mauro56, ti confesso che sulla definizione io mi trovo parecchio in imbarazzo, perchè è proprio la classificazione dipersè che non mi piace. Te se non ricordo male sei medico e hai un approccio tecnico col termine che ti rende naturale usarne uno o l'altro. Io, da non qualificato, sento il termine handicappato come troppo forte e diversamente abile, quasi al limite dell'ipocrisia.
Per il resto, credo di conoscere le differenze tra i termini

, ma il problema non è certo quello, penso che si tratti solo di saperli usare nei contesti giusti.
In teoria dovrei avere un ragazzo che ha problemi di deambulazione, e qui non dovrebbero esserci grossi problemi, mentre per l'altro la faccenda è un bel po' piu' complessa.
Semplificando (spero non troppo), credo che la cosa più importante sia quella di porsi alla pari, e per questo direi che non c'è nessun problema. Oltretutto penso che la scelta di affiancare uno studente del corso successivo (io sto frequentando il 2° anno) sia molto piu' azzeccata rispetto a un tutor specializzato.
In poche parole dovrei fare il compagno di studi e sulla carta non mi sembra poi questa complicazione, poi, se vedrò dei risultati, la mia speranza sarebbe quella di iniziare a lavorare in questo ambito. Però è presto per parlarne
