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Riproduzione nell'acquario marinoPer discutere di tutto quanto concerne la riproduzione nell'acquario marino. Tecniche di taleazione di coralli duri e molli, riproduzione di crostacei, di cavallucci ed altri pesci, Phytoplancton, Zooplancton, Artemie ed altro cibo vivo.
Le grandi difficoltà della riproduzione "artigianale"
Scusate se entro così, a gamba tesa, nel primo topic che lancio nel forum.
Da qualche giorno entro nella sezione riproduzione perchè interessato da molto tempo e mi sono stupito delle belle cose che ho visto e letto.
Mi presento dicendo che da molti anni riproduco e allevo diverse specie di fauna mediterranea in modo professionale ed ho partecipato e/o svolto come responsabile a diverse ricerche riguardanti la riproduzione e l'allevamento (soprattutto di cosiddette nuove specie per l'acquacoltura nazionale).
Trovo che il lavoro che state facendo sia straordinario e difficilissimo e mi stupisco dei risultati che ottenete. Lo stupore è dato dal fatto che riuscite in maniera artigianale a procurarvi fito - zoo. Anzi molte cose che ho letto e che trovate nel mercato acquariofilo, io non le conosco ed avrei difficoltà a procurarmele.
Quello di cui sono abbastanza sicuro è che buona parte degli insuccessi che descrivete sono frutto soltanto del fatto che non gestite un impianto professionale ma una serie anche organizzatissima di acquari (da ciò che vedo bellissimi), di vasche, vaschette, taniche ed altro ...che rendono difficile ciò che fate.
Se aveste a disposizione un impianto anche minimo fareste sicuramente faville.
Se interessati, ne parliamo un po' (dovete avere pazienza però, perchè la moglie e le tre figlie non danno tregua)!
Nicola
Scusate se entro così, a gamba tesa, nel primo topic che lancio nel forum.
Da qualche giorno entro nella sezione riproduzione perchè interessato da molto tempo e mi sono stupito delle belle cose che ho visto e letto.
Mi presento dicendo che da molti anni riproduco e allevo diverse specie di fauna mediterranea in modo professionale ed ho partecipato e/o svolto come responsabile a diverse ricerche riguardanti la riproduzione e l'allevamento (soprattutto di cosiddette nuove specie per l'acquacoltura nazionale).
Trovo che il lavoro che state facendo sia straordinario e difficilissimo e mi stupisco dei risultati che ottenete. Lo stupore è dato dal fatto che riuscite in maniera artigianale a procurarvi fito - zoo. Anzi molte cose che ho letto e che trovate nel mercato acquariofilo, io non le conosco ed avrei difficoltà a procurarmele.
Quello di cui sono abbastanza sicuro è che buona parte degli insuccessi che descrivete sono frutto soltanto del fatto che non gestite un impianto professionale ma una serie anche organizzatissima di acquari (da ciò che vedo bellissimi), di vasche, vaschette, taniche ed altro ...che rendono difficile ciò che fate.
Se aveste a disposizione un impianto anche minimo fareste sicuramente faville.
Se interessati, ne parliamo un po' (dovete avere pazienza però, perchè la moglie e le tre figlie non danno tregua)!
Nicola
Nicola, avvisa la famiglia che non hai + tempo per loro
da dove vogliamo iniziare???
io in questo momento sono in una fase delicatissima.
ho 35 pagliaccini che stanno per fare la muta e per adesso non gli ho ancora spento la luce per una intuizione che mi è venuta risultata corretta.
ma a questo punto mi chiedo.......la spengo oppure proseguo a ritmi forzati?
comunque iniziamo a discutere da dove vuoi.......mi/ci interessa tutto.
Credo che per muta tu intenda metamorfosi. è senza dubbio uno dei momenti delicati dello sviluppo. Nelle larve delle specie con cui ho a che fare io generalmente, è il periodo più delicato che però si supera agevolmente se le larve sono state ben alimentate precedentemente.
Nel corso della metamorfosi le larve subiscono una serie di ristrutturazioni che le porteranno a diventare avannotti (pesci in miniatura tali e quali agli adulti: scheletro che si ossifica, stravolgimento della pinna caudale che diviene omocerca definitiva, derma rivoluzionato con le squame etc.).
Tutto ciò impone una grande richiesta di energie che devono essere state accumulate per rendersi disponibili in questo momento delicato.
Per far ciò non basta che le larve abbiano mangiato molto. Bisogna fare in modo che abbiano mangiato bene.
Questo è un problema difficile da risolvere in una situazione che mi ostino a chiamare artigianale. Mi sembra che la vostra sia la posizione di un Valentino Rossi (perchè da quanto ho letto siete anche troppo bravi) che corre con un cinquantino in una gara di moto GP.
Per la questione della luce devo dire che in alcuni impianti per spigola e orata si utilizza la luce per 24 ore al dì senza particolari benefici (se non quello della velocità di crescita) ma anche senza partiolari controindicazioni. In certe situazioni di "riproduzione artificiale" ci si discosta parecchio dal normale modus vivendi in natura.
Probabilmente i benefici che hai segnalato sono di sopperire con la quantità di cibo alla sua qualità e quindi alla probabilità statistica di fornire alle larve alcune cose di cui hanno bisogno per ben superare la metamorfosi. O anche solo perchè aumentando le ore di luce e quindi la velocità di completamento della metamorfosi si esce prima dal momento delicato (preferisco la prima ipotesi).
Quanti gg hanno le tue larvette?
Normalmente alla tua temperatura di esercizio quando inizia e quando finisce la metamorfosi?
Come li alimenti?
C'è forse qualche "trucco/accortezza" del mestiere che si può adottare tra le mura domestiche?
Credo di no.
Parliamo genericamente di integrazione. In acquacoltura si utilizzano una serie di integratori che difficilmente sono gestibili.
L'idea generale è questa: in natura le larve incontrano una moltitudine di zooplancton come Ciliati, Rotiferi (più tutti gli stadi larvali di Molluschi, di Crostacei, di Echinodermi...) che a loro volta si nutrono di una grande varietà di fitoplancton. è evidente che le larve di pesce dispongono di una grande varietà di sostanze nutritive. Noi, artificialmente, forniamo loro una specie di rotifero allevato per lo più con una singola specie algale e un crostaceo come l'Artemia salina praticamente digiuna (quindi o bene integrata in origine o praticamente con pochi elementi per le larve allevate).
In acquacoltura si tende ad utilizzare questi zooplanctonti sostanzialmente come veicoli di materiale che noi mettiamo loro a disposizione simulando così un'ampio spettro alimentare. Caricandosi di questi materiali (integrazione) che servono alle nostre larve noi li trattiamo più o meno come carrelli da supermercato: pasta e olio = lievito e un tipo di microalga. Pasta, olio, frutta, verdura, latticini, uova etc = un buon integratore.
Le larve mangiano carrelli da supermercato, dipende da con che cosa li abbiamo riempiti.
Il problema nasce dal fatto che gli integratori sono difficilmente utilizzabili in piccoli volumi e sporcano moltissimo il terreno di coltura del Rotifero e dell'artemia. In una parola sono di difficile gestione nelle piccole quantità.