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Vecchio 04-05-2009, 09:16   #1
claudionp
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Diario Nothobranchius rachovi Beira 98

Inizio una semplice descrizione della mia avventura con i notho.
Ho aquistato le uova, pronte per la schiusa con occhio visibile, su aquabid da sunkillie.
Nell'attesa della spedizione ho preso una vaschetta da 5 litri con acqua dell'aquario (kh=4, ph=7,5 , NO3= 0-10), un riscaldatore impostato a 24°, uno stelo di cerathophillum, e qualche lumachina.
Dopo 3 settimane sono arrivate le uova e per pura curiosità ne ho messe 10 in schiusa con acqua piovana. Sono nati 8 avannotti e il giorno successivo li ho trasferiti nella vascetta preparata.
La cosa strana è che per un impegno ho dovuto partire per una settimana intera. Pensavo che al ritorno non avrei trovato niente ed invece ecco 8 sanissimi pesciolini che probabilmente si sono nutriti per tutto questo tempo di infusori. Morale: spesso non fare niente è meglio che fare qualche cosa di sbagliato.
Adesso li stò nutrendo con naupli di artemia ed hanno circa 3 settimane.
claudionp non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 04-05-2009, 21:40   #2
liulai
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Oddio, immagino che cmq non sia un esperienza da seguire!
Io vedo i miei di appena una settimana che quando metto le artemie nuove si ingozzano e si riempiono la pancia...avran fatto la fame sti pescetti
ma che infusori ci avevi messo nella vaschetta?!?!?
liulai non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 05-05-2009, 08:06   #3
claudionp
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Sono d'accordo che non è la modalità ideale da seguire, ma era solo per far conoscere il fatto che in un acquario normale (anche solo una piccola vaschetta con un paio di steli) difficilmente c'è scarsità di cibo, almeno per piccoli avannotti e per periodi non lunghissimi.
Comunque non penso abbiano fatto la fame perchè a 2 settimane e mezza sono lunghi circa 1-1,5 cm, che mi sembra una misura normale.
A proposito una domanda agli esperti: voi gli avannotti di nothobranchius li separate tra maschi e femmine non appena si differenziano o li allevate insieme? Su alcuni siti ho letto che è necessario separarli perchè altrimenti le femmine crescono molto meno dei maschi. Saluti.
claudionp non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 05-05-2009, 09:26   #4
bob227
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Originariamente inviata da claudionp
A proposito una domanda agli esperti: voi gli avannotti di nothobranchius li separate tra maschi e femmine non appena si differenziano o li allevate insieme? Su alcuni siti ho letto che è necessario separarli perchè altrimenti le femmine crescono molto meno dei maschi. Saluti.
Il fatto di separare o meno le femmine dipende da molti fattori.
dallo spazio che hai
dal tempo che hai
dalla qualità e quantità del nutrimento
da quanti cambi d'acqua fai
dal numero stesso delle femmine rispetto ai maschi

Cominciando da questo ultimo punto che e' il più facile da comprendere.
Se hai una proporzione di almeno 2:1 di femmine rispetto ai maschi a mio avviso non e' necessario separare dato che i maschi divideranno le loro "voglie" ed aggrassività tra più soggetti.
Se il rapporto e' inverso e' meglio separare.

Parlando del nutrimento: deve essere sempre abbondante in modo che tutti si soddisfino (maschi e femmine) ma poi devi cambiare un sacco di acqua per reggere il ritmo.

Se hai spazio (vasche vuote ) allora ben venga la separazione ma raddoppi i cambi d'acqua e il tempo che devi dedicare.

Stiamo sempre parlando di un buon numero di esemplari se sono 5 o 6 fermo restando il sex ratio di cui sopra non ne vale la pena.

A proposito si può ridurre l'aggessività dei maschi preparando tanti spawning sites quanti sono i maschi (per intendersi si mette la torba in tanti recipenti di vetro trasparente quanti sono i maschi)
ciascun maschio ne sceglie uno alla volta e aspetta le femmine in situ (cioè dentro al recipiente) ed insegue e stressa molto meno le femmine.

