Finalmente il forum è tornato, più forte di prima, e come promisi a Luca Tentorio (non conosco il nick) in questa discussione su fb:
EDIT - no link a fb
apro oggi il post relativo al mio laghetto da balcone.
Mi sta dando molte soddisfazioni e sono sicuro che possa essere uno spunto per molti che ne hanno sempre desiderato uno, ma non vi ci sono mai approcciati.
Nella discussione su fb il tema è stato abbondantemente sviscerato, ma ritengo giusto approfondirlo qui, con immagini, link utili e quant'altro.
Vi prego in anticipo di non perderci nei soliti commenti sul numero di carassi in tot litri. E' stata solo una cosa provvisoria perchè ne ho ospitati alcuni. Attualmente sono 2 in attesa di regalarne uno, e nonostante per il litraggio siano comunque troppi, la situazione è sotto controllo. Ciò non vuol dire che sia corretto: per ogni pesce del genere ci vogliono almeno 45l, ma ripeto è solo una situazione provvisoria.
Caratteristiche:
- Vasca: Samla di Ikea da 45lt
- Fondo: sabbia bianca fine riciclata da un acquario dismesso
- Flora: papiro,giacinto d'acqua, lemna minor, pothos, qualche rametto di egeria densa, vallisneria gigantea piantata nel fondo, lucky bamboo, mangrovie
- Fertilizzazione: giornaliera in colonna con PMDD, fondo fertilizzato con pellet per bonsai della Crespi
- Fauna: 2 orifiamma da circa 6cm
- Fotoperiodo: circa 6 ore di insolazione diretta sul naturale ciclo giorno/notte
- Impianto CO2: assente, c'è stato solo qualche giorno per prova
- Filtraggio e riciclo: nessuno. Tutto affidato alle piante
Detto ciò vediamo qualche immagine.
La vasca è stata attivata il 17/05/2013: stavo usando questa vasca di ikea per dare pensione ad un gruppo di carassi passati momentaneamente per le mie mani. Affascinato da sempre dai laghetti ho deciso di trasformarla. Momentaneamente spostati i pesci e l'acqua vi ho aggiunto il fondo in sabbia fine. Lo scopo iniziale, oltre a realizzare un laghetto, era quello di creare una sorta di piccolo vivaio dove "parcheggiare" e far riprodurre alcune piantine, in modo da averne sempre a disposizione all'occorrenza. Ho provveduto, infatti, a piantarci subito della vallisneria gigantea.
Foto del 17/05/2013
La difficoltà nella gestione di un laghetto, soprattutto così piccolo, sta nel creare un sistema completamente autosufficiente che non abbia bisogno di filtraggio (altrimenti avremmo realizzato un acquario) e nel creare un equilibrio tale tra alghe, microfauna ed ospiti da rendere inutile la somministrazione di cibo artificiale.
E' fondamentale, a questo punto, inserire piante a crescita veloce che possano assorbire velocemente tutte le sostanze nocive presenti in vasca, rendendo assolutamente inutile l'utilizzo di filtri o ricicli vari.
Essendo amante del papiro mi sono recato presso un vivaio della mia città e me ne sono procurato un esemplare. Il papiro è una pianta praticamente infestante ed a crescita velocissima, in poco tempo coprirebbe qualunque superficie. Nonostante ciò la mia scelta è stata quella di piantarlo nel fondo e di non lasciarlo nel vaso: è vero che va potato e tenuto sotto controllo, ma risulta tutto più naturale che se fosse immerso con tutto il suo vaso.
Cosa sarebbe un laghetto senza una bella galleggiante? Allo stesso tempo quindi mi sono procurato un bellissimo giacinto d'acqua.
La sala parto in rete che vedete mi serviva per contenere un mazzetto di vesycularia dubyana messo li provvisoriamente.
Foto del 21/05/2013
A questo punto ho iniziato la fertilizzazione giornaliera con PMDD, non tanto per le piante, quanto per avviare un processo di "alghizzazione" delle superfici. Le alghe sono necessarie perchè diventano cibo per i pesci. Fino alla comparsa delle alghe ho regolarmente alimentato i carassi con specifico mangime.
A distanza di circa un mese ecco le condizioni del laghetto: un bellissimo tappeto di alghette copre le superfici interne ed il papiro si è praticamente raddoppiato. Ho aggiunto una piantina di mangrovia, le cui capacità sono fin troppo note...è una detritivora da paura!!
