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Alex, se non sbaglio te l'ho già chesto, ma non ricordo più cosa mi avevi risposto......gli accenditori sono semplici reattori da neon o sono reattori appositi?
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Allora, per quanto riguarda i neon, gli elettrodi di un tubo fluorescente, al contrario di una lampada ad incandescenza (una normale lampadina) non possono essere collegati direttamente alla rete elettrica, poiché l'alimentazione deve avvenire in corrente costante. Per questo motivo si pone in serie alla lampada un dispositivo in grado di limitare la corrente, chiamato comunemente reattore.
Per la lampada a scarica, in particolare quella a vapori di mercurio (HQL), è un tipo di lampadina basata sull'emissione di radiazione elettromagnetica da parte di un plasma di gas ionizzato. La ionizzazione del gas è ottenuta per mezzo di una scarica elettrica (da cui il nome) attraverso il gas stesso.
È costituita da una ampolla o un tubo di vetro o quarzo contenente il gas e almeno due elettrodi tra cui avviene la scarica. Solitamente le lampade a bassa pressione sono a forma di tubo diritto o curvato ad U, mentre le lampade ad alta pressione (quelle che ci interessano) sono costituite da una piccola ampolla di quarzo (adatto a resistere a temperature più elevate). La lampada può essere contenuta in un involucro in vetro con la fuzione di schermare i raggi ultravioletti, ospitare eventuali elementi accessori e proteggere il tubo.
La caratteristica tensione/corrente di una lampada a scarica presentano una soglia a tensione costante in corrispondenza di una intensità di corrente caratteristica dipendente dal gas, dalla temperatura e dalle condizioni di funzionamento. Ne consegue che l'alimentazione deve avvenire in corrente costante. Per ottenere questo si pongono in serie al tubo degli induttori (L'induttore è un componente elettrico che genera un campo magnetico al passaggio di corrente elettrica.) o meno frequentemente dei condensatori.
La tensione di rete nono è sufficiente per innescare la scarica. È necessario provvedere con opportuni circuiti a provocare una prima ionizzazione del gas. Questo può essere ottenuto provocando un momentaneo aumento della tensione di alimentazione per mezzo di trasformatori, oppure applicando un impulso di alta tensione (migliaia di volt) ad un elettrodo posto sulla superficie esterna del tubo. Il campo elettrico generato è sufficiente ad avviare la ionizzazione.
Una volta innescata la scarica, questa si propaga a valanga a tutto il gas, il quale si mantiene ionizzato indefinitamente. In condizioni di regime la tensione ai capi del tubo si mantiene a valori più bassi della tensione di rete, e non è più necessario l'intervento dei circuiti accenditori.
Uff.... questa è la spiegazione (sulla rete si trova tutto
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