Just my cent worth

Take care
bob227 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 05-05-2009, 13:34   #5
Marco Vaccari
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....comunque i nothobranchius (eccezioni a parte tipo gli orthonotus..) tendono a formare dei microterritori di deposizione, dove ogni maschio si esibirà in parate di minaccia verso gli altri maschi e in combattimenti o in "parate nuziali" che comunque consistono quasi sempre nel maschio che "sale sopra" alla femmina e cerca di spingerla verso il substrato di fondo....
..più che vasche alte andrebbero moooolto bene vasche basse e larghe, con tanta superficie di fondo.... l'altezza della vasca può anche essere di 20 cm o meno... poi ben venga uno strato di torba su tutta la superficie di fondo, oppure i tanti depositori a seconda del numero dei maschi...
Una volta usavo la prima soluzione, ora abbondo di barattoli anche perchè la torba con le uova risulta più pulita e le uova più sane...
...per la mia esperienza, meglio più cibo e un cambio d'acqua in più, che meno cibo.. acqua pulita.. e pesci rachitici.... -05....
Marco Vaccari non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 05-05-2009, 15:25   #6
claudionp
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Grazie mille per le utili informazioni. Ne approffitto per altri due quesiti:
- pensavo di mantenere i notho a 22 ° (precedentemente ho allevato e riprodotto il Sympsonichthys magnificus "Malhada" alla stessa temperatura). In Internet ho però letto che sarebbe meglio lasciar diminuire la temperatura notturna fino a 18- 19 °. Avete esperienze?
- l'alimentazione deve essere esclusivamente cibo vivo e/o congelato o può essere integrata con secco in fiocchi o granulare? (il magnificus viveva e si riproduceva esclusivamente con secco). Grazie
claudionp non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 05-05-2009, 16:34   #7
bob227
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Le temperature influiscono sulle fasi di crescita e di riproduzione.
Se usi alte temperature avrai pesci che si "consumano" in fretta, cioè aumentano il loro metabolismo per cui mangiano di più si riproducono di più ma invecchiamo molto più in fretta.
Ergo e' meglio avere 100 uova alla settimana per 3 mesi o 50 per cinque?
(sono numeri a caso non prendeteli per oro colato servono solo a rendere l'idea)
Vedi tu.
Per quanto rigurda il cibo l'equazione da applicare e' la stessa.
Per cui se dai loro cibi molto proteici (intendo vivo e surgelato) avranno una buona crescita e una altrettanto buona resa riproduttiva.
Non solo ma anche l'aspetto risulta migliore.

Il cibo in scaglie non viene accettato da tutte le specie e comunque da tutte (tranne quelle oggetto di riproduzione industriale) poco gradito (rispetto a quelli di cui sopra).
Ergo per una buona riproduzione una crescita adeguata ed un aspetto migliore e' opportuno somministrare vivo o surgelato.

Mi dici che hai allevato ma riprodotto?
Il senso vero del mantenimento dei killi e' finalizzato anche alla riproduzione dato che sono tutte più o meno specie in pericolo (alcune già in natura non esistono più).
E' un peccato non riuscire a mantenere una specie per qualche tempo e soprattutto non diffonderla tra gli appassionati.