Voglio subito dire che non ho mai, fino ad ora, eseguito alcun test sull'acqua. Ho solo inserito le piante giuste per ottenere un certo risultato. I pesci stanno benissimo, l'acqua non ha mai puzzato di stantìo, sintomo del fatto che le piante a crescita veloce hanno fin da subito fatto il proprio dovere.
Foto del 23/06/2013
Nel corso del tempo le vallisnerie piantate sul fondo, nonostante ricevano pochissima luce perchè all'ombra del giacinto, hanno iniziato a stolonare regolarmente. Anche lo stesso giacinto ha iniziato a dar vita alle piante figlie regolarmente, tutt'ora continua.
A questo punto c'è stata la svolta: mentre mi documentavo sulla fitodepurazione e sulle piante da laghetto leggo, con mia sorpresa, delle eccezionali capacità delle radici del pothos in acqua. Pare che abbattano le sostanze nocive in pochissimo tempo. Un po' incredulo, data la mia inesperienza ed ignoranza sul tema, mi procuro un bellissimo pothos da inserire nel bonsai pond. Mi sono detto: se non funziona per lo meno abbellisco il tutto, male non farà. Approfittando di un'offerta Ipercoop mi porto a casa una bella pianta, in perfetta salute. L'ho tirata fuori dal vaso ed ho liberato le radici da tutto il terriccio presente. Vi accorgerete che non si tratta di un'unica pianta, ma di un insieme di rizomi. A questo punto le radici vanno sciacquate bene per evitare di portare in vasca le peggio schifezze. Mi è tornata utile la sala parto in rete: l'ho fissata con le ventose alla parete interna della vasca e vi ho inserito tutte le piantine di pothos. La mia raccomandazione è di inserire in acqua solo le radici e non le foglie, non è una pianta acquatica che possa vivere sommersa. E' un tipo di pianta che necessitando di molta acqua può essere coltivata in idrocoltura, ecco perchè fa al caso nostro.
Foto del 28/06/2013
Ed ora veniamo ai giorni nostri. Le immagini che seguono sono state scattate oggi pomeriggio.
Il papiro risulta triplicato rispetto a quando è stato piantato: se si immerge una mano si può sentire sul fondo il suo intricato apparato radicale. Non l'ho ancora potato, voglio attendere ancora.
Il giacinto d'acqua continua la sua produzione di piantine avventizie, è una pianta meravigliosa. Potete facilmente vedere la crescita rispetto al suo inserimento: da una rosetta di poco più di 10cm di diametro, mi ritrovo oggi una pianta madre di oltre 20cm, senza contare tutte le figlie che vi sono attaccate.
Ma il punto veramente forte è stato l'inserimento del pothos: mi sono dovuto ricredere sulle sue capacità. Dalle foto non si nota, ma l'acqua è diventata pressocchè limpida. In poco più di 2 settimane ho ottenuto il risultato che avrei avuto in 3gg con un filtro con carboni attivi, ma senza utilizzare alcun apparecchio elettrico...solo merito delle piante.
Ho sospeso la somministrazione di cibo e fertilizzazione qualche gg dopo l'apparizione delle alghe. I pesci si cibano naturalmente di alghe, larve di zanzare ed altra microfauna sicuramente presente. Le loro deiezioni diventano concime per le piante. Non avuto morie nè alcun segno di asfissia, posso dirmi molto soddisfatto.
Ad oggi, nella versione definitiva del laghetto, sono visibili anche 2 piantine di dracaena sanderiana (lucky bamboo) acquistate da Ikea per 1€ a pezzo ed una buona dose di lemna minor. Quest'ultima è impossibile da coltivare in un laghetto con carassi, poichè ne vanno ghiotti. La trasferisco, infatti, in abbondanti quantità, dall'acquario dei nigrofasciatum. In questo modo fornisco ai carassi cibo vegetale sempre fresco.
La presenza del lucky bamboo è giustificata più da un fatto estetico che funzionale. In ogni caso prima di inserirla mi sono abbondantemente documentato ed è appurato che non faccia male ai pesci, probabilmente anche questa potrebbe avere delle buone capacità fitodepurative, ma non ho trovato nulla di convincente.
Foto del 14/07/2013