l'indice di rifrazione gli "associa". Per cui le frequenze assorbite dalle piante sono quelle misurate "nel vuoto" indipendentemente che tra la lampada e la pianta ci sia acqua dolce, acqua salata, ecc.