INTRODUZIONE
In questo articolo descriverò la mia raccolta di dafnie e altri microcrostacei wild reperiti in natura nei pressi di un fiumiciattolo immerso nella natura e pressoché incontaminato; premetto che non aggiungerò nozioni sulla biologia degli organismi descritti, giacchè ampiamente trattate in altre sedi e vi riporterò semplicemente la mia esperienza. Lo scopo dell’allestimento non è di allevare del cibo vivo, come inizialmente avevo pensato di fare, bensì portarmi a casa un angolo di natura vivace e ricreare in una vasca esterna le condizioni compatibili con la vita di questi affascinanti organismi spontanei. Nel tempo si sono create quelle interazioni ed equilibri che inevitabilmente caratterizzano gli ecosistemi, consentendo l’osservazione dei comportamenti dei diversi organismi e la loro proliferazione.
CATTURA
L’ambiente di cattura è un fiumiciattolo dal letto a matrice granitica che incontra nel suo percorso 5-6 cascatelle alternate a tratti in cui il letto si allarga formando piccoli bacini dalle acque quasi ferme. Subito dopo una cascatella il fiume ha scavato delle vasche nel granito, diverse per forma, volume ed esposizione dove io, armato di bottiglie in plastica di varia capienza ho prelevato acqua, microrganismi, sedimento.
Il tutto è stato inserito nella vasca, compresa l’acqua, fino a colmarla.
Prima del trasferimento ho effettuato analisi sull’acqua e prelevato numerosi organismi, che poi ho liberato sani e salvi, per osservarli e fotografarli al microscopio, così da identificarli. Mi riprometto d’inserire i valori che ho perso in qualche topic da qualche parte, soprattutto sulle durezze (forse avevo risposto ad Ale in una discussione…spero di trovarli!)
LA VASCA
La vasca utilizzata è un contenitore per alimenti in resina semitrasparente, quindi chimicamente inerte e sicuro, da circa 10 litri ; l’ho riempita per metà con acqua riposata e condizionata pulita e per la parte restante con l’acqua originaria in cui vivevano gli organismi. Ho voluto evitare di usare acqua dei cambi del mio acquario per evitare ogni possibilità di contaminazione e ridurre in partenza la presenza d’inquinanti. La vasca infatti ha un sistema di filtraggio naturale e nessun filtro artificiale.
ALLESTIMENTO
L’allestimento è completamente wild e comprende una roccia vulcanica a forma di cono che ricorda un vulcano; oltre all’evidente funzione estetica la roccia lavica presenta interessanti caratteristiche funzionali: è chimicamente inerte, è scura e con l’azione del sole stempera rapidamente tutta l’acqua in vasca, la ricca porosità offre centinaia di ripari per i microcrostacei, facilitando il loro insediamento, e supporto per le alghe ospitate. Il fondo è quello originario, ovvero il sedimento raccolto dalle vasche naturali, visto che in origine non c’era ghiaia o sabbia.
VEGETALI
L’alga che ho inserito l’ho raccolta in una fontana caratterizzata da acqua fresca e un flusso debolissimo, e ha la caratteristica di svilupparsi in verticale, accrescendosi verso il basso e rimanendo eretta per azione delle bolle d’aria che intrappola nella parte superiore. E’ molto invasiva e la sua azione è molteplice: offre alimento a organismi detritivori e filtratori, protezione al suo interno, funge da indispensabile filtro e ossigena tutto il sistema. Anche il risultato estetico è molto interessante, avendo una parte immersa fino al fondo e risalendo fino alla superficie dove intrappola le bolle. Rispetto all’inizio (l’alga rimaneva ombreggiata essendo in una fontana coperta) l’alga è leggermente cambiata, apparendo come un denso conglomerato di filamenti e microalghe puntiformi, comparse in seguito all’esposizione al sole.