Take care
bob227 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 05-05-2009, 19:46   #8
Marco Vaccari
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...soprattutto se s tratta di un simpsonichthys di difficile allevamento come il magnificus!...
Ricordo che tantissimi simpsonichthys vivono in biotopi circoscritti (Bob può confermarlo visto che è stato là assieme all'amico Stefano...) spesso in una sola popolazione conosciuta (esempio simpsonichthys flammeus "Nova roma") e spesso in equilibrio ecologico precario...
inoltre la cattura in natura è protetta e controllata..... per questo bisognerebbe incentivare la riproduzione e la diffusione in cattività di quasi tutte le specie sudamericane annuali....
E allevarli nel rispetto delle loro esigenze... sono piccoli predatori, quindi cibo vivo e in sua sostituzione, surgelato (comunque i naupli di artemia si possono dare tranquillamente anche agli adulti! ..li mangiano volentieri e fanno bene!)... granulato e liofilizzato solo in situazioni di emergenza....
....che i killi mangino anche altri cibi e che si riproducano deponendo uova, non significa che stiano bene!... sono pesci figli di una natura estrema, spesso depongono anche in condizioni di morte imminente, o se stanno male... è il loro modo di sopravvivere.... tanto moriremo, quindi deponiamo per avere una futura generazione nei mesi successivi....

tenerli nelle migliori condizioni possibili, significa avere innanzitutto esemplari molto belli, ma anche una buona produzione di uova vitali e di avannotti sani......
Marco Vaccari non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 06-05-2009, 08:21   #9
claudionp
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Grazie mille per la disponibilità.
Capisco le vostre "critiche" ma penso che nell'aquariologia ci possa essere vari livelli come in ogni attività umana. nel senso che il top è avere pesci sani, belli, nutriti esclusivamente con cibo vivo, mantenuti per un numero indefinito di generazioni e le cui uova vengono distribuite in giro per il mondo per allargare la presenza della specie in cattività.
Ma forse può esserci posto anche per chi, come mè, può dedicare al suo piccolo acquario autocostruito da 35 litri una mezz'ora al giorno, lottando per far accettare uno schiuditoio di artemie, ed anche nutrendo i killi (orrore) con granulato e cibo in scaglie.
Comunque ho allevato e riprodotto per tre generazioni il Simpsonichthys magnificus "Malhada" aquistato su Aquabid da Didier Pillet. A pag. 10 di questo forum trovate il post "Novello killofilo" con alvune foto (le foto fanno letteralmente schifo). (http://www.acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=71370)
Non sò se i miei pesci erano felici, non gliel'ho mai chiesto e loro non me lo hanno mai detto ma comunque erano sicuramente sani, si sono riprodotti con seccesso e vivevano in media 1 anno e mezzo che per un pesce annuale penso sia un'eternità. E questo avendoli nutriti solo da avannotti con naupli d'artemia per poi passare al cibo industriale.
Scusate la lunghezza ma sono prolisso. Saluti.
claudionp non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 06-05-2009, 14:01   #10
bob227
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Non sò se i miei pesci erano felici, non gliel'ho mai chiesto e loro non me lo hanno mai detto ma comunque erano sicuramente sani, si sono riprodotti con seccesso e vivevano in media 1 anno e mezzo che per un pesce annuale penso sia un'eternità. E questo avendoli nutriti solo da avannotti con naupli d'artemia per poi passare al cibo industriale.
Scusate la lunghezza ma sono prolisso. Saluti.
Non e' un'eternità. Se le pozze non si asciugano alcuni killi sud americani possono vivere (e crescere) molto.

Scusa se te lo dico e magri male interpreto ma mi e' sembrata una risposta un pò piccata. Non avevo nessuna intenzione di additare qualcuno come esempio negativo.

Lo scopo delle domande e' di avere delle risposte, mi pare, e possibilmente delle risposte precise e fondate su solide basi di esperienza decennale e con svariate decine di specie riprodotte.
Quello che si cerca di comunicare e' il "modo corretto" per allevare e riprodurre i killi non "l'unico modo" .

Ognuno scelga il suo per carità, in base alle proprie disponibilità di spazio, tempo e perchè no, denaro ed anche alla propria sensibilità ma se chiede qui come fare o consigli quello che si cerca di fare e' informarlo correttamente e diffusamente (nei limiti del mezzo utilizzato)

Take care
bob227 non è in linea   Rispondi quotando
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Tag
beira , diario , nothobranchius , rachovi

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