ti metto un pezzo di un articolo prima che dici che in acquarofilia un se legge niente
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Originariamente inviata da fappio
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buddha l anammox , è un processo utilizzato per la purificazione delle acqua reflue , praticamente viene utilizzato ammoniaca e nitrito per formare azoto ..... forse per ignoranza mia , ma non ho ancora letto niente a riguardo in campo acquariologico
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Nel 2004, fu scoperto in un Crenarcheota marino un particolare gene, l’ammonio mono-ossigenasi (amoA), suggerendo la capacità di ossidare l’ammonio. Il definitivo e convincente collegamento tra questo nuovo gene e l’ossidazione dell’ammonio negli archeobatteri è stato recentemente stabilito in un Crenarcheota, il Nitrosopumilus maritimus, isolato dall’acqua di un acquario. N. maritimus è chemoautotrofico: infatti cresce con bicarbonato come unica fonte di carbonio (il carbonio organico ne inibisce la crescita) e converte l’NH4+ in NO2- (linea verde in Figura 4 e Figura 7). Successivamente sono stati identificati altri archeobatteri con queste proprietà e gli è stato dato il nome di archeobatteri ossidanti l’ammonio (AOA o ammonia-oxidizing archaea). Un analisi accurata del gene amoA in molti archeobatteri ha rivelato diverse isoforme di questo gene, ognuno associato a microorganismi presenti in habitat differenti (con poca sovrapposizione ad esempio tra sedimento e colonna d’acqua). Sono stati identificati anche archeobatteri simbionti, come ad esempio il Cenarchaeum symbiosum, un Crenarchaeota simbionte con una spugna. Sorprendentemente, è stato osservato che questo archeobatterio non è in grado di produrre idrossilammina come intermedio di reazione (vedi il passaggio della NITROSAZIONE nel paragrafo della nitrificazione), indicando che l’ossidazione dell’ammonio avviene con un meccanismo differente da quello conosciuto nella nitrificazione classica. Infine, dalle ultimissime stime risulta che la maggior parte dei Crenarchaeota sono AOA e che gli AOA sono numericamente i microrganismi maggiormente presenti negli oceani.