l'alga appena raccolta e in vasca
POPOLAZIONE
A due mesi dall’allestimento la popolazione totale è cresciuta nettamente e comprende:
4 gruppi di crostacei branchi podi (dafnie, ostracodi, copepodi, alonella)
Larve d’insetto (chironomus, culex, libellula)
Vermi di fondo (oligocheti)
E altri organismi spontanei che sicuramente scoprirò più avanti.
dafnia, alonella e copepode
Nella vasca questi gruppi animali si sono stratificati secondo le loro abitudini e le loro esigenze e, partendo dal fondo si osservano: gli ostracodi e le alonelle che scorrazzano in mezzo al sedimento, le dafnie che nuotano velocissime a mezza vasca e in superficie i copepodi. Questa distribuzione rispecchia le caratteristiche degli ambienti da cui provengono: copepodi e alonelle sono stati prelevati da una pozza esposta in pieno sole e con acqua molto superficiale (circa 4cm), l’unica possibilità di sopravvivere al sole spietato estivo è quello di rifugiarsi appunto nel sedimento che offre riparo. Dafnie e copepodi invece predominavano in una pozza profonda circa 20 cm e coperta da una roccia, quindi praticamente in ombra, condizione compatibile col nuoto superficiale e poco profondo.
vasche soleggiate e "conca" ombreggiata
sistema di cascate a conca, ospite della vasca soleggiata (sotto foglia di quercia!!)
Da segnalare un’evoluzione a favore di ostracodi e copepodi che risultano attualmente predominanti
ESPOSIZIONE
La vasca è posizionata all’esterno in una veranda orientata a nord-ovest, quindi molto luminosa ma riparata dal sole nelle ore di punta; il sole diretto arriva per circa tre ore, dalle 16 alle 19, consentendo lo sviluppo delle microalghe utili agli organismi filtratori. In due mesi non ho mai somministrato cibo, aspetto fondamentale per evitare l’inquinamento cui facilmente sono soggette queste minivasche senza filtri artificiali. L’assenza di questi, e precisamente del movimento prodotto da essi, è un altro aspetto che facilita il successo dell’insediamento di questi organismi che in natura vivono in pozze ferme profonde massimo 10 cm e ricche di sedimento generato da residui vegetali (soprattutto foglie di quercia), in acque tendenzialmente a bassa durezza (granitiche) e prive di inquinanti.
CURE E MANUTENZIONE
La vasca è pressoché lasciata a se stessa, dimenticata anche per giorni; settimanalmente frugo un po fondo e alga per estrarre larve che uso, queste si(!), come cibo vivo; mensilmente devo asportare almeno metà dell’alga che altrimenti invade tutto; a occhio rabbocco l’acqua evaporata (al momento con acqua decantata e condizionata; più avanti aggiungerò acqua piovana, come accadeva nel loro habitat) e 2 volte ho messo pezzetti di foglia di quercia ben secca (nera). Giornalmente: osservo!
VALORI ATTUALI
Ammoniaca----- 0
Ammonio-------- 0
Nitriti------------- 0
Nitrati------------ 0
Gh---------------- 10
Kh---------------- 5
PH--------------- 8.5
RINGRAZIAMENTI E DIVAGAZIONI
Questo articolo è stato sempre presente nella mia mente fin da quando ho scoperto l’esistenza concreta di questi organismi ma dopo varie intuizioni e curiosità emerse nelle discussioni ho deciso di pubblicarlo. Per questo voglio ringraziare Tod e Lucafish, per la loro curiosità costruttiva, Ale87tv per la classificazione, IvanIvanuzzo per avermi spiegato cos’è un daphnarium quando già era pronto! E tutti voi che scrivete e leggete sul forum naturalmente.
Spero di sviluppare questo progetto fino all’inserimento dei microcrostacei nella vasca principale, unendo i due ecosistemi e fondendo materia ed energia in un sistema ancora più complesso e concatenato. In tal caso il presente articolo verrà ampliato!!