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Carnegiella strigata
Carnegiella strigata
Nome comune: Pesce accetta – Hatchetfish
Published by Zeitgeist
05-05-2010
Foto

Scheda
Gruppo
Caracidi
Famiglia
Gasteropelecidae
Area di provenienza
Sud America
Luogo specifico
Il suo habitat naturale sono i fiumi dell’Amazzonia peruviana (zona di Iquitos) e della Colombia (fiume Caqueta), ma è riscontrabile in piccole popolazioni anche nelle acque della Guyana, del Brasile e del Suriname.
Habitat
Fiumi
Dimensioni
4,5 - 5 cm
Livello di nuoto
Alto
Dimorfismo
Il dimorfismo in questa specie non è evidenziabile ad occhio nudo: gli unici elementi con cui è possibile distinguere la femmina dal maschio sono il ventre gonfio e la presenza di uova (visibili in controluce) in prossimità del periodo riproduttivo.
Temperature
24 - 28°C
dGH
3 - 12
pH
5.5 - 7
Caratteristiche e allevamento
Questo particolare caracide, comunemente chiamato “Pesce accetta” (Pesce accetta marmorizzato - Pesce accetta rigato - Marbled Hatchetfish - Carnegiella strigata strigata - Carnegiella strigata fasciata - Carnegiella vesca - Pez hacha de mármol), vive in fiumi, corsi d’acqua secondari e lagune con acqua leggermente mossa e folta vegetazione, prediligendo zone con luce smorzata grazie ad un “tetto” di piante fluttuanti o galleggianti.
La Carnegiella strigata è una specie pacifica, socievole (soffre la presenza di pesci troppo vivaci e aggressivi) e da mantenere sempre in piccoli gruppi per quanto concerne la vita sociale (banchi da 6/8 esemplari).
Necessita di acquari chiusi, dato che non abbandona mai la superficie dell’acqua e salta facilmente (in natura compie voli planati anche di 4 o 5 metri), e con vasti spazi liberi per il nuoto ed una illuminazione tenue, prediligendo vasche “amazzoniche” con folta vegetazione e numerose piante galleggianti.
La corporatura di questo pesce è profondamente schiacciata lungo i fianchi e caratterizzata da un profilo dorsale diritto, a differenza di quello ventrale, che è particolarmente convesso e smussato. Il capo è piccolo rispetto al corpo, con la bocca rivolta verso l'alto. Il dorso è di color argenteo, con fianchi e ventre bianco-perlacei, contrassegnati anche da un intreccio di strisce oblique nere (solitamente tre bande parallele).
Alimentazione
Dato che la prevalenza degli esemplari in vendita provengono da “cattura”, richiedono un certo periodo di acclimatazione, durante il quale si mostrano riluttanti alla somministrazione di cibo secco o liofilizzato (inizialmente accettano solo vivo o surgelati come larve di Drosophila ed Enchitrei), abituandosi poi col tempo anche a mangimi secchi e/o liofilizzati, purché galleggino in superficie il tempo necessario ad essere consumati. Infatti, mentre in natura si occupa di catturare prede vive sulla superficie dell'acqua, in acquario non è di certo agevolato, data la particolare conformazione fisica e alle abitudini prettamente “superficiali”, a raccogliere cibo sul fondo: per questo sarà opportuno somministrare cibo di cui si possa nutrire facilmente evitando di sottoporlo a condizioni eccessive di stress o di competizione alimentare con altre specie “di supeficie”.
Riproduzione
Per quanto riguarda la riproduzione si può affermare che è piuttosto ardua, ma già osservata più volte in cattività. La C. strigata è una specie ovipara e necessita di una vasca separata e particolari condizioni per accrescere la possibilità di ottenere una riproduzione.
Parametri ideali:
- pH 5 - 6
- dGH 1 - 5
- temperatura 24° - 28° C
Durante il periodo riproduttivo le femmine adulte esibiscono un ventre arrotondato che denota il fatto che sono piene di uova. La coppia matura, dopo essersi formata, si isola dal branco ed effettua ripetuti accoppiamenti tra le piante galleggianti: la femmina depone le uova prevalentemente sugli apparati radicali delle piante galleggianti ed il maschio provvede a fecondarle.
Le uova restano impigliate tra le piante o cadono direttamente sul fondo ed i genitori vanno prontamente allontanati per evitare che le divorino.
La schiusa avviene in circa 36 ore (a 25°C) e le larve mostrano un sacco vitellino quasi completamente riassorbito: i piccoli necessitano quindi di essere alimentati già dal secondo/terzo giorno successivo dalla schiusa con cibo vivo di dimensioni estremamente piccole come infusori e copepodi (l’alimentazione delle giovani larve risulta la parte più difficile della riproduzione di questa specie). Dalla terza settimana accettano anche naupli di artemia salina e successivamente si può passare anche a mangimi molto fini e specifici per avannotti.
Foto di
Acuavida.com & Yu-Chia Chang
Carnegiella strigata

Qui due video:
http://www.youtube.com/watch?v=o2lre...eature=related [da vicino]
http://www.youtube.com/watch?v=mlEsCHmImUg [in gruppo]


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Tags
carnegiella , strigata

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