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volevo chiedervi una cosa, sto allevando tetraselmis e nanno , e li stavo integrando in acqua, solo mi sono accorto che mi aumentavamno i ciano, così ho fatto questo esperimento in acqua salata nuova con fosfati 0 e salinità uguale a quella di coltura messa in un bicchiere ho aggiuntoun po di coltura in modo da non far diventare l'acqua verde , dopo di che ho misurato i fosfati con test slifert, e mi da un valore elevato 0,5 e superiore , eppure tale coltura è stata a maturare per più di una settimana dopo l'aggiunta del fertilizzante ,
ora quello chemi chiedo è questo
1. o nella coltura ci sono davvero fosfati alti
2. oppure c'è qualche cosa che interferisce con il test ( fosfolipidi di membrana) , lisi delle cellule vegetali non appena si inseriscono i reagenti e quindi rislascio dle loro contenuto
per essere sicuri potete fare lo stesso esperimento
Io da quando ho notato questo ho sospeso la somministrazione di phyto e riiniziato le colture con acqua dell'acquario bollita senza aggiungere alcun fertilizzante in questa maniera è vero che la maturazione del phyto è moltopiù lenta, ma almento spero che dato che in vasca i fosfati non ci sono o quasi non ne immetterò
igorbolo, guarda io stò monitorando i Po4.
è vero che ho appena fatto partire la vasca nuova,ma ho i fosfati che rimangono fissi sul 0,06 e secondo mè è dovuto ai residui di fertilizzante che metto nel phito.
adesso stò provando a mettere il fertilizzante solo all'inizio della coltura e farla andare avanti senza nulla x1 settimana prima di dosare in vasca.
ti farò sapere
forse dico una c....ta ma non può essere che lasciandola troppo tempo a maturare inizi a colassare e a inquinare???? prova a misurarli prima tra il terzo e il quarto giorno,ricordo che il fertilizzante và aggiunto solo all'inizio e basta.
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Tu num me rompe' er ca', no, no, tuà... a muà... non m'hai da rompe' er ca'!
no abracadabra, ho fatto vari test sia su cukture lasciate maturare parecchio, sia su culture lasciate a maturare un po meno e il risultato è stato lo stesso
Igorbolo, è proprio perchè si può andare incontro a questi problemi che ho cercato per mesi le migliori formulazioni per la fertilizzazione del phytoplancton...
Il rilascio di fosfati può derivare principalmente da due sole cose:
-coltura in fase morente che viene somministrata, e che quindi rilascia ciò che ha precedentemente assorbito.
-Residuo di inquinanti non consumati dal fito stesso.
E' molto probabile la seconda ipotesi secondo me, per un motivo molto semplice: immagina una cellula di fitoplancton come una casa. Per costruire questa casa servono principalmente cemento e mattoni (nel caso di una cellula di plancton vegetale, N e P). Se il muratore non ha le giuste quantità di cemento e mattoni, ma per esempio si ritrova con quintali di cemento e pochissimi mattoni, non potrà costruire questa casa, ed una volta esauriti i mattoni disponibili si ritroverà con un fardello di cemento inutilizzato... Lo stesso avverrà per il fitoplancton se si troverà con delle quantità squilibrate di N e P, che utilizzerà entrambi gli elementi finchè questi si troveranno disponibili, ma come nel caso del muratore che ha finito i mattoni, la cellula di fitoplancton non potrà crescere ulteriormente nel momento in cui gli mancheranno i mattoni per continuare a costruire... a quel punto il fitoplancton si troverà con un avanzo di cemento che gli era stato fornito di cui non sà più di che farsene, e che quindi lascerà inutilizzato... Il cemento avanzato in questo caso è il fosfato... che rimane in soluzione fintanto che il fito non avrà altri mattoni (nitrato) da utilizzare per continuare a crescere e moltiplicarsi, o se vogliamo, per finire la casa...
Tra poco arriverà lo Scubla, che teoricamente rispetta tutte le caratteristiche di purezza e bilanciamento nutritivo che ci occorrono per ottenere una coltura pura, e vedremo se con questo si riuscirà ad ottenere i risultati che tutti cerchiamo.