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Vecchio 14-01-2010, 16:28   #34
Federico Rosa
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***dani***, Prima preciso che non si parla di crisi del solaio nella sua interezza ma del singolo travetto (legno, c.a o acciaio) più sollecitato. Questo povero travetto sfigato si becca carichi permanenti uniformemente distribuiti e carichi variabili che sono stati stimati uniformemente distribuiti in fase di calcolo ma in realtà sono o variabili o puntuali. L'incremento di carichi puntuali in prossimità dei bordi può portare ad una inversione del segno del momento in quelle zone e (sempre in linea puramente teorica) alla sua crisi se presenti solo barre a quello che di calcolo era il lembo teso e che a causa della variazione del momento diventa il lembo compresso. Ti faccio un esempio era vecchia abitudine armare i travetti con una unica barra che piegava lungo il travetto seguendo l'andamento teorico del momento per diminuire la quantità di ferro e quindi i costi. Certo il tutto non si presenterà mai per i carichi provenienti da una vasca "normale" ed è quasi pura accademia. Le tipologie di solaio degli anni '60 non prevedevano cordolature secondarie e modesti spessori di solaio, niente rete di ripartizione ecc..
Il c.a. negli anni della ricostruzione (dalle mie parti ovvio) veniva usato anche per strutture miste cioè edifici in muratura con solai in c.a ma il tutto non cordolato quindi il collegamento del travetto alla muratura era semplicemente un travetto che ci si appoggiava sopra e fine (cosa tipica anche dei vecchi solai in legno che non sono certo inscatolati alle murature). Negli edifici moderni hai ragione ma in quelli vecchi non mi trovi daccordo.
La resistenza a compressione dei cordoli non ci combina niente in questo contesto, non sono certo i cordoli ad andare in crisi ma il singolo travetto sollecitato a taglio e flessione.
Federico Rosa non è in linea   Rispondi quotando
 

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appartamento , conoscenze , opinioni , peso , soletta
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