Gli "inquinanti" di cui parli sono metalli pesanti, silicati e nitrati, vero?
I primi li inibisci con un biocondizionatore (vengono comunque chelati dai batteri presenti in un acquario maturo, ma questo è un altro discorso

), i silicati potrebbero al massimo andare a nutrire quelle simpatiche alghe marroni che compaiono in fase di maturazione per poi regredire spontaneamente, e i nitrati (per legge inferiori a 50 ppm) vanno a nutrire i vegetali.
Diciamo che le "filosofie di gestione" possono essere raggruppate in due grandi famiglie: quelle che usano i prodotti commerciali e quelli che si affidano alla natura.
Io di esperimenti ne ho fatti (e ne sto conducendo tuttora), e con l'approccio naturale mi son sempre trovato bene.
Ad esempio si può utilizzare una torf bomb al posto di un impianto ad osmosi inversa: non butti acqua, abbassi la durezza ed integri acidi umici importantissimi (certo, avresti un'allestimento con acqua color tea, naturale ma non a tutti gradita...). Puoi abbattere i fosfati con lemna e tarare il filtro anche per ridurre i nitrati.
Puoi non usare impianti a CO2 (se il filtro è tarato in un certo modo, ne viene prodotta in quantità dai batteri)
Altri appassionati "teNNologici" preferiscono dotarsi di impiantini RO, CO2, resine antifosfati ed antinitrati, integrano i sali con preparati commerciali (che potresti comprare in farmacia

), etc etc
Non è detto che una strada sia migliore dell'altra, magari quella che ho scelto io richiede una certa attenzione ed una fase di studio preliminare, che poi porta ad approfondire alcuni temi etc etc, mentre l'altra è più "facile".
L'importante è garantire il benessere dei nostri ospiti
