Allora.
Fermi tutti.
Un pò di teoria... affinchè asista un processo di comunicazione devono esistere dei presupposti ben definiti:
- deve esistere l'interesse di chi comunica il messaggio (attore) e l'interesse di chi lo deve ricevere (destinatario)
- deve esistere il messaggio (possibilmente chiaro, univoco e sintetico)
- deve esistere un codice di comunicazione attraverso cui trasmettere il messaggio.
Individuate e fissatevi in mente questi capisaldi, pensando a quello che state cercando di fare.
Poi, nella scrittura tecnica (perchè di questo si parla), tenete bene in mente che chi legge lo fa per necessità/lavoro, quindi si aspetta di trarre il massimo vantaggio con il minimo sforzo/tempo impiegato.
Infine, la brevità è TUTTO... emblematico un aneddoto del grande Einstein che scriveva ad un amico: "ti ho scritto ua lettera lunga perchè non ho il tempo di scrivertene una breve".
Che voglio dire?!? non me lo ricordo più!!!


Battutacce a parte, uno di voi si prenda la briga di stendere un canovaccio/scaletta/modus operandi e lo passi all'altro per la correzione... effettuato un paio di loop in questo modo (controllo per retroazione, visto che vi intendete di elettronica) postate qui che ne discutiamo, poi si tratterà soltanto di riempire gli spazi vuoti.
E' l'unico modo per coordinarsi a distanza.
Quando (migliaia di anni fa) ho fatto la tesi di laurea, avevo preso l'asse per la pasta fresca di mia mamma e l'avevo appesa in camera, poi ci avevo appiccicato un migliaio di post-it collegati da frecce... ci ho messo un mese per sistemare il diagramma e un altro mese per scrivere la tesi... che a quel punto era già bella che fatta, bastava solo travasarla su carta A